VIDEO KILLED THE BANANA STAR - SILVIO NON VA IN TV DA 14 MESI: “ME LO PROIBISCONO GLI AVVOCATI” - MA GHEDINI E COPPI GLI HANNO SOLO IMPOSTO DI NON ATTACCARE I GIUDICI. E LUI NON È SICURO DI RIUSCIRCI

Ugo Magri per "la Stampa"

Di fronte ai sondaggi in picchiata, con Forza Italia che mette in fuga mezzo milione di voti a settimana, Berlusconi s'è sentito implorare dagli amici: «Che cosa aspetti ad andare tu in televisione e a lanciare la controffensiva? È troppo tempo che manchi dal video...». Ecco, appunto, come mai il Cavaliere non frequenta più il piccolo schermo? Dall'ultima apparizione è trascorso un anno, anzi 14 mesi (da prima delle elezioni politiche).

Due volte venne annunciata una presenza da Vespa, la prima il 27 novembre quando il Senato votò la decadenza e la seconda il 26 gennaio, nel ventennale della «discesa in campo». Ma in entrambi i casi Silvio rinunciò all'ultimissimo istante, limitandosi a videomessaggi dallo scarso impatto. Nei talk-show molto s'è parlato di lui, forse troppo, però sempre in sua assenza... Quale piccolo o grande mistero c'è dietro?

«Non ci vado perché me lo vietano i miei avvocati», è la risposta standard del diretto interessato. Che contiene una mezza bugia e una verità. Mai Ghedini o Coppi hanno consigliato al loro cliente di rifuggire dalle telecamere. Ed ecco la verità: i legali gli hanno detto «vacci pure, in tivù, ma per parlare dell'Italia e senza sparare sui giudici», che è cosa ben diversa da un divieto.

Fino a mercoledì, oltretutto, sussisteva una ragione di opportunità (i processi, le condanne e tutto il resto) per non sfidare le toghe; da due giorni, c'è un vero e proprio dispositivo nell'ordinanza emessa dal Tribunale milanese di sorveglianza, dove si diffida il condannato dal pronunciare «frasi offensive che dimostrano spregio nei confronti dell'ordine giudiziario». Cioè della magistratura in genere. Se Berlusconi vi contravviene, si mette nei guai. Magari non al punto da farsi trascinare in carcere prima del 25 maggio, giorno delle Europee; però la trasgressione sarebbe sufficiente a fargli revocare l'affidamento in prova all'indomani delle elezioni, con esiti rovinosi.

Dunque, il Cavaliere può andare in televisione solo a patto di sapersi trattenere, di non «sbroccare». Al momento, lui sembra tutt'altro che propenso all'auto-censura. Specie se, durante qualche trasmissione, venisse stuzzicato o provocato: piuttosto che cucirsi la bocca, recitando dunque il ruolo di leader dimezzato, Berlusconi preferisce evitare del tutto. Di qui la lunga astinenza dal video.

Sennonché, questo «oscuramento» non potrà durare in eterno. La campagna elettorale incombe, il Cavaliere continua a nutrire speranze di rimonta, al punto da dichiararsi, nella cena di lunedì da Renzi, certissimo di arrivare primo o alla peggio secondo, comunque sempre davanti a Grillo... In teoria, ne sarebbe capace. Quattordici mesi fa recuperò 10 punti in quattro settimane, e ci riuscì grazie alla spregiudicata invasione dei «santuari» anti-berlusconiani a colpi di gag. Spolverò la poltrona dove era seduto Travaglio, picchiò un cartello in testa al giornalista de l'«Espresso» Damilano, fece finta di andarsene dal programma dell'Annunziata, insomma diede spettacolo e catturò l'attenzione.

Per riprovarci, stavolta deve farsi venire in mente un'idea, un colpo di genio che gli eviti da un lato l'imbarazzo della scena muta e, dall'altro, l'ansia di trovarsi i carabinieri all'uscita.
A un collaboratore che lo pressava, ieri ha risposto: «Lasciatemi respirare qualche giorno, ci voglio riflettere su». Difficile che sciolga l'enigma nella conferenza stampa convocata questo pomeriggio per presentare le liste. La sorpresa sarà nell'uovo di Pasqua.

 

 

 

STRETTA DI MANO TRA TRAVAGLIO E BERLUSCONI jpegsantoro berlusconi berlusconi scherza con marca damilano a omnibus BIG Berlusconi e Ghedini Pellegrino Capaldo e Franco Coppi

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