CINA AL BIVIO - AL PARI DELLA FIDUCIA NEL PARTITO AZZOPPATO DAGLI SCANDALI, L’ECONOMIA DEL DRAGONE È A UNA SVOLTA: O ANDARE IN CRISI, O RINUNCIARE AL MONOPOLIO DI STATO - I GOVERNANTI CONCEDONO PIÙ DIRITTI AI LAVORATORI, LE AZIENDE STANNO PIÙ ATTENTE ALL’AMBIENTE, LA GERMANIA STA DIVENTANDO IL VERO MODELLO DA SEGUIRE - E OGNI SCUSA È BUONA PER INFILTRARSI IN EUROPA...

Erich Follath e Wieland Wagner per "Der Spiegel"
Distribuito da The New York Times Syndicate
Traduzione di Carlo Antonio Biscotto per "il Fatto Quotidiano"

La Cina - che dall'8 novembre rinnova i vertici dello Stato con il diciottesimo congresso del Partito comunista - è ad una svolta. Non vuole più essere solo la "fabbrica del mondo". Aspira ad un ruolo più importante, ma il motore dell'economia mostra segni di rallentamento. Huang Nubo è uno degli uomini più ricchi e controversi della Cina. "Amo la natura", dice il, 56enne imprenditore che costruisce centri vacanze per ricchi. Interessante la sua storia: quando aveva 13 anni suo padre si suicidò dopo un violento litigio con un funzionario del Partito. Sua madre morì poco dopo per il dolore.

Huang frequentò l'università di Pechino, entrò nel Partito comunista diventando responsabile della divisione propaganda. Poi abbandonò la politica e fondò la sua società. "Un imprenditore è più libero di un politico", spiega. Certo le amicizie con la nomenclatura non debbono aver nociuto ai suoi affari. Ogni anno dona in beneficenza 5 milioni di dollari e in Cina tutti lo conoscono per la sua generosità. Lo addolora che il suo ultimo progetto incontri così tanta ostilità.

Huang si è innamorato di una zona dell'Islanda e desidera acquistare 31mila ettari di terra per costruire un albergo di lusso con 120 stanze, un campo da golf, un maneggio e un piccolo aeroporto. Molti i sospetti. C'è chi ritiene che sia tutta una manovra dei cinesi per piazzare degli agenti in Islanda. Certo quest'uomo ricco, ma legato ai vertici politici della Cina, non lascia tranquilli né gli islandesi né la Nato.

I timori islandesi potrebbero essere definiti paranoici, ma non sono infondati. Gli imprenditori cinesi stanno acquistando proprietà in tutto il mondo e in molti casi si tratta di iniziative di natura strategica intese a garantire alla Cina materie prime, porti, vie di comunicazione. A metà luglio la Sinopec, il gigante dell'energia a capitale pubblico, ha acquistato per 1 miliardo e mezzo di dollari quasi il 50% della compagnia petrolifera canadese Talisman Energy.

Più o meno nello stesso periodo la Cnooc, altro gigante cinese dell'energia, ha acquistato la canadese Nexen per oltre 15 miliardi di dollari. A Pechino si spera che questa azienda specializzata in perforazioni in mare a grandi profondità contribuisca a far fare il salto di qualità alla politica industriale cinese. Sul versante interno, l'economia sta dando segni di rallentamento. Da luglio a settembre il tasso di crescita è stato solo del 7,4%.

Un record negativo per una economia abituata ad una crescita costante sopra il 10%. Il fatto è che il modello economico cinese ha "urgente bisogno di cambiamenti" si legge sul rapporto di marzo della Banca mondiale, per la prima volta redatto con la collaborazione del governo cinese. Secondo il rapporto la Cina deve abbandonare il monopolismo di Stato e approvare riforme strutturali.

Intanto, sulla falsariga del Giappone e della Corea del Sud, si sta rapidamente trasformando in una più matura società industriale. Le conseguenze sono l'aumento dei salari e dei costi di produzione, la carenza di manodopera in alcuni comparti industriali, normative più severe in materia di sicurezza sul lavoro e un maggiore rispetto per l'ambiente. Molte aziende hanno già trasferito la produzione di scarpe e giocattoli in Paesi quali il Vietnam e la Cambogia.

Il Pcc si chiede se la Cina debba continuare a scommettere sul capitalismo di Stato con masse di lavoratori che dalle campagne affluiscono nelle zone più industrializzate, o se deve puntare sulle imprese private hi-tech, difficili da controllare e che potrebbero alla lunga mettere in discussione il predominio comunista. Il primo ministro Wen Jiabao ha riconosciuto che la Cina ha problemi che portano ad uno "sviluppo instabile, squilibrato, non coordinato e in ultima analisi insostenibile".

Ma quando due anni fa ha tentato di avviare un processo di liberalizzazione dell'economia, Wen è stato costretto a fare un passo indietro e il prossimo congresso, che probabilmente segnerà una svolta storica, sancirà la sua fine politica. Nella lunga marcia per arrivare ai vertici dell'industria hi-tech, i capitalisti della Cina comunista hanno un obiettivo in mente: la Germania. Mentre alcuni politici della vecchia guardia temono le eccessive influenze dell'Occidente, economisti come Li Daokui incoraggiano apertamente i cinesi ad emulare lo "straordinario modello tedesco".

Li parla con entusiasmo di Berlino. Malgrado la crisi finanziaria e i problemi dell'euro, tutti gli indicatori economici tedeschi sono positivi. A gennaio la Cina ha effettuato l'investimento strategicamente più importante dell'anno facendo acquistare dalla Sany, che produce attrezzature per l'edilizia, la Putzmeister, azienda tedesca leader nel settore delle pompe per il cemento, gioiello dell'economia teutonica. L'acquisi - zione è costata mezzo miliardo di euro.

La Sany, 70.000 dipendenti, ha sede a Changsha, la città famosa in Cina perché vi studiò Mao per sei anni. Il presidente si chiama Xiang Wenbo: "Sono convinto che l'industria tedesca non abbia altra scelta se non quella di formare alleanze strategiche con le principali aziende cinesi come la Sany".

E questo perché, spiega, la Germania dispone di tecnologie superiori, ma la Cina ha il controllo di enormi mercati. Le aziende tedesche hanno bisogno di mercati nuovi per allargarsi e fare profitti. Le speranze dei progressisti cinesi sono affidate a Wang Yang, 57 anni, responsabile del Partito nella provincia di Guangdong, considerato il politico più interessante del momento. Wanh Yang auspica riforme di tipo liberale dell'eco - nomia cinese. Più volte nella sua provincia si è schierato a fianco dei dimostranti o di quanti protestavano contro le autorità.

Non mancano gli scandali, che si susseguono ad un ritmo senza precedenti. Per Dali Yang, professore di scienze politiche all'università di Chicago, una cosa è chiara: "I politici cinesi sono preoccupati del fatto che alcuni dirigenti del Partito ostentino macchine come la Ferrari o orologi di lusso e siano sospettati di corruzione. Desiderano fare tutto il possibile per evitare che la rabbia dell'opinione pubblica si rivolga contro di loro".

 

HUANG NUBO LI DAOKUI jpegXIANG WENBO jpegWANG YANG jpegWANG YANG

Ultimi Dagoreport

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…