della valle federica guidi

SO’ DIEGO, TI SPIEGO - “LA COSTITUZIONE NON LA PUÒ RISCRIVERE UNO COME VERDINI. IL SENATO? MEGLIO ABOLIRLO. IO DA CITTADINO VORREI POTER SCEGLIERE IL CAPO DELLO STATO. IL GOVERNO RENZI? SERVE GENTE COMPETENTE” (SILURO PER LA GUIDI)

Sebastiano Messina per “la Repubblica

diego della vallediego della valle

 

«La Costituzione è di tutti, è la base di tutto. Si può cambiare, naturalmente, ma non a spallate. Ed è figlia di un’idea del Paese che le dà un’anima, in cui i cittadini si riconoscono. Oggi l’anima di questa riforma costituzionale non si vede. Perché non c’è. Non c’è la cultura e non c’è un’idea guida. Si cambia per cambiare, ma così si resta fermi. E si rischia di non fare ciò che serve davvero al Paese». Anche se premette di parlare «come semplice cittadino», Diego Della Valle ha le idee molto chiare su quello che sta accadendo in Parlamento. E ci sono tante cose che non gli piacciono.

 

Matteo RenziMatteo Renzi

Lei ha detto che non è possibile che a cambiare una Costituzione scritta da uomini come Luigi Einaudi sia “l’ultimo arrivato con il gelato in mano”. Era solo una battuta?

«No, non era una battuta. Non si può improvvisare in faccende così serie».

 

E chi è “l’ultimo arrivato con il gelato in mano”? La ministra Boschi?

Luigi EinaudiLuigi Einaudi

«Non volevo criticare nessuno in particolare. Però, se vuole saperlo, in quel momento pensavo che la Costituzione non la può riscrivere uno come Verdini. Non in quanto uomo di destra, perché nel centrodestra ci sono anche persone molto capaci, ma perché secondo me lui non si trova nelle condizioni di potersi proporre come uno che sostituisce Einaudi».

 

Renzi ha detto che le riforme sono una priorità assoluta, in questo momento. Lei non ne sembra convinto.

«Le riforme vanno fatte prima possibile, ma in modo giusto per i cittadini e non su misura per i bisogni della politica. Se non si deve andare a votare per i prossimi tre anni, come dicono, ci si può mettere anche un po’ più di tempo a fare la legge elettorale, che dovrebbe rispettare la dignità degli interessati, e intanto occuparsi della situazione economica del Paese, che non può aspettare».

 

Giorgio  Napolitano Giorgio Napolitano

Mi pare che non le piaccia affatto la riforma del Senato su cui il governo ha ingaggiato una dura battaglia in Parlamento. Perché?

«Intanto è talmente complicata che io mi ci perdo. E se chiedo a mia zia, lei non sa neanche di cosa parlo».

 

Oggi lo scontro è sul metodo di elezione dei nuovi senatori. Chi ha ragione, secondo lei?

«La questione è semplice. Il Senato serve o non serve? Se serve, come cittadino io voglio eleggere i senatori. Se non serve, aboliamolo: gli italiani non si metteranno a piangere. Ma oggi la priorità assoluta ce l’ha l’economia. Perciò mi auguro che Renzi, a settembre, presenti un vero piano di sviluppo industriale del Paese, prendendosi il tempo che serve ma facendoci capire in che direzione andiamo».

 

denis verdinidenis verdini

Lei vede la situazione italiana da una posizione particolare, quella di un grande imprenditore impegnato sul mercato globale. Quali sono, dal suo punto di vista, i cambiamenti più urgenti?

«La semplificazione della burocrazia, innanzitutto. Dev’essere rapida. La discontinuità, dicevamo: ma è necessario realizzarla con grande urgenza in tutti gli apparati dello Stato che bloccano l’efficienza del Paese. I cambiamenti, dopo averli promessi, bisogna farli presto. La pazienza degli italiani non è infinita».

 

Lei conosce Renzi da molti anni ed è stato uno dei suoi più convinti sostenitori, anzi uno dei suoi tifosi.

«Io faccio il tifo per il grande cambiamento e per la discontinuità col passato. Dato che Renzi ha detto di voler realizzare queste cose, io spero e mi auguro che le faccia lui. Ma quando c’è qualcosa che non mi convince, io glielo dico. In privato e in pubblico, come si fa tra persone leali».

AULA SENATOAULA SENATO

 

Mi pare che il patto del Nazareno, per esempio, non l’abbia convinta. Non è così?

«No, non mi ha convinto affatto. Perché a quello che si dice di quell’accordo, quelli che non vorremmo più alla guida del Paese si stanno organizzando per blindarsi ancora una volta. E allora, dov’è la discontinuità? Chi va in Parlamento e chi resta fuori non possono deciderlo un gruppetto di politici, spesso screditati. Non è quello che mi aspettavo io. Gli italiani vogliono scegliere con il loro voto le persone che devono guidare il Paese e questo toglierebbe ai capi politici l’arroganza di decidere quello che vogliono. Così come vorrebbero scegliersi il presidente della Repubblica».

 

silvio berlusconi forza italiasilvio berlusconi forza italia

Ma questo, come lei sa, è un cavallo di battaglia di Berlusconi. Per il centrosinistra, e per il partito di Renzi in particolare, è un argomento tabù.

«Ma per quale motivo? Io sarei felice di poter votare una persona che stimo e che garantisca al livello massimo noi cittadini. Piace a tutti. Chiediamolo ai cittadini e vediamo cosa rispondono».

 

Ecco, ma quale suggerimento darebbe, oggi, a Renzi?

giancarlo padoan giancarlo padoan

«Il consiglio che do a Matteo è di stare alla larga dai vecchi riti della politica e tenere presente che il popolo è sovrano e noi cittadini vogliamo decidere in prima persona del nostro futuro con chiarezza e lealtà. E poi di valutare se tutta la sua squadra è all’altezza delle complicazioni che questo Paese dovrà affrontare nei prossimi mesi, visto che le previsioni economiche non sono affatto buone. La squadra sarà basilare, nelle battaglie che lo attendono. E io credo che abbia bisogno di alcuni rinforzi».

 

FEDERICA GUIDI IN SENATO FOTO LAPRESSE FEDERICA GUIDI IN SENATO FOTO LAPRESSE

Per esempio? Mi faccia un nome.

«Credo che ci voglia qualche Padoan in più. Nomi non voglio farne, ma penso che alcune delle persone che hanno la delega a gestire lo sviluppo economico del Paese non abbiano le competenze e soprattutto l’esperienza che sono assolutamente necessarie. Specialmente in questo momento».

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...