
NO VAX, NO PAX - I DUE LEGHISTI CLAUDIO BORGHI E ALBERTO BAGNAI, RICICLATISI NO-VAX DOPO GLI ANNI NO-EURO, FANNO POLEMICA CON IL MINISTRO DELLA SALUTE, ORAZIO SCHILLACI, REO DI AVER REVOCATO LA COMMISSIONE DI ESPERTI SUI VACCINI, DOPO LA NOMINA DI DUE ESPONENTI ANTI-INOCULAZIONE - BORGHI: "ABBIAMO CHIESTO A FRATELLI D'ITALIA CHE FOSSE RISPETTATO IL PRINCIPIO DEL RIEQUILIBRIO DELLE POSIZIONI DOGMATICHE SUI VACCINI. ECCO IL RISULTATO" - BAGNAI: "IL MINISTRO HA CEDUTO AI DIKTAT DEI SOLITI SCIENZIATI"
«HA CEDUTO ALLE PRESSIONI PD GIUSTO OSPITARE TUTTE LE VOCI»
Estratto dell'articolo di M. D. B. per il “Corriere della Sera”
Senatore Claudio Borghi, il gruppo del Nitag è stato azzerato. Come l’avete presa nella Lega?
goofy 7 alberto bagnai claudio borghi
«Male, è stato un errore, l’ho ripetuto in tutte le salse. Così viene legittimato ogni tipo di starnazzamento da parte del Partito democratico. È stata una decisione politica, spinta da una raccolta di firme (quella del Patto trasversale per la scienza) senza valore. Anche se quelle 30 mila firme raccolte in un sito farlocco, dove può iscriversi chiunque, fossero state certificate alla fine non varrebbero nulla».
Schillaci afferma di aver agito in scienza e coscienza.
«Ha fatto tante scelte coraggiose, come il no al trattato sulla pandemia dell’Organizzazione mondiale della sanità. In questo caso non aveva neppure l’appoggio del suo partito, Fratelli d’Italia. Rimango ancora più perplesso».
Altre perplessità?
«Stiamo facendo tanto rumore per un organismo consultivo del cui parere il ministero della Salute potrebbe fregarsene. In ogni contesto è necessaria la presenza di diversi punti di vista sennò che significato ha nominare un gruppo di lavoro? E sui vaccini da discutere c’è, eccome. Ha visto che cosa è successo negli Stati Uniti?».
Cosa?
«Il dibattito è apertissimo, tanto che il ministro della Sanità è Robert Kennedy che ha rotto gli schemi coinvolgendo voci pro e contro. Così bisogna fare, altrimenti nominiamo dei cori dove cantano tutti insieme, altro che il Nitag».
Avete segnalato i vostri candidati?
«Noi alla Salute non abbiamo neppure un sottosegretario. Abbiamo chiesto a FdI che fosse rispettato il principio del riequilibrio delle posizioni dogmatiche sui vaccini.
Ecco il risultato».
BAGNAI "IL MINISTRO HA CEDUTO AI DIKTAT DEI SOLITI SCIENZIATI"
Estratto dell’articolo di Mi.Bo. per “La Repubblica”
Alberto Bagnai è deputato della Lega e membro della commissione Covid come il collega Claudio Borghi, insieme al quale ha difeso le nomine di Serravalle e Bellavite.
Cosa pensa della vicenda del Nitag?
«Non è un bellissimo spettacolo vedere una sorta di compiacenza del ministero verso diktat di ricercatori per alcuni dei quali sinceramente da docente universitario ho difficoltà a capire la piena rilevanza scientifica».
Beh, si sono mossi anche gli Ordini dei medici contro le nomine.
«Bisognerebbe aprire un discorso sul ruolo degli Ordini, sul quale ci sono posizioni storiche del mio partito. Non credo sia tra i loro compiti discutere di questi temi, non sono enti di ricerca. Qui si parla di un attacco fatto in nome della scienza, che fondamentalmente manifesta una concezione molto medievale del dibattito scientifico. Questo preoccupa».
Il ministro ha agito bene?
«Visto che, se non ho capito male, sarebbero emersi potenziali conflitti di interessi di altri membri, ad esempio con l'industria del farmaco, il reset è la cosa migliore».
Si, ma la decisione è stata presa per Serravalle e Bellavite.
claudio borghi matteo salvini alberto bagnai
«Non so quanto sia critica la loro posizione nei confronti dei vaccini tout court. Serravalle ha espresso con molta misura delle cautele rispetto alla vaccinazione Covid in età pediatrica e la letteratura scientifica Usa e la prassi anglosassone gli stanno dando ragione. Dalla commissione Covid, inoltre, emerge un inno alla prudenza verso chi ha posizioni molto oltranziste. D'altra parte, quelli che negli anni Dieci venivano banalizzati come No Euro mettevano in guardia contro l'austerità: poi abbiamo visto come è andata a finire. Starei attento ad aggredire voci dissenzienti».
ORAZIO SCHILLACI - FOTO LAPRESSE
Schillaci ha sbagliato?
«Essendo note le posizioni di Bellavite e Serravalle la domanda alla quale non so rispondere è perché siano stati proposti. Proporli per ritirarli è un assist a persone la cui legittimazione scientifica è spesso scarsa, i cosiddetti paladini della scienza». [...]
Meloni ha fatto sapere, criticando le scelte del ministro, di essere per il pluralismo.
«Sono passato da un posizionamento ideale a sinistra a destra proprio perché la sinistra è contro il pluralismo. Mi riconosco nell'affermazione della premier».