
LE ULTIME DAL PRE-CONCLAVE: IL VATICANO PARLERA'...GRECH? - IL QUORUM SI ABBASSA: NELLA CAPPELLA SISTINA CI SARANNO DUE CARDINALI IN MENO, BLOCCATI DA PROBLEMI DI SALUTE. SERVIRANNO 89 VOTI PER ELEGGERE IL PAPA. IL GESUITA JEAN CLAUDE HOLLERICH FA IL NOME DEL CARDINALE MALTESE PROGRESSISTA MARIO GRECH, REGISTA DEL SINODO VOLUTO DA BERGOGLIO – RISPETTO AL 2013, QUANDO IMPERVERSAVA LO SCANDALO VATILEAKS, APPARE MENO CENTRALE LA QUESTIONE DELLA CURIA. UN ELETTORE ITALIANO CHE CONOSCE BENE I PALAZZI VATICANI: “NELL’ULTIMO CONCLAVE C’ERA LO SHOCK DELLA RINUNCIA DI BENEDETTO XVI, STAVOLTA È DIVERSO…”
Andrea Gualtieri per "la Repubblica" - Estratti
Il quorum si abbassa: nella Cappella Sistina ci saranno due cardinali in meno, bloccati da problemi di salute. Serviranno quindi 89 voti per eleggere il papa. Chi riuscirà a ottenerli e in quanto tempo?
I porporati sfilano via veloci per evitare l’assalto dei giornalisti davanti al varco dell’ex Sant’Uffizio, la porta più vicina alla sala del Sinodo che ospita le Congregazioni generali preliminari al Conclave. Il patriarca iracheno Louis Raphael I Sako dispensa ottimismo: «Sarà breve. Al massimo due o tre giorni di votazioni, io ho già le idee chiare». E invoca «continuità con papa Francesco».
Il gesuita Jean-Claude Hollerich si spinge oltre e nell’esaltare il percorso di sinodalità voluto da Bergoglio mette di fatto sul tavolo la candidatura di Mario Grech, che del sinodo è stato regista. C’è anche chi è meno entusiasta: per ora, dice a microfoni spenti il presule di una diocesi extraeuropea, il dibattito è frammentario e stenta a decollare.
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In confronto al 2013, quando imperversava lo scandalo Vatileaks, appare meno centrale la questione della curia. Solo accenni ai problemi finanziari della Santa Sede. «Se ne parlerà nei prossimi giorni», fa trapelare un cardinale senza volersi esporre. Ma un elettore italiano che conosce bene i palazzi vaticani ridimensiona: «Nell’ultimo conclave c’era lo shock della rinuncia di Benedetto XVI, stavolta è diverso».
L’abate Donato Ogliari, primo predicatore esterno chiamato a parlare ai porporati, è stato però chiaro nel ricordare le piaghe sempre attuali, a partire da quella «purulenta» degli abusi sessuali. E ha rilevato «uno smarrimento generalizzato che serpeggia nella Chiesa»: per la rarefazione delle vocazioni, la crisi del «modello parrocchia», il clericalismo, le difficoltà nel far emergere il ruolo delle donne.
Nell’aula erano presenti 183 cardinali: 124 di loro hanno meno di 80 anni e si avvieranno il 7 maggio verso la Sistina. La cerimonia, è stato deciso ieri, inizierà alle 16.30 con il giuramento e la processione. E il quadro si sta ormai completando, si attendono solo altri nove elettori dopo l’annuncio delle due defezioni. Il portavoce vaticano, Matteo Bruni, non ha voluto comunicare i nomi degli ecclesiastici malati.
cardinale Jean Claude Hollerich
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SCENDE IL QUORUM PER L'ELEZIONE E HOLLERICH FA IL NOME DI GRECH
Domenico Agasso per "la Stampa" - Estratti
Due cardinali danno forfait, non entreranno nella Cappella sistina, abbassando il quorum necessario all'elezione del Papa. Serviranno 89 voti dai 133 elettori. Nel frattempo, il cardinale Hollerich sponsorizza Mario Grech per il Soglio di Pietro, puntando sul Sinodo. Le manovre protocollari, tecniche e "politiche" del Conclave entrano nel vivo.
«C'è un'atmosfera molto fraterna e uno spirito di responsabilità», assicura il cardinale di Baghdad, Louis Raphael Sako.
Alla domanda se abbia scelto chi votare come nuovo papa risponde: «Ho un'idea molto chiara ma non la posso dire».
Il direttore della Sala stampa della Santa Sede Matteo Bruni ha comunicato che due porporati elettori non verranno per motivi di salute. Non ha fatto nomi, ma uno è il cardinale di Valencia Antonio Canizares Llovera; l'altro sarebbe John Njue di Nairobi.
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Nel frattempo, iniziano le messe celebrate dai cardinali nelle parrocchie di Roma, come consuetudine tra i funerali del Papa e il conclave. Con omelie spesso programmatiche. Il cardinale Jean Claude Hollerich, arcivescovo di Lussemburgo, sosta qualche minuto in preghiera nella cappella dedicata a San Filippo Neri, prima di presiedere nella Chiesa nuova in suffragio di Bergoglio.
«Francesco parlava molto dello Spirito Santo, diceva che Lui è il protagonista della vita della Chiesa e anche del Sinodo. E diceva spesso: all'inizio lo Spirito Santo crea grande disordine ma alla fine stabilisce una nuova grande armonia».
cardinale Jean Claude Hollerich
La predica è una promozione del percorso sinodale e anche una «spinta» alla candidatura al papato del cardinale maltese Mario Grech, segretario generale del Sinodo dei vescovi: «Quando Francesco aprì il Sinodo c'era gente che aveva paura: "Forse saranno riforme che porteranno una divisione della Chiesa, una polarizzazione tra destra e sinistra e sappiamo già che il mondo soffre troppe divisioni"».
Ma il porporato è «contento che abbiamo lavorato sotto la guida esperta del Segretario del Sinodo, il cardinale Mario Grech, e tutta l'equipe. Abbiamo cambiato tutta la struttura, pensate che ci siamo riuniti nell'Aula Paolo VI in tavoli rotondi, vuol dire che tutti hanno partecipato con la stessa dignità di figli e figlie di Dio; ciascuno è importante e amato da Dio, ciascuno di voi cari fratelli, care sorelle è importante per la Chiesa e lo Spirito Santo è tra voi».
cardinale Jean Claude Hollerich
Senza «lo Spirito Santo ci sarebbe una cacofonia enorme ma con l'ascolto e con la preghiera si fanno una nuova armonia e un nuovo popolo di Dio, in cui il papa, i vescovi non sono super eroi solitari ma veri pastori di un popolo».
E ieri pomeriggio in Basilica si è tenuta la quarta messa dei "novendiali" in suffragio del Pontefice, presieduta dal cardinale Mauro Gambetti, arciprete di San Pietro e vicario del Papa per la Città del Vaticano: «La cristiana umanità rende la Chiesa casa di tutti. Quanto sono attuali le parole di Francesco pronunciate nel colloquio con i Gesuiti a Lisbona nel 2023: "Tutti tutti tutti" sono chiamati a vivere nella Chiesa: non dimenticatelo mai! ».