sgarbi draghi

“MATTARELLA CI HA COMMISSARIATO, MA È STATO BRAVO. DRAGHI? È IL COMITATO TECNICO SCIENTIFICO DELL'ECONOMIA” - VITTORIO SGARBI IN LODE DI SUPERMARIO: “È UNA PERSONA DAL TRATTO UMANO FORMIDABILE. FARÀ BENE: ASCENDERÀ AL QUIRINALE, CON GLI STESSI VOTI DI CHI OGGI LO APPOGGIA A PALAZZO CHIGI - CONTE, SU QUEL BANCHETTO, MI HA RICORDATO "IL CIARLATANO", BELLISSIMO DIPINTO DI BERNARDINO MEI, FINE '600. L'HANNO FATTO FUORI NEL MOMENTO IN CUI HANNO CAPITO CHE..."

vittorio sgarbi

Francesco Specchia per “Libero quotidiano”

 

Vittorio Sgarbi, da irregolare, alla fine s'è allineato anche lei. Corrisponde al vero che, da quando l'altro giorno avete cazzeggiato insieme col telefonino, Mario Draghi le sia simpatico?

«L'ho incontrato in delegazione col Gruppo Misto assieme a Lupi e Toti, gli ho portato il libro di mio padre Lei mi parla ancora. Draghi è una persona dal tratto umano formidabile. E, bada, io ho conosciuto Ciampi e Andreotti, altri che, pur gentili, emanavano potere. Draghi ti mette a suo agio. E poi è uno pratico. Credo che i soldi del Recovery Fund li ripartirà con saggezza, destinerà i fondi dopo aver sentito parti sociali e imprese, eviterà di spenderli tutti per la sanità. Draghi è il Comitato Tecnico Scientifico dell'economia. Se diamo ascolto a Miozzo, a maggior ragione».

 

MARIO DRAGHI E SERGIO MATTARELLA

Insomma, Draghi le piace. E pare che lei si sia speso come un matto per farlo piacere a tutto il centrodestra.

«Sì. Ho passato gli ultimi giorni in moral suasion forsennate. Ho parlato con Salvini, Meloni, Giorgetti. Forse s'è convinto anche Bagnai. D' altronde, la presenza di Draghi legittima i sovranisti davanti all'Europa. Se Salvini gli dà l'ok, disinnesca il Pd. Mi ricorda Berlusconi quando portò Dini da Scalfaro come un sorcio in bocca al gatto. Poi Dini, divenuto premier, non lo citò nel suo discorso e Silvio non volle più sostenerlo, lasciandolo alla sinistra. Ecco, Draghi è un moderato, sta da questa parte, l'ha capito anche la Carfagna da quando è diventata statista. D'altronde, a parte Leu e Fratelli d'Italia che si sono tirati fuori, quando mai abbiamo avuto una maggioranza così estesa?».

 

Mattarella Draghi

Giorgia Meloni, coerente con i sondaggi che la danno dal 4% al 17%, si è sfilata dal governo di unità nazionale. Lei non l' ha chiamata?

«Guarda (mostra i WhatsApp della Meloni, ndr). La Meloni mi ha scritto "Io non lo posso votare ma se fa bene sono pronta a riconoscerglielo". Ma non ha capito. È vero che l'opzione migliore sarebbero le elezioni anticipate, ma Mattarella ha detto che non gliele dà, non scioglie le Camere almeno fino a fine anno, poi ci sarà il semestre bianco, quindi la decisione è a senso unico».

vittorio sgarbi

 

Quindi il capo dello Stato ha avuto ragione ad incaricare Draghi?

«Mattarella ci ha commissariato, ma è stato bravo. Ha subito rimediato all' errore del non andare al voto dandoci un pezzo da 90, poteva scegliere un coglione - ce n' era una vasta gamma - e ci ha fornito il miglior presidente del Consiglio sulla piazza».

 

Ma, scusi, questo "tutti dentro" non le sembra, quantomeno, un po' conformista? E innaturale? Lega e Pd, Forza Italia e 5 Stelle

«Ecco, io ero sollevatissimo quando Grillo, qualche giorno fa, ha detto "mai con Draghi".

Mi sono detto: "Finalmente ce li siamo tolti dalle palle", poi Draghi stesso mi ha disilluso: "Guarda, penso che in questo momento stiano cambiando idea". Draghi farà bene, l'unico rischio è che si monti la testa e fondi un partito, come vuol fare Conte. Ma non lo farà».

salvini meloni

 

Come fa ad esserne sicuro, scusi?

«Secondo me ci porterà all' elezione del capo dello Stato. E lì Draghi ascenderà al Quirinale, eletto con gli stessi voti di chi oggi lo appoggia a Palazzo Chigi, cioè quasi tutti».

 

Ha citato Giuseppe Conte, che l' altro giorno in uno speaker' s corner improvvisato, si candidava a federatore (e forse a ministro). Anche lui pro-Draghi, ovvio.

«Conte, su quel banchetto, mi ha ricordato Il ciarlatano, bellissimo dipinto di Bernardino Mei, fine '600. Conte l' hanno fatto fuori nel momento in cui hanno capito che un suo ipotetico partito del 9-10% non avrebbe rubato un solo voto al centrodestra ma al Pd e al M5S. Lì è morto».

 

CONTE CASALINO

Tra le materie che Draghi dovrà trattare c'è la riforma della giustizia, mentre sfrigola ancora il caso Palamara. Lei come la vede?

«Io fui cacciato dalla Camera dalla Carfagna per aver solo ventilato l' idea di una commissione sulla magistratura, ora la chiedono in molti. Farò una proposta di legge per creare la commissione e verificare se tutti i nomi e i fatti che Palamara cita nel suo libro corrispondono al vero. Palamara è il Buscetta dei magistrati, dev' essere protetto dallo Stato».

 

GIUSEPPE CONTE VENDITORE DI CALDARROSTE

Cosa vi siete detti con Draghi sulla Cultura, il settore che le preme di più?

«Abbiamo citato la depressione degli italiani; ha detto cose molto belle sul come uscire dalla pandemia. E si è parlato della necessità, per curare la depressione, di tenere aperti i teatri. E di evitare di lasciar chiusi i musei nei weekend, da idioti, proprio nei giorni in cui la gente ci va di più. Non è meglio, allora contingentare le entrate a non più di 500 persone con 12 ore di apertura anziché 8?».

CONTE E IL BANCHETTO DAVANTI PALAZZO CHIGIgiuseppe conte mejo di un venditore di castagne davanti a palazzo chigi 2CONTE E IL BANCHETTO DAVANTI PALAZZO CHIGI

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA") 

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA…