ursino palermo forza nuova

“QUALCUNO VUOLE DESTABILIZZARE” - IL VIMINALE ANNUSA LA SALDATURA TRA ESTREMISTI NELL'ESCALATION DI SCONTRI E VIOLENZA - IL MONDO “NO GLOBAL” STA TROVANDO UNA NUOVA SALDATURA DELL’ANTIFASCISMO AGGRESSIVO, COME NEL CASO DELL’AGGRESSIONE AL LEADER DI “FORZA NUOVA” A PALERMO - TENSIONI PER I CORTEI A ROMA, PALERMO, MILANO E BRESCIA

Cristiana Mangani per il “Messaggero”

 

marco minniti (4)

Viene considerato il punto di non ritorno, l' episodio che ha cambiato la protesta: Palermo, qualche giorno fa, quando un gruppo di antagonisti ha accerchiato, imbavagliato e picchiato Massimo Ursino, il leader di Forza nuova in Sicilia. Una reazione violenta contro chi, in passato, aveva aggredito e bastonato due ambulanti del Bangladesh. Un gesto che è sembrato agli addetti ai lavori quasi un salto di qualità, e che ha richiamato alla mente periodi molto più bui, gli anni 70, il terrorismo.

 

La giornata di oggi, quindi, con tutti i suoi potenziali focolai, non può che preoccupare il Viminale, sebbene già da giorni il ministro Marco Minniti inviti le forze politiche «ad abbassare i toni». Esiste un tentativo di destabilizzare, questo nessuno lo nega, anche se la chiave di lettura viene vista, non tanto nel disagio sociale, quanto nell' antifascismo.

ursino pestaggio

 

Dopo il fallimento di tutte le proteste più recenti, dopo un G7 che è stato un successo per la sicurezza, e ha mostrato in modo netto un vuoto di leadership tra i no global, il mondo dell'antagonismo sembra aver trovato il modo per ricompattarsi dietro l' antifa. In questi giorni, basta poco per individuare l' occasione elettorale di CasaPound, di Forza nuova, o della stessa Lega, che, a loro volta, come è accaduto nel caso di Macerata, non si sottraggono allo scontro

 

GLI IDRANTI

MASSIMO URSINO

E così oggi, negli uffici dell' Interno, una maggiore agitazione, oltre che per Roma - con i suoi tre cortei e due sit in - si percepisce per Palermo, dove destra e sinistra rischiano di trovarsi una di fronte all' altra, e dove la questura ha già fatto arrivare gli idranti da Napoli. O ancora, per Milano, con l' ultradestra schierata in massa in cerca di voti e consensi. E pure per Brescia, dove ieri è stato dato alle fiamme il centro sociale Magazzino 47, e dove la Rete antifascista sta preparando la risposta al banchetto che CasaPound intende allestire in piazza. E alla fine, quanto inciderà tutto questo sulla scelta elettorale? Quanto la tensione peserà sul voto?

 

NO GLOBAL ROMA RISCHIO SCONTRI

Nella Capitale verrà messa in atto la stessa strategia che ha evitato gli scontri circa un anno fa per il corteo Euro stop, quando gli antagonisti sono stati fermati ancora prima di entrare in città. «Non potendosi escludere l' attuazione di iniziative finalizzate a creare momenti di forte tensione tra gruppi ideologicamente contrapposti, ovvero disordini, danneggiamenti o turbative - ha scritto il capo della Polizia Franco Gabrielli a tutti i questori - si rende necessaria la massima intensificazione dei servizi a carattere preventivo».

franco gabrielli prefetto di roma (3)

 

«NIENTE SCONTI»

I cortei di Torino, le bombe carta con i chiodi, la protesta di Pisa, e una tensione che si respira in mezza Italia, hanno fatto decidere «di non fare sconti a nessuno». Tanto che al ministero spiegano che «le forze dell' ordine intervengono e interverranno per fermare l' illegalità in maniera tempestiva, come accaduto finora». Minniti sarà in ufficio sin da stamattina.

