blogger zhang zhan

ULTIME DAI NOSTRI AMICI REGIMI - CONDANNATA LA SAUDITA CHE LOTTAVA PER IL DIRITTO DELLE DONNE A GUIDARE: 6 ANNI DI GALERA PER LOUJAIN AL-HATHLOUL, 31 ANNI - ZHANG ZHAN, EX AVVOCATO DIVENTATA GIORNALISTA-ATTIVISTA, È STATA SBATTUTA PER 4 ANNI DI CARCERE PER AVER RACCONTATO L'EPIDEMIA IN DIRETTA DA WUHAN. È IN CONDIZIONI DI SALUTE PREOCCUPANTI: A GIUGNO HA INIZIATO UNO SCIOPERO DELLA FAME E ORA è ALIMENTATA IN VIA FORZATA TRAMITE UN SONDINO NASALE

 

1. LOTTAVA PER SAUDITE ALLA GUIDA, CONDANNATA ATTIVISTA

Stefano de Paolis per l'ANSA

Loujain Hathloul al volante

 

Loujain al-Hathloul, 31 anni, attivista per i diritti umani, è divenuta nota in tutto il mondo per aver fatto campagna a favore del diritto delle donne del suo Paese, l'Arabia Saudita, a guidare l'automobile. Nel maggio del 2018, pochi mesi prima di vedere quel diritto finalmente riconosciuto, Loujain è stata però arrestata, con pesanti accuse. Ora, dopo oltre due anni e mezzo dietro le sbarre, è stata condannata da un Tribunale penale istituito per processare casi di terrorismo: cinque anni e otto mesi di prigione. La sentenza, secondo fonti di stampa saudite, riguarda l'accusa di "incitamento a cambiare il regime di governo del regno e aver cooperato con individui ed entità per portare avanti un'agenda straniera".

ARABIA SAUDITA DONNE ALLA GUIDA 2

 

Parte della condanna, due anni e dieci mesi, è stata però sospesa, a patto che al-Hathloul "non commetta altri crimini per altri tre anni", ha riferito sua sorella, Lina al-Hathloul. E questa riduzione, unita al tempo già passato in carcere, potrebbe far sì che la donna sia liberata "nei prossimi due mesi", ha scritto Lina su Twitter. Organizzazioni per la difesa dei diritti umani hanno accusato le autorità saudite di aver arrestato al-Hathloul e alcune altre attiviste saudite in seguito alla loro campagna per garantire alle donne il diritto di guidare. Accuse che le autorità hanno sempre respinto, come hanno sempre respinto le affermazioni secondo cui al-Hathloul nel corso della detenzione ha dovuto subire torture, con scosse elettriche, frustate e molestie sessuali, oltre ad essere stata confinata in isolamento totale per oltre tre mesi dopo l'arresto. Secondo la sua famiglia, le sarebbe stata peraltro offerta la libertà se avesse accettato di dire che non era stata torturata.

 

blogger zhang zhan

La vicenda ha contribuito ad aumentare la pressione internazionale sulle autorità saudite già accusate a più riprese di disprezzo dei diritti umani, in particolare dopo l'atroce assassinio del giornalista dissidente Jamal Khashoggi, in cui è stato implicato perfino il leader di fatto del Regno, il principe ereditario Mohammed Bin Salman, noto come MBS. L'imminente liberazione di al-Hathloul potrebbe ora allentare la tensione e Riad potrebbe trarne giovamento specie alla vigilia dell'insediamento alla Casa Bianca di Joe Biden, che avrà una politica sul rispetto dei diritti umani con ogni probabilità ben più severa rispetto al presidente uscente, Donald Trump.

 

 

2. RACCONTÒ IL VIRUS A WUHAN,CONDANNATA LA REPORTER CINESE

Antonio Fatiguso per l'ANSA

manifestazioni per la blogger zhang zhan

 

 A quasi un anno dallo scoppio della crisi del Covid-19, Zhang Zhan, ex avvocato diventata giornalista-cittadina, è stata condannata a 4 anni di carcere per la copertura in diretta fatta da Wuhan, l'epicentro dell'epidemia in Cina trasformatasi in pochi mesi in pandemia. La sentenza del tribunale di Shanghai, maturata dopo una breve udienza, ha motivato la colpevolezza per aver "raccolto litigi e provocato problemi" in scia alla segnalazione dei fatti iniziali dell'emergenza quando, nella città dove il letale coronavirus è stato individuato per la prima volta, si parlava di "polmonite misteriosa".

i video della blogger zhang zhan

 

 I resoconti di Zhang, 37 anni, furono a febbraio seguitissimi e diventarono virali sui social media, attirando inevitabilmente l'attenzione delle autorità. Il controllo del flusso di informazioni durante la crisi sanitaria è stato fondamentale per consentire alle autorità cinesi di definire la narrativa degli eventi a proprio favore, malgrado le incertezze iniziali la cui denuncia ha provocato conseguenze per i loro autori. Su tutti, la sorte di Li Wenliang, il giovane medico che per primo lanciò inascoltato l'allarme sul virus che gli ricordava la Sars: fu fermato dalla polizia, minacciato, screditato prima di essere riabilitato e fatto tornare al lavoro, morendo poi a soli 34 anni per il contagio del virus.

 

"Zhang Zhan sembrava devastata alla lettura della sentenza", ha riferito Ren Quanniu, uno dei legali della difesa della gionalista-cittadina, secondo i media locali, confermando la pena detentiva di quattro anni fuori dal Tribunale popolare di Shanghai Pudong. La donna, in arresto da maggio, è in condizioni di salute preoccupanti a causa dello sciopero della fame iniziato a giugno e che ha portato all'alimentazione forzata tramite un sondino nasale. "Quando sono andata a trovarla la scorsa settimana ha detto: 'Se mi danno una condanna pesante, rifiuterò il cibo fino alla fine'... Pensa che morirà in prigione", ha aggiunto Ren.

zhang zhan

 

"È un metodo estremo per protestare contro questa società e questo ambiente". La condanna è maturata a poche settimane dall'arrivo in Cina del team internazionale di esperti dell'Oms per indagare sulle origini del Covid-19. Zhang è stata critica nei confronti della risposta messa in campo a Wuhan dal governo centrale, scrivendo a febbraio che il governo "non ha fornito alla gente tutte le informazioni sufficienti, quindi ha semplicemente bloccato la città (il lockdown di fine gennaio, ndr). Questa è una grande violazione dei diritti umani".

la blogger zhang zhan

 

Zhang è stata la prima ad avere avuto un processo nel gruppo dei 4 giornalisti cittadini - Chen Qiushi, Fang Bin e Li Zehua -, detenuti dalle autorità all'inizio dell'anno per aver scritto degli eventi di Wuhan. Anche i gruppi per i diritti umani hanno richiamato l'attenzione sul caso di Zhang. Le autorità "vogliono usare il suo caso come esempio per spaventare altri dissidenti dal sollevare domande sulla situazione pandemica a Wuhan all'inizio di quest'anno", ha commentato Leo Lan, consulente di ricerca e difesa della Ong cinese per i difensori dei diritti umani, denunciando un gioco altamente rischioso.

proteste per la blogger zhang zhanproteste per zhang zhan

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....