valdis dombrovskis mario draghi

"L’ITALIA DEVE LIMITARE LA SPESA, IL CONGELAMENTO DELLE REGOLE NON È UN LIBERI TUTTI” - IL VICEPRESIDENTE DELLA COMMISSIONE DOMBROVSKIS TORNA A RANDELLARCI, RICORDANDOCI CHE I FONDI UE NON SONO UN PASTO GRATIS: “QUANDO ABBIAMO CONCORDATO I PIANI DI RIPRESA E RESILIENZA CON GLI STATI MEMBRI, C'È STATA UN'INTESA SULLE RIFORME E SUGLI INVESTIMENTI DA ATTUARE, CON TAPPE E OBIETTIVI DA RAGGIUNGERE. I RELATIVI FONDI DEL NEXT GENERATION EU SARANNO CONDIZIONATI AL RISPETTO DI QUESTE TAPPE E DI QUESTI OBIETTIVI. E IN AUTUNNO CI SARA’ NUOVO ESAME SUI CONTI - RESTA LA POSSIBILITÀ DI APRIRE PROCEDURE PER DISAVANZO ECCESSIVO…”

Marco Bresolin per “la Stampa”

paolo gentiloni valdis dombrovskis

 

«Abbiamo prorogato l'attivazione della clausola di salvaguardia fino al 2023, ma il Patto di Stabilità non è affatto sospeso. Le nostre raccomandazioni prevedono infatti che l'Italia limiti la crescita della sua spesa corrente».

 

E se non dovesse farlo?

«Per ora non apriamo alcuna procedura, ma torneremo a valutare la situazione in autunno e anche nella primavera del prossimo anno».

 

Valdis Dombrovskis prova a mettere subito le cose in chiaro: «Non è un liberi tutti».

Per questo il vice-presidente esecutivo della Commissione invita i Paesi con un alto debito ad adottare politiche di bilancio "prudenti" e in particolar modo a limitare la spesa pubblica corrente, il cui aumento non dovrà superare il valore della crescita potenziale a medio termine.

MATTEO SALVINI MARIO DRAGHI

 

Tale valore, spiega Dombrovskis nel corso di questa intervista a margine della presentazione del pacchetto economico del semestre europeo, nel caso dell'Italia «è stimato attorno allo 0,4%». Al di là dei tecnicismi, l'utilizzo del parametro della spesa potrebbe essere un test importante in vista della riforma del Patto di Stabilità, dato che diversi esperti hanno suggerito alla Commissione di basarsi su questo criterio - anziché su quello del deficit strutturale - per fissare i nuovi vincoli di bilancio che i Paesi devono rispettare. L'esecutivo Ue sta lavorando sul dossier, ma causa della guerra in Ucraina la proposta di riforma arriverà soltanto dopo la pausa estiva.

 

salvini draghi

Pur in assenza di una recessione, avete prorogato la clausola di salvaguardia del Patto di Stabilità e Crescita: la decisione crea un precedente irreversibile?

«Ci troviamo in una situazione senza precedenti, con una guerra in Europa. L'aggressione russa in Ucraina ha avuto un significativo impatto sull'economia dell'Unione europea, che è notevolmente rallentata. Secondo le nostre previsioni la crescita continuerà quest'anno e anche il prossimo, ma siamo di fronte a un fatto che crea enorme incertezza, con forti rischi al ribasso.

mario draghi ursula von der leyen

 

Per questo abbiamo deciso di proporre l'attivazione della clausola, ma al tempo stesso di mandare un chiaro messaggio agli Stati sulla necessità di tornare a politiche di bilancio prudenti. Perché ci sono diversi segnali che invitano ad andare in questa direzione: gli sviluppi del debito e del deficit, l'inflazione, i tassi di interesse che sono tornati a crescere».

 

Grazie alla clausola, però, i Paesi non saranno obbligati a rispettare i piani di riduzione del debito: siete sicuri che l'invito alla prudenza sarà accolto?

«Ma il Patto di Stabilità e Crescita non è sospeso. Resta la possibilità di aprire procedure per disavanzo eccessivo, per questo valuteremo il rispetto delle nostre raccomandazioni in autunno e nella primavera del prossimo anno».

