“ZELENSKY DOVRÀ NASCONDERSI PER IL RESTO DELLA SUA VITA” – DMITRY MEDVEDEV, EX PRESIDENTE RUSSO TRASFORMATOSI IN MASTINO DI PUTIN, MINACCIA IL CAPO DI STATO UCRAINO DOPO IL PRESUNTO ATTACCO CON DRONI ALLA RESIDENZA DI “MAD VLAD”: “STA CERCANDO DI FAR FALLIRE LA RISOLUZIONE DEL CONFLITTO. VUOLE LA GUERRA. BEH, ALMENO ORA DOVRÀ NASCONDERSI PER IL RESTO DELLA SUA INUTILE VITA". IN REALTÀ, CON IL PASSARE DELLE ORE, SEMBRA EVIDENTE CHE SIANO I RUSSI A CERCARE DI FAR FALLIRE I NEGOZIATI. L’ACCUSA A KIEV SUL RAID CON I DRONI POTREBBE ESSERE LA SOLITA OPERAZIONE SOTTO “FALSA BANDIERA”: I RUSSI NON HANNO MOSTRATO ALCUNA PROVA, PER IL MOMENTO...
dmitrij medvedev vladimir putin
UCRAINA: MEDVEDEV, 'ZELENSKY DOVRA' NASCONDERSI PER IL RESTO DELLA VITA'
(Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ''dovrà nascondersi per il resto della sua vita'' dopo il presunto attacco con droni contro la residenza del leader del Cremlino Vladimir Putin nella regione di Novgorod. Lo ha scritto su 'X' il vice presidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev. Zelensky ''sta cercando di far fallire la risoluzione del conflitto. Vuole la guerra. Beh, almeno ora dovrà nascondersi per il resto della sua inutile vita", ha scritto Medvedev.
Zelensky contrattacca: una pura invenzione
Estratto dell’articolo di Marta Serafini per il “Corriere della Sera”
volodymyr zelensky donald trump conferenza stampa a mar a lago foto lapresse
Sperava di tornare a casa da Mar-a-Lago più sollevato di come ci era arrivato. Poi, ieri, un nuovo problema da gestire per Zelensky, ossia le accuse di Mosca di aver attaccato con i droni la villa di Putin. Attacco definito una pura invenzione, da spendere per giustificare nuovi raid sul Paese invaso.
Si conclude all’insegna della tensione il viaggio del leader di Kiev in Florida. Dallo staff, in condizioni di anonimato, raccontano che già prima di partire il nervosismo fosse palpabile. Il timore era di replicare il fiasco dell’incontro di ottobre quando Trump fece volare letteralmente gli stracci buttandogli in faccia le mappe del Donbass e rimangiandosi la promessa di fornire a Kiev i missili Tomahwak.
Durante il faccia a faccia è calato il gelo quando Trump, rivolgendosi a un giornalista e invitando la stampa ad accomodarsi per pranzo, ha usato la parola «bribe», tangente. Il giorno prima della partenza gli ucraini si sono svegliati con la notizia che gli uomini della Nabu, una delle agenzie anticorruzione che il presidente ha provato a smantellare causando manifestazioni di protesta, stavano provando ad entrare in Parlamento per effettuare perquisizioni e smascherare un commercio di voti. Inoltre, per la prima volta,
Zelensky ha dovuto affrontare Trump senza il suo amico e consigliere più fidato, Andriy Yermak, costretto a dimettersi dopo le accuse di corruzione che da mesi aleggiano come una nube nera sulla Bankova.
Poi una conferenza stampa congiunta con Trump in cui il presidente ucraino non ha potuto trattenere un sorriso amaro mentre il padrone di casa definiva «generoso» l’atteggiamento di Putin con l’Ucraina.
[…]
Chiudere un accordo è nell’interesse di Zelensky. Ma […] non basta raggiungere un accordo. Bisogna arrivare a un accordo giusto. Il leader di Kiev sa di non poter firmare una resa: gli ucraini non lo seguirebbero e potrebbero addirittura rivoltarglisi contro.
VOLODYMYR ZELENSKY DONALD TRUMP
D’altro canto, se vuole raggiungere la pace, Zelensky non deve indisporre l’alleato principale. Non a caso sta davvero facendo di tutto per cercare di portare il capo della Casa Bianca dalla propria parte.
Per sciogliere il nodo più difficile, quello sul Donbass, ha lasciato intendere di essere disposto a trasformare il territorio conteso in una «zona economica speciale demilitarizzata», a patto che qualsiasi ritirata delle forze ucraine sia accompagnata da quella russa.
Questa affermazione è stata interpretata come una concessione di Kiev. In realtà, ciò significherebbe per Mosca rinunciare al controllo di territori che formalmente considera russi e ritirarsi da aree che ha cercato di conquistare spendendo centinaia di migliaia di vite.
Trump sembra ancora favorire il leader del Cremlino e non solo lo asseconda ma lo definisce il suo «pupillo». Come osserva l’analista militare Mick Ryan, «Putin è un colonizzatore e ha colonizzato a fondo la mente di Trump». Il fascino che lo zar esercita sul tycoon ha ovviamente a che fare con ragioni di tipo economico. Ma la carta più alta che Zelensky ha in mano per vincere la partita è ancora quella a stelle e strisce. E solo con quella può salvare l’Ucraina e se stesso.
volodymyr zelensky donald trump conferenza stampa a mar a lago foto lapresse
VOLODYMYR ZELENSKY - DONALD TRUMP
volodymyr zelensky donald trump conferenza stampa a mar a lago foto lapresse 2
IMMEGINE DI DMITRY MEDVEDEV CREATA DA CHATGPT


