antonello giacomelli elisa giomi

VOLANO GLI STRACCI IN AGCOM! IL BOTTA E RISPOSTA TRA I COMMISSARI GIOMI E GIACOMELLI SUI CONCORSI BANDITI DALL’AUTORITÀ PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI – ELISA GIOMI PARLA DI “OCCASIONE PERSA” E DI “TANTI PUNTI ENIGMATICI NELLA PROCEDURA” - GIACOMELLI RESPINGE LE CRITICHE SUI CONCORSI: “ALIMENTARE QUESTA POLEMICA NON HA NIENTE DI COSTRUTTIVO QUINDI…”

Lettera del commissario Agcom, Antonello Giacomelli A https://www.primaonline.it/

 

ANTONELLO GIACOMELLI

Caro direttore, grazie per l’ospitalità ma credo che alimentare questa polemica, in questi termini, non abbia niente di costruttivo quindi utilizzo questa comunicazione pubblica per mettere, almeno per quanto mi riguarda, la parola fine.

 

Non c’era nel mio intervento alcun intento offensivo o denigratorio, rimango semmai un po’ sorpreso che chi ritiene di poter esprimere con determinazione giudizi taglienti su tutto e tutti, si senta poi ingiustamente attaccata se si fa uso della stessa facoltà nei confronti delle sue opinioni o delle sue scelte.

 

Non trovo niente di denigratorio nel rilevare come quella di votare contro le decisioni più significative fatte fin qui e poi attaccare pubblicamente la scelta fatta dall’Autorita’  sia ormai una linea consolidata della collega. Come lei stessa ha ricordato è accaduto praticamente su tutte le questioni più importanti, in ogni settore di competenza di Agcom, dal pluralismo informativo al procedimento di coinvestimento Tim, dal regolamento per gli operatori postali alle sanzioni a Rai per la pubblicità occulta, dall’analisi di mercato alla par condicio, dal regolamento sull’equo compenso ai bandi di concorso per citare solo alcuni casi in ordine sparso.

 

elisa giomi

È legittimo ? Si ma se la modalità  si ripete in modo sistematico, mese dopo mese, anno dopo anno, ogni volta che c’è una delibera significativa, è altrettanto legittimo che la si consideri una linea scelta come modus operandi non necessariamente legata al singolo argomento.

 

Io non ho affatto una opinione negativa della collega, ne’ tantomeno desidero trasmettere una sensazione del genere, rispetto la linea che ha scelto, le opinioni che esprime anche quando non le condivido e la passione che mette nel lavoro.

 

Premesso questo, non posso non chiedermi: è possibile che siano sempre gli altri, tutti gli altri a sbagliare?

 

ANTONELLO GIACOMELLI

La stigmatizzazione ricevuta dal Comitato Etico presieduto da Enzo Cheli diventa nel racconto della collega “un processo sommario”, le reazioni dei colleghi alle sue critiche ? “Tentativi di silenziarmi”

 

La mobilità tra pubbliche amministrazioni, buona pratica fissata dalla legge per evitare inutili duplicazioni della spesa pubblica, viene raccontata come un sotterfugio per limitare le assunzioni, la segnalazione decisa da Agcom sul decreto asset (peraltro condivisa nel merito da altre autorità) ? “Campanilismo istituzionale”, il regolamento sull’equo compenso ?  “Travisa la direttiva europea”.

AGCOM

 

Così la modalità per i concorsi, perfettamente coerente con i principi fissati dalle linee guida di Funzione Pubblica, diventa “una procedura enigmatica” ed i concorsi “una occasione persa”, perché sono previsti nelle commissioni dirigenti di Agcom e il bando “non viene pubblicato sul sito del Miur”.

 

La collega lamenta di non vedere “attitudine all’autocritica” da parte di tutto il consiglio, reo di non condividere i suoi punti di vista. Può darsi, certo non appare minimamente sfiorata dal dubbio che possa essere magari il contrario. Almeno una volta.

 

antonello giacomelli

Inoltre non è affatto vero che non vi siano costantemente tentativi di cercare una sintesi condivisa. Io stesso credo di averlo fatto più volte e tornerò a farlo perché l’esperienza parlamentare mi ha insegnato che quando tutti, in buona fede, cercano un punto d’incontro che valorizzi l’apporto di ciascuno, il risultato è migliore ed il provvedimento più forte. A patto che questo spirito di ricerca sia fatto proprio da tutti.

 

Caro direttore, per me questa discussione finisce qui. Sono intervenuto perché mi sembrava veramente ingiusto che a decine di professori magistrati e dirigenti che hanno dato la loro disponibilità, a centinaia di persone che parteciperanno, fosse trasmessa una immagine immotivatamente negativa di procedure di concorso sulle quali, al contrario, tutta Agcom ripone grande fiducia e grandi aspettative.

