ARRENDETEVI O VI SPRUZZO NEGLI OCCHI! NON CI SONO SOLDI PER LA BENZINA ALLE VOLANTI, PERÒ ADESSO POLIZIOTTI E CARABINIERI CI DIFENDERANNO CON LO SPRAY AL PEPERONCINO

Mariolina Iossa per ‘Il Corriere della Sera'

Pistola, manganello e spray al peperoncino. Parte lunedì la sperimentazione della nuova arma di difesa di Polizia e Carabinieri, lo spray urticante all'Oleoresin capsicum, che gli agenti hanno ribattezzato «il piccolo lacrimogeno portatile». Il capo della Polizia Alessandro Pansa ha firmato il decreto.

Sarà dato in dotazione per adesso soltanto al personale delle volanti e alla Polfer di Milano e ai nuclei radiomobili dei Carabinieri di Roma e Napoli, sarà usato per difendersi dalle aggressioni o per dissuadere da assalti fisici ed evitare il contatto, e solo per il controllo del territorio e gli interventi di 112 e 113.

Non sarà invece utilizzato per l'ordine pubblico e quindi nel caso di cortei e manifestazioni.
Se ne parlava da tempo, a dicembre c'era stato un primo annuncio della sperimentazione, che si chiuderà il 10 agosto, e da oltre un anno i sindacati di polizia si battevano per ottenerlo.

Del resto, lo spray al peperoncino è già in vendita per autodifesa, non occorre un porto d'armi, l'unico limite all'acquisto è la minore età. E la bomboletta che Polizia e Carabinieri potranno usare è in tutto uguale a quelle che si trovano già in commercio, con la stessa percentuale di sostanza irritante licenziata dal ministero della Salute, ovvero il 10 per cento del prodotto totale.

I Black bloc a Roma l'hanno utilizzata ma per il momento la Polizia non potrà a sua volta contrattaccare. Le «regole d'ingaggio» sono chiare: se ne limita l'uso, è scritto nel comunicato della Polizia, per «autodifesa dell'operatore impegnato nei servizi di controllo del territorio»; non potrà essere utilizzato «in via preventiva o intimidatoria», e comunque sempre «a fronte di una azione minacciosa o violenta per evitare conseguenze ulteriori, e solo dopo il fallimento della fase di mediazione e negoziazione». Infine, bisognerà rispettare la «proporzione tra offesa e difesa».

Gli effetti dello spray al peperoncino sono comunque quelli di un lacrimogeno ma per fermare l'aggressore bisogna spruzzarlo a non più di tre metri di distanza, altrimenti non funziona. Dopo una trentina di minuti, lacrimazione, tosse e bruciore agli occhi scompaiono. Il segretario nazionale del Sindacato autonomo di polizia (Sap), Nicola Tanzi, a dicembre si augurava il «piccolo lacrimogeno» che potesse presto essere adottato ovunque dagli agenti in Italia e quindi anche dai reparti mobili, perché «meno invasivo del manganello e della pistola».

E ieri ha ribadito: «La partenza della sperimentazione è un fatto positivo, quello che si vuole evitare è il contatto fisico ed è da tempo che chiediamo di introdurre questo nuovo strumento di difesa proprio per evitare il più possibile, nel caso di tentativo di aggressione, il contatto fisico. Se la sperimentazione avrà esito positivo - aggiunge Tanzi - si può sperare in un'estensione dell'utilizzo dello spray anche per l'ordine pubblico».

Vedono bene l'uso dello spray come «strumento di autodifesa e dissuasione» anche i poliziotti del Silp-Cgil. «È una prima risposta alle esigenze degli operatori», ha detto il segretario generale del Silp Daniele Tissone, anche se non è previsto, durante la sperimentazione, come è scritto sempre nel comunicato della Polizia, un uso di prevenzione. L'aspetto più importante, sottolinea Tissone, è che lo spray si potrà sostituire all'«utilizzo di strumenti di coazione fisica più dannosi» e questo finirà quindi per ridurre i rischi per le persone.

Soddisfatti tutti i sindacati di Polizia, dunque, anche se si tratta per ora di una sperimentazione. Il ministero dell'Interno e le forze di Polizia e Carabinieri vogliono sperimentare per evitare l'uso indiscriminato dello strumento. Certo è che non si può fare a meno di sottolineare che i poliziotti europei già dispongono di questi spray e che se la bomboletta è in commercio e liberamente acquistabile per autodifesa, sarebbe un controsenso non dotarne anche le forze di Polizia e i Carabinieri.

Due giorni fa il segretario generale del Coisp (Sindacato indipendente di Polizia), Franco Maccari, in merito all'evasione di Domenico Cutrì, segnalava che «gli organi di stampa hanno riportato la notizia che lo spray urticante è stato utilizzato dal gruppo criminale che ha eseguito l'assalto. Inconcepibile che i poliziotti ne siano ancora sprovvisti».

 

 

SPRAY PEPERONCINO SPRAY PEPERONCINO POLIZIA SPRAY PEPERONCINO SPRAY AL PEPERONCINO SPRUZZATO DA SOLDATI ISRAELIANI AGENTI DI POLIZIACarabinieri

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?