 

«Sono il ministro dell' Interno - ha dichiarato a proposito di una sua eventuale partecipazione alla manifestazione dell' Anpi nella Capitale - e starò al Viminale per garantire che i cortei si possano svolgere in tranquillità. Non sarò presente alla manifestazione, pur condividendo i valori profondi».

 

Mentre ha deciso di esserci, insieme con gli altri esponenti politici, il leader del Pd, Matteo Renzi. Una presenza, la sua, che desta qualche preoccupazione tra le forze dell' ordine, visto che potrebbe richiamare l' attenzione dei manifestanti più agitati e contrari.

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA… 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

DAGOREPORT – OCCHIO ELLY: TIRA UNA BRUTTA CORRENTE! A MILANO, LA FRONDA RIFORMISTA AFFILA LE LAME: SCARICA QUEL BUONO A NIENTE DI BONACCINI, FINITO APPESO AL NASO AD APRISCATOLE DELLA DUCETTA DEL NAZARENO – LA NUOVA CORRENTE RISPETTA IL TAFAZZISMO ETERNO DEL PD: LA SCELTA DI LORENZO GUERINI A CAPO DEL NUOVO CONTENITORE NON È STATA UNANIME (TRA I CONTRARI, PINA PICIERNO). MENTRE SALE DI TONO GIORGIO GORI, SOSTENUTO ANCHE DA BEPPE SALA – LA RESA DEI CONTI CON LA SINISTRATA ELLY UN ARRIVERÀ DOPO IL VOTO DELLE ULTIME TRE REGIONI, CHE IN CAMPANIA SI ANNUNCIA CRUCIALE DOPO CHE LA SCHLEIN HA CEDUTO A CONTE LA CANDIDATURA DI QUEL SENZAVOTI DI ROBERTO FICO - AD ALLARMARE SCHLEIN SI AGGIUNGE ANCHE UN SONDAGGIO INTERNO SECONDO CUI, IN CASO DI PRIMARIE PER IL CANDIDATO PREMIER, CONTE AVREBBE LA MEGLIO…

affari tuoi la ruota della fortuna pier silvio berlusconi piersilvio gerry scotti stefano de martino giampaolo rossi bruno vespa

DAGOREPORT - ULLALLÀ, CHE CUCCAGNA! “CAROSELLO” HA STRAVINTO. IL POTERE DELLA PUBBLICITÀ, COL SUO RICCO BOTTINO DI SPOT, HA COSTRETTO PIERSILVIO A FAR FUORI DALLA FASCIA DELL’''ACCESS PRIME TIME” UN PROGRAMMA LEGGENDARIO COME “STRISCIA LA NOTIZIA”, SOSTITUENDOLO CON “LA RUOTA DELLA FORTUNA”, CHE OGNI SERA ASFALTA “AFFARI TUOI” – E ORA IL PROBLEMA DI QUELL’ORA DI GIOCHINI E DI RIFFE, DIVENTATA LA FASCIA PIÙ RICCA DELLA PROGRAMMAZIONE, È RIMBALZATO IN RAI - UNO SMACCO ECONOMICO CHE VIENE ADDEBITO NON SOLO AL FATTO CHE GERRY SCOTTI SI ALLUNGHI DI UNA MANCIATA DI MINUTI MA SOPRATTUTTO ALLA PRESENZA, TRA LA FINE DEL TG1 E L’INIZIO DI “AFFARI TUOI”, DEL CALANTE “CINQUE MINUTI” DI VESPA (CHE PER TENERLO SU SONO STATI ELIMINATI GLI SPOT CHE LO DIVIDEVANO DAL TG1: ALTRO DANNO ECONOMICO) - ORA IL COMPITO DI ROSSI PER RIPORRE NELLE TECHE O DA QUALCHE ALTRA PARTE DEL PALINSESTO IL PROGRAMMINO CONDOTTO DALL’OTTUAGENARIO VESPA SI PROSPETTA BEN PIÙ ARDUO, AL LIMITE DELL’IMPOSSIBILE, DI QUELLO DI PIERSILVIO CON IL TOSTO ANTONIO RICCI, ESSENDO COSA NOTA E ACCLARATA DEL RAPPORTO DIRETTO DI VESPA CON LE SORELLE MELONI…