 

agcom

Per il resto mi rendo conto di appartenere ad una cultura delle Istituzioni probabilmente desueta, non mi sfugge che da qualche tempo un nuovo pensiero, diciamo, che legittima ciascuno a sentirsi regola per se’ e per gli altri, che si propone di “aprire le istituzioni come scatolette di tonno”, considera con disprezzo l’esperienza istituzionale e considera chiunque, all’insegna dell’uno vale uno, in grado di svolgere qualunque ruolo. Pazienza, ognuno è figlio del suo tempo e ciascuno, per chiudere con la condivisione di una frase della collega Giomi, si assume la propria responsabilità.

 

 

 

ELISA GIOMI RISPONDE AL COLLEGA ANTONELLO GIACOMELLI

Da https://www.primaonline.it/

 

 

ELISA GIOMI

L’intervento del collega Giacomelli in risposta alla mia nota sui concorsi banditi da Agcom non è corretto nel merito, è lesivo sul piano umano e oggettivamente denigratorio su quello professionale. Mi vedo costretta a replicare a mia volta.

 

Partiamo dal merito. Ribadisco che nella procedura i punti enigmatici, per usare un eufemismo, sono numerosi.

Il collega sa perfettamente, perché la discussione dura da novembre 2022, che quando scrivo di “corsie privilegiate per i dipendenti Agcom” non mi riferisco certo alla riserva di assegnazione a favore del personale interno ma al cortocircuito di quella che abbiamo ampiamente pubblicizzato come procedura “per esterni”. Se si è ravvisata la necessità di reclutare ben 19 risorse con formazione e curriculum professionale in ambiti ad altissima specializzazione legati all’ecosistema digitale, evidentemente è perché si è ritenuto di non poter colmare tale necessità tramite le risorse interne.

 

antonello giacomelli 2giacomo lasorellaelisa giomi agcom

(…)

Ultimi Dagoreport

ernesto galli della loggia giorgia meloni

DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE NASCONDE LE MENZOGNE DI GIORGIA MELONI, SPUTTANATA DA MACRON, BRILLA UN EDITORIALE VERGOGNOSO DI GALLI DELLA LOGGIA CHE SI DOMANDA: "SE LA GERMANIA (DI AFD) HA DAVVERO FATTO I CONTI CON IL SUO PASSATO NAZISTA. IN ITALIA, INVECE, UN PARTITO CHE PURE HA LE SUE LONTANE ORIGINI NEL FASCISMO GOVERNA DA TRE ANNI IN UN MODO CHE SOLO I COMICI (DUNQUE PER FAR RIDERE…) GIUDICANO UNA MINACCIA PER LA DEMOCRAZIA" - L’EX MAOISTA, POI TERZISTA, QUINDI BERLUSCONIANO, 5STELLE, INFINE MELONIANO  DEVE STUDIARE UN PO’, INVECE DI CAMBIARE PARTITO A OGNI CAMBIO DI GOVERNO. NEL DOPOGUERRA IN GERMANIA, GLI EX NAZISTI RIENTRARONO NEL CONTESTO SOCIALE E OTTENNERO POSTI DI POTERE NELLE INDUSTRIE PIÙ AVANZATE FINO ALLA CONTESTAZIONE DEL '68, SIMBOLEGGIATA DALLO SCHIAFFONE RIFILATO DALLA STUDENTESSA BEATE KLARSFELD AL CANCELLIERE (EX NAZISTA) KURT KIESINGER – IN ITALIA LA DESTRA ALLA FIAMMA DI FINI FU SDOGANATA DAL GOVERNO BERLUSCONI, DOVE IL MINISTRO DELLA GIOVENTU' ERA GIORGIA MELONI. COSA CHE IL GALLI OMETTE ESSENDO ORA COLLABORATORE DEL GOVERNO DUCIONI PER IL SETTORE SCUOLA...

andrea orcel unicredit

DAGOREPORT - IL RISIKO DELLE AMBIZIONI SBAGLIATE - COME PER IL GOVERNO MELONI, ANCHE ANDREA ORCEL NON IMMAGINAVA CHE LA STRADA PER LA GLORIA FOSSE TUTTA IN SALITA - IL RAFFORZAMENTO IMMAGINATO DI UNICREDIT, PER ORA, È TUTTO IN ARIA: IL MURO DI GOLDEN POWER DELLA LEGA HA RESO MOLTO IMPROBABILE LA CONQUISTA DI BANCO BPM; BERLINO RITIENE “INACCETTABILE” LA SCALATA ‘’NON AMICHEVOLE” DI UNICREDIT ALLA SECONDA BANCA TEDESCA COMMERZBANK; LE MOSSE DI NAGEL E DONNET GLI DANNO FILO DA TORCERE; CREDIT AGRICOLE, CHE HA UN CONTRATTO IN SCADENZA PER LA GESTIONE DEL RISPARMIO CHE RACCOGLIE UNICREDIT, HA UN ACCORDO CON BPM, DI CUI E' PRIMO AZIONISTA. E IL CDA DI UNICREDIT NON È PIÙ QUELLA FALANGE UNITA DIETRO AL SUO AZZIMATO CONDOTTIERO. COME USCIRE DAL CUL-DE-SAC? AH, SAPERLO…