GENTILONI DOMBROVSKIS

 

Questo vuol dire che teoricamente potreste aprire una procedura in autunno dopo la presentazione della manovra?

«La procedura è solitamente basata sul rispetto dei parametri del deficit e del debito, ma come fattore aggiuntivo valuteremo il rispetto della raccomandazioni legate al parametro della spesa corrente. Abbiamo fatto una distinzione tra i Paesi in base al livello del loro debito».

 

Quali sono dunque i margini per l'Italia?

«Per i Paesi ad alto debito, l'aumento della spesa pubblica corrente non deve superare il valore della crescita potenziale a medio termine. Nel caso italiano, secondo le nostre stime, la media sui 10 anni è dello 0,4%. L'attivazione della clausola permette agli Stati di avere margini manovra per quanto riguarda le spese per gli investimenti, ma non per la spesa corrente che va limitata».

mario draghi ursula von der leyen

 

La sospensione del Patto, comunque, non potrà durare in eterno: quando arriverà la vostra proposta per riformare le regole di bilancio?

«Inizialmente avevamo previsto di presentare la proposta attorno a luglio. A causa della guerra in Ucraina, però, non è stato possibile concentrarsi troppo sul dossier. Abbiamo bisogno di più tempo per discutere con gli Stati e identificare meglio un possibile terreno d'incontro. La nostra proposta arriverà tra qualche mese, dopo la pausa estiva, in ogni caso entro la fin del 2023».

 

PAOLO GENTILONI VALDIS DOMBROVSKIS

Nella politica italiana sta salendo il livello di tensione attorno alle riforme da attuare nel quadro del Recovery Plan, in particolare per quella della concorrenza: siete preoccupati?

«Quando abbiamo concordato i piani di ripresa e resilienza con gli Stati membri, c'è stata un'intesa sulle riforme e sugli investimenti da attuare, con tappe e obiettivi da raggiungere. I relativi fondi del Next Generation EU saranno condizionati al rispetto di queste tappe e di questi obiettivi. Poi, ovviamente, sulle sfumature delle varie riforme gli Stati hanno alcuni margini per cercare di affrontare al meglio la questione».

 

Nel suo intervento al Parlamento di Strasburgo il premier Mario Draghi ha chiesto l'istituzione di uno strumento di debito comune per finanziare il caro-energia: nel vostro RePowerEU, però, non c'è traccia...

mario draghi ursula von der leyen

«Per l'energia abbiamo delle riserve di bilancio che si possono utilizzare. Per quanto riguarda i prestiti, ci sono 220 miliardi di euro finora non richiesti. Secondo le regole attuali, gli Stati avrebbero tempo fino all'agosto del 2023 per utilizzarli, noi invece abbiamo proposto alcuni emendamenti al regolamento: quando saranno approvati, i Paesi dovranno decidere nel giro di un mese se richiedere questi prestiti. In caso contrario, i fondi saranno ridistribuiti. Inoltre forniremo un supporto aggiuntivo con 20 miliardi di sovvenzioni che saranno a disposizione dei governi, un contributo aggiuntivo per affrontare la crisi energetica».

 

Questi fondi, però, non potranno essere utilizzati per finanziare misure di spesa corrente, come l'erogazione di voucher alle famiglie contro il caro-bollette, giusto?

christine lagarde 3

«No, non potranno finanziare le misure di spesa corrente. Per poterli utilizzare andranno aggiunti nuovi capitoli relativi ai piani energetici nei rispettivi piani nazionali di ripresa e resilienza».

 

Dunque questo porterà a un'inevitabile revisione dei piani?

«In ogni caso una revisione sarà necessaria, visto che a giugno ricalcoleremo la quota relativa al 30% delle sovvenzioni, come inizialmente previsto. Ci sono Paesi che riceveranno più soldi e altri che ne riceveranno meno. Inoltre potrebbero esserci degli aggiustamenti dovuti all'inflazione. Ma questo lavoro andrà svolto senza pregiudicare l'attuazione dei piani attualmente in vigore, si tratterà soltanto di un aggiustamento che non ne frenerà il percorso».

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...