
"NON CREDO CHE UNA DONNA LIBERA, CON QUESTE TEMPERATURE POI, ABBIA VOGLIA DI ANDARE IN GIRO CON UN SACCO DELLA SPAZZATURA ADDOSSO " – DIVENTANO UN CASO LE PAROLE DELLA VICESEGRETARIA LEGHISTA SILVIA SARDONE CONTRO IL VELO ISLAMICO: “E’ UN SIMBOLO DI SOTTOMISSIONE. PER NON URTARE I MUSULMANI CI STIAMO ANNULLANDO: SCUOLE CHIUSE PER IL RAMADAN, BAMBINI IN GITA IN MOSCHEA, PREDICATORI MUSULMANI IN CLASSE” - IL DDL CONTRO LA "ISLAMIZZAZIONE DELLE NOSTRE SCUOLE"
Matteo Pucciarelli per "la Repubblica" - Estratti
Vicesegretaria della Lega da un mese e mezzo, la milanese Silvia Sardone non è mai stata una esponente politica dai toni pacati e anche per quello, forse, piace soprattutto al "nuovo" elettorato sovranista del Carroccio. Ieri alla Camera, alla presentazione del disegno di legge contro "l'islamizzazione delle scuole", se n'è uscita con la classica intemerata contro i musulmani condita però da una considerazione in più: «Per me tutti i veli islamici sono simbolo di sottomissione.
Non credo che una donna libera, con queste temperature poi, abbia voglia di andare in giro con un sacco della spazzatura addosso». L'accostamento tra il generico "velo" e il "sacco della spazzatura" suona come un insulto razzista e islamofobo.
La proposta di Sardone, condivisa col collega parlamentare Rossano Sasso, vorrebbe quindi impegnare il governo a vietare i copricapi musulmani.
Gli articoli 8 e 19 della Costituzione tutelano la libertà di culto e quella di professare la propria fede religiosa, ma qui sembrano sottigliezze. «Noi crediamo che la logica dell'integrazione non sia di buonsenso.
Non vogliamo arretrare sui nostri valori e tradizioni giudaico-cristiane.
Per non urtare i musulmani ci stiamo annullando», dice Sardone, citando i casi, spesso gonfiati ad arte, di «scuole chiuse per il ramadan, bambini portati in gita in moschea e invitati a inginocchiarsi davanti all'Imam, predicatori musulmani in classe a leggere versetti del Corano».
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«Le ordinanze anti-velo — replica il deputato di Sinistra Italiana-Avs, Marco Grimaldi — sono spesso pensate a scopo intimidatorio e per un po' di consenso low cost. Mirano a limitare la libertà di scelta e di espressione delle donne che a parole vogliono difendere: vietare il velo significherebbe negare la loro identità e cultura. Sicurezza e coesione sociale si costruiscono attraverso il rispetto e l'inclusione, non con la repressione e la stigmatizzazione».
silvia sardone
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silvia sardone matteo salvini
sardone
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