
CHE VUOLE FARE TAJANI SULLO IUS SCHOLAE? NESSUNO CREDE CHE IL MINISTRO DEGLI ESTERI FACCIA SUL SERIO. PIÙ PROBABILE CHE GLI AMMICCAMENTI CON LA SINISTRA SIANO UN REGALO A GIORGIA MELONI, CHE GODE NEL VEDERE LA LEGA DI SALVINI, ORMAI VANNACCIZZATA CHE SI LOGORA PER LA CITTADINANZA – GLI ADDETTI AI LIVORI MALIGNANO: “TAJANI CERCA DI RAGGRANELLARE SIMPATIE A SINISTRA, PERCHÉ PRIMA O POI SI VOTERÀ PER LA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA, E LUI CI PUNTA”
Estratto dell’articolo di Roberto Gressi per il “Corriere della Sera”
ANTONIO TAJANI - FOTO LAPRESSE
Periodo ipotetico dell’impossibilità. O, in forma meno elegante, ma più concreta, dell’irrealtà.
Esprime un’ipotesi che non si è realizzata nel passato e che, quindi, non può più accadere. Ma, sarà per il caldo, o perché non si segue con rigore il precetto di bere tanta acqua, anche la politica è tentata dalla voglia di sfidare la logica.
E allora eccolo il tormentone dell’estate: siamo […] davvero certi che le chiacchiere e gli ammiccamenti tra Forza Italia e Pd, ma anche con altre opposizioni, non nascondano qualcosa di più solido?
IUS SCHOLAE E IUS SOLA - VIGNETTA BY ELLEKAPPA
Chissà se potrà mai accadere che si incontrino, anche nel voto in Parlamento, rompendo la separazione granitica degli schieramenti. Certo, qualcosina succede. Si dialoga, un po’ davvero e un po’ per finta, sullo ius scholae, per esempio.
O magari si passeggia nel Transatlantico parlando del fine vita. Oppure, ancora, si converge sul fatto che le condizioni di vita dei detenuti sono terribili, e qualcosa andrà fatto.
Insomma, c’è già quanto basta a far infuriare la Lega e a indispettire Fratelli d’Italia.
Non c’è dubbio, l’adagio che recita che tre indizi fanno una prova è alla base di tanti errori giudiziari e pure politici.
ANTONIO TAJANI - FOTO LAPRESSE
Ma qualcosa vorrà dire se venerdì scorso, su Libero , il direttore Mario Sechi, molto vicino a Giorgia Meloni, ha firmato un editoriale dai toni ultimativi, a cominciare dal titolo: «Sullo ius scholae non c’è trattativa». Che è un po’ come dire: se c’è qualcuno che lo pensa, se lo levi dalla testa.
Ma, allora, c’è magari qualcuno che ci pensa? Sicuramente Antonio Tajani rilancia, promette che non farà marcia indietro e che le intemerate della Lega non lo impressionano.
MARINA BERLUSCONI DIVENTA CAVALIERA DEL LAVORO
Il ministro, anzi, spera di convincere gli alleati, sostiene. Anche se pure la formuletta lo dice: spero, promitto e iuro dell’infinito reggono il futuro. E Marina Berlusconi, si almanacca, vorrebbe che si parlasse di più di diritti civili, temi cari a Silvio, a partire dal fine vita, e meno di cittadinanza.
Ma negarlo è inutile, qualche traccia di semina c’è. […] I parlamentari forzisti sono stati già allertati, c’è un programma di visite negli ospedali, per parlare con medici e infermieri e rispondere alle sollecitazioni «che ci arrivano da tanti cittadini».
giorgia meloni antonio tajani matteo salvini
Come non vedere che FI si prepara a battere su un tasto che è un cavallo di battaglia, forse il principale, della segretaria del Pd? Elly Schlein ne ha fatto un tema di sfida diretta a Giorgia Meloni, nelle piazze e in Parlamento, con battaglie dure al question time.
Diciamoci la verità, la stessa Schlein guarda a queste iniziative con un certo sospetto: ma come? Ci lavoro da anni e Forza Italia fa invasione di campo per farci la campagna elettorale per le Regionali? Insomma, storia complicata, ma Tajani alla strategia del contropiede ci ha preso gusto.
[…] dopo il fallimento del referendum sulla cittadinanza, è stato proprio Tajani a rilanciarlo: dieci anni di studio con profitto e poi si può diventare italiani. «Siamo pronti a votare la nostra proposta con chi ci sta», è stata la frase dello scandalo, vista da destra. Mentre dalle opposizioni sono arrivate aperture dal Pd e anche da Giuseppe Conte: «Si faccia subito». Schlein un po’ le mani avanti le mette, dice che vuole verificare quanto c’è di vero e se Tajani è disposto ad andare fino in fondo.
ROBERTO VANNACCI RICEVE LA TESSERA DELLA LEGA DA MATTEO SALVINI
Ma mezzo dado è tratto. Meloni sta alla finestra sorniona, non crede allo ius scholae, ma che si punzecchi Salvini non le dispiace.
Quando c’è una soluzione semplice e una complicata scegli quella semplice, avvertiva Occam. Ma in politica vale così così, ecco allora che ci si interroga.
E la scuola di pensiero che immagina una frattura tra Forza Italia e la maggioranza è decisamente la meno frequentata. Allora si maligna: «Tajani cerca soprattutto di raggranellare simpatie a sinistra, perché prima o poi si voterà per la presidenza della Repubblica, e lui ci punta».
matteo salvini giorgia meloni. antonio tajani 2
Ancora: «È solo un giochetto in vista delle elezioni regionali e di quelle al Comune di Milano, vuole più candidati di quelli che gli spettano». Infine: «Tanto rumore per nulla. Niente accadrà, a meno che la Famiglia decida diversamente».
Per sapere davvero come andrà a finire, quindi, non resta che aspettare, anche se in politica non è poi così frequente che il tempo sia galantuomo.