orcel giorgetti

DAGOREPORT – GIORGETTI SI CONFERMA UN SUPPLÌ CON LE UNGHIE: ALL’INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DI UNICREDIT PER LA MODIFICA DEL DECRETO GOLDEN POWER CHE BLINDA L'OPS SU BPM, BANCA CARA ALLA LEGA, CHI HA INCARICATO IL MINISTRO DI CAZZAGO? STEFANO DI STEFANO, DIRETTORE GENERALE DELLE PARTECIPAZIONI DEL MEF, MA ANCHE COMPONENTE DEL CDA DI MPS. INSOMMA, LA PERSONA GIUSTA AL POSTO GIUSTO... – CALTA C’È: LA GIRAVOLTA DEL CEO DI MPS, LUIGI LOVAGLIO, SULL'OPERAZIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI…

guzzetti bazoli meloni fazzolari e caltagirone scannapieco giuseppe francesco gaetano dario cdp giorgia

DAGOREPORT - AVVISATE ‘’PA-FAZZO CHIGI’’ CHE IL GRANDE VECCHIO DELLE FONDAZIONI BANCARIE, GIUSEPPE GUZZETTI, HA PRESO IL BAZOOKA - L’INDOMABILE NOVANTENNE NON NE PUÒ PIÙ DI VEDERE CASSA DEPOSITI E PRESTITI (DI CUI LE FONDAZIONI HANNO IL 30%) RIDOTTA A CAGNOLINO SCODINZOLANTE DEI FRATELLI DI FAZZOLARI: AFFONDATA LA NOMINA DI DI CIOMMO ALLA PRESIDENZA DEL CDA DEL FONDO F2I - MA IL CEFFONE PIÙ SONORO AL SOVRANISMO BANCARIO DEL GOVERNO DUCIONI È STATO SFERRATO DAL TERRIBILE VECCHIETTO CON LA VENDITA DELLA QUOTA DELLA FONDAZIONE CARIPLO IN MPS, IL CAVALLO DI TROIA DEL FILO-GOVERNATIVO CALTAGIRONE PER ESPUGNARE, VIA MEDIOBANCA, GENERALI – STRATEGIE DIVERSE SUL RISIKO TRA GUZZETTI E IL SUO STORICO ALLEATO, IL GRANDE VECCHIO Di BANCA INTESA, “ABRAMO” BAZOLI…

giorgia meloni incontra george simion e mateusz morawiecki nella sede di fratelli d italia sergio mattarella frank walter steinmeier friedrich merz

DAGOREPORT –LA CAMALEONTE MELONI NON SI SMENTISCE MAI E CONTINUA A METTERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE: IERI HA INCONTRATO NELLA SEDE DI FDI IN VIA DELLA SCROFA L’EURO-SCETTICO E FILO-PUTINIANO, GEORGE SIMION, CHE DOMENICA POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO PRESIDENTE ROMENO. UN VERTICE CHE IN MOLTE CANCELLERIE EUROPEE È STATO VISTO COME UN’INGERENZA – SABATO, INVECE, LA DUCETTA DEI DUE MONDI INDOSSERÀ LA GRISAGLIA PER PROVARE A INTORTARE IL TEDESCO FRIEDRICH MERZ, A ROMA PER LA MESSA DI INIZIO DEL PONTIFICATO DI PAPA LEONE XIV, CHE E' GIÀ IRRITATO CON L’ITALIA PER LA POSIZIONE INCERTA SUL RIARMO EUROPEO E SULL’AZIONE DEI "VOLENTEROSI" A DIFESA DELL'UCRAINA - MENO MALE CHE A CURARE I RAPPORTI PER TENERE AGGANCIATA L'ITALIA A BRUXELLES E A BERLINO CI PENSANO MATTARELLA E IL SUO OMOLOGO STEINMEIER NELLA SPERANZA CHE LA MELONI COMPRENDA CHE IL SUO CAMALEONTICO EQUILIBRISMO E' ORMAI GIUNTO AL CAPOLINEA (TRUMP SE NE FOTTE DEL GOVERNO DI ROMA...)