LA VISITA AL PAPA SERVE AD OBAMA PER FARE PACE CON UNA PARTE DELLA CHIESA USA CHE NON LO AMA - ALLE PROSSIME ELEZIONI DI MIDTERM DI NOVEMBRE, IL VOTO DEI CATTOLICI PUÒ ESSERE DETERMINANTE

1. FRANCESCO SPIAZZA ANCHE OBAMA
Andrea Tornielli per ‘La Stampa'

Un presidente Usa visibilmente emozionato, che non nasconde la sua personale e sincera ammirazione per Francesco. Un Papa sudamericano che si trova in sintonia con il leader della maggiore potenza mondiale nell'impegno per la pace, nella lotta contro la povertà e il traffico di esseri umani, ma che non dimentica i temi etici, motivo di scontro tra Obama e la Chiesa statunitense. Cinquantadue minuti di colloquio, durato più del previsto, per parlare anche degli scenari internazionali e del ruolo che l'amministrazione Usa vuole assumere nella crisi mediorientale.

La visita di Barack Obama Oltretevere è stata un successo, «è andata bene, molto bene» ripetono nei sacri palazzi. Ma il presidente, nonostante il clima cordiale dei colloqui, sia nell'incontro con Francesco che in quello con il Segretario di Stato Pietro Parolin si è sentito ribadire l'importanza della libertà religiosa anche come diritto all'obiezione di coscienza di fronte all'aborto, messo in discussione dalla riforma sanitaria. Obama, se lo aspettava, ha incassato facendo buon viso, e in conferenza stampa ha riconosciuto che «su alcune questioni non siamo del tutto d'accordo».

Il comunicato della Santa Sede afferma che si è discusso di «temi attinenti all'attualità internazionale, auspicando per le aree di conflitto il rispetto del diritto umanitario e del diritto internazionale e una soluzione negoziale tra le parti coinvolte». In particolare, molto spazio hanno preso il Medio Oriente e in particolare la Terra Santa, proprio nel giorno in cui è stato diffuso il programma della prossima visita di Francesco. Obama ha assicurato al Papa il suo impegno per cercare soluzioni praticabili.

«Nel contesto delle relazioni bilaterali e della collaborazione tra la Chiesa e lo Stato - si legge nella nota - ci si è soffermati su questioni di speciale rilevanza per la Chiesa nel Paese, come l'esercizio dei diritti alla libertà religiosa, alla vita e all'obiezione di coscienza», quei temi etici sui quali è in atto uno scontro con i cattolici Usa. Mentre grande sintonia si è riscontrata sul «tema della riforma migratoria» e sul «comune impegno nello sradicamento della tratta degli esseri umani nel mondo».

Obama e il suo seguito di 14 persone è stato accolto dal Prefetto della Casa Pontificia Georg Gänswein nel cortile di San Damaso, quindi il lento corteo, preceduto dal picchetto di guardie svizzere, ha percorso le sale affrescate del palazzo apostolico. Il Papa com'è tradizione è andato incontro all'ospite e Obama ha detto «Come sta? È meraviglioso essere con lei... È un grande onore per me, sono un suo ammiratore». «Thank you», ha risposto sottovoce Francesco.

«Saluti dalla mia famiglia, l'ultima volta che sono stato qui per incontrare il suo predecessore ho potuto portare mia moglie e le mie figlie...» ha ricordato il presidente all'inizio del colloquio mentre nell'attigua sala del Tronetto il Segretario di Stato John Kerry e il resto della delegazione americana attendevano la conclusione dell'udienza per poi essere introdotti nella biblioteca papale.

Come regalo, Obama ha portato al Papa i semi delle piante del giardino della Casa Bianca e una donazione per produrre «tonnellate» di vegetali da destinare ad una associazione caritativa. «Se ha l'occasione di venire alla Casa bianca potrà vedere il giardino», ha detto il presidente, «Como no», ha risposto Bergoglio, già invitato a partecipare alla Giornata mondiale delle Famiglie di Philadelphia nel 2015.

«La gente impazzirebbe» ha quindi detto Obama in seguito alla conferenza stampa con Renzi. Il Papa ha donato due grandi medaglie di bronzo insieme a una copia rilegata in pelle rossa dell'esortazione «Evangelii Gaudium». «Lei sa che la leggerò nello Studio ovale quando sono profondamente frustrato, e mi darà forza e calma», ha detto Obama. «Lo spero», ha risposto Francesco. Al momento del commiato, una lunga stretta di mano che il presidente Usa sembrava non voler interrompere: «Muchas gracias, le chiedo di pregare per la mia famiglia», sono state le ultime parole di Barack.

2. COSÌ BARACK RICUCE CON I CATTOLICI USA
Paolo Mastrolilli per ‘La Stampa'

«Con la sua visita, il presidente Obama ha fatto capire agli elettori cattolici che la Chiesa non è una sezione del Partito repubblicano». Per quanto diretta, questa battuta del giornalista Michael Sean Winters sintetizza bene almeno uno dei punti centrali dell'udienza di ieri da papa Francesco. È vero che il capo della Casa Bianca aveva ragioni etiche e spirituali per volere un incontro col Pontefice, ed è parso sinceramente colpito quando lo ha definito persona capace di ispirare gli uomini e «puntare i loro occhi verso i problemi del mondo».

Si è persino schernito, rispondendo così a chi gli chiedeva se pensava di aver costruito un'alleanza con Francesco: «Sospetto che il Papa non abbia alcuna urgenza di stringere alleanze con qualunque politico. Lui si occupa di cose un po' di più alte, mentre noi stiamo per terra a cercare soluzioni pratiche».

Queste soluzioni, però, passano anche attraverso il consenso elettorale, un piano su cui Obama ha avuto diversi problemi con la gerarchia cattolica. Pochi giorni fa il cardinale Burke in un'intervista definiva «anticristiane» le sue politiche, mentre l'arcivescovo Chaput aveva accusato l'università di Notre Dame di essersi prostituita, perché aveva invitato Barack a visitarla.

Durante le presidenziali del 2012 una larga parte dell'episcopato non ha fatto mistero di essere contraria alla rielezione di Obama, e questi stessi sentimenti potrebbero avere un impatto negativo per i democratici sulle elezioni midterm di novembre. I cattolici sono divisi, grosso modo 45% repubblicani, 45% democratici e il resto incerti, e le loro fluttuazioni possono influenzare i risultati in Stati sempre decisivi come Ohio o Pennsylvania.

Al centro delle incomprensioni tra presidente e gerarchia ci sono i temi sociali, cioé aborto, contraccezione, matrimoni gay. L'incontro con Francesco, che in passato ha invitato la Chiesa a non parlare in maniera ossessiva solo di questo, serviva anche a mostrare che è possibile non essere d'accordo su tali punti, ma dialogare e collaborare su quelli condivisi, tipo la lotta alla povertà. «Ora - domanda Winters - alcuni vescovi diranno che il Papa si è prostituito perché ha ricevuto il presidente?».

Obama ha detto che durante il colloquio i temi sociali non sono quasi emersi, mentre poi li hanno ricordati il segretario di Stato Parolin e il comunicato della Santa Sede. Il Vaticano ha sottolineato le divergenze, ma anche i punti di contatto, come l'immigrazione. Questa disponibilità al dialogo è già un successo, che aiuterà Obama tra i cattolici.

 

 

OBAMA E PAPA BERGOGLIOBARACK OBAMA INCONTRA PAPA FRANCESCO FOTO LAPRESSE BARACK OBAMA INCONTRA PAPA FRANCESCO FOTO LAPRESSE BARACK OBAMA INCONTRA PAPA FRANCESCO FOTO LAPRESSE BARACK OBAMA INCONTRA PAPA FRANCESCO FOTO LAPRESSE BARACK OBAMA INCONTRA PAPA FRANCESCO FOTO LAPRESSE BARACK OBAMA INCONTRA PAPA FRANCESCO FOTO LAPRESSE

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