ZELENSKY SPALLE AL MURO – TRUMP LANCIA UN NUOVO ULTIMATUM AL LEADER UCRAINO: “STA PERDENDO LA GUERRA, ACCETTI IL PIANO DI PACE”. PER IL “FINANCIAL TIMES” IL BULLO DELLA CASA BIANCA VUOLE UN ACCORDO ENTRO NATALE – ZELENSKY CERCA LA SPONDA DELLA CHEERLEADER TRUMPIANA, GIORGIA MELONI, ANCHE PER FARE PRESSIONI SU QUELLA TESTA DI PUTIN DI ORBÁN, AFFINCHÉ RITIRI IL VETO SULL'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UE, SI DICE PRONTO A INDIRE ELEZIONI “ENTRO 60-90 GIORNI” E SPEDISCE A WASHINGTON UN CONTROPIANO DI PACE IN 20 PUNTI CHE NON PREVEDE LIMITI ALL'ESERCITO UCRAINO E IL CONGELAMENTO DEL FRONTE – I NUOVI INSULTI DEL TYCOON ALL’EUROPA: “HA LEADER DEBOLI E STUPIDI...”
SPALLATA ALL’EUROPA
Estratto dell’articolo di Alberto Simoni per “La Stampa”
donald trump volodymyr zelensky alla casa bianca
Donald Trump dice, intervistato da Dasha Burns di Politico, di non aver alcuna «visione per l'Europa, ce l'ho per l'America, America First». Assicura però di voler vedere «un'Europa forte» e ribadisce che le sue radici vengono dal Vecchio Continente. Ma la parte del dialogo con l'altra sponda dell'Atlantico finisce qui.
Quando si tocca il capitolo Ucraina, il presidente Usa sgancia il suo commento più abrasivo: «I leader europei parlano ma non producono, non sanno cosa fare, sono deboli e confusi».
volodymyr zelensky giorgia meloni foto lapresse
A cinque giorni dalla diffusione della National Security Strategy e alla chiamata all'America di «coltivare la resistenza all'attuale traiettoria decadente dell'Europa», il leader Usa rilancia la sua dottrina attribuendo agli europei una tendenza a essere «politicamente corretti» che li fa essere deboli. Trump divide per provare a "imperare" in una sorta di separazione fra buoni e cattivi leader.
Dove nella categoria di quelli che gli piacciono inserisce Orban, «che a nessuno piace, ma ha chiuso i confini del suo Paese», e Erdogan, «uno tosto, quando gli europei devono parlargli chiedono a me di farlo».
Le dichiarazioni di Donald Trump arrivano mentre il presidente ucraino Volodymir Zelensky è a Roma dove vede Papa Leone XIV e la premier Meloni. Dal Pontefice di Chicago l'Ucraina incassa il sostegno al processo di pace: «Non realistico - dice Prevost - un accordo senza l'Europa»; mentre Trump apre a un incontro con il Papa.
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VOLODYMYR ZELENSKY INCONTRA DONALD TRUMP ALLA CASA BIANCA - 17 OTTOBRE 2025 - FOTO LAPRESSE
Resta però Zelensky, il "fantasma" che si aggira nei corridoi dell'Amministrazione. Trump lo paragona a PT Barnum, The Greatest Showman, questuante di aiuti e sostegni.
Il presidente ucraino è nel mirino. «Deve darsi una mossa e iniziare ad accettare di discutere le cose. Sta perdendo, sta perdendo territori e questo ancora prima che arrivassi io», dice a Dasha Burns. «Hanno perso territorio molto prima che io arrivassi. Hanno perso un'intera fascia costiera, una grande fascia costiera», ha precisato Trump, sottolineando di essere alla Casa Bianca «da 10 mesi, ma se torniamo indietro di 10 mesi e diamo un'occhiata, hanno perso tutta quella fascia. Di certo non si può dire che sia una vittoria», ha concluso.
Non prima di fare una gaffe definendo la «Crimea bellissima, è circondata dall'oceano su quattro lati ed è enorme. Collega la parte di Ucraina attraverso un piccolo molo». La Crimea però essendo una penisola è circondata da tre lati. E nessun mare che la bagna è un Oceano.
volodymyr zelensky giorgia meloni foto lapresse.
A Zelensky ha chiesto di tenere le elezioni, tema che di tanto in tanto fa capolino. La guerra «è il pretesto per non tenere un'elezione, ma penso che il popolo ucraino dovrebbe avere questa scelta. E forse Zelensky vincerebbe. Non so chi vincerebbe. Ma non hanno un'elezione da molto tempo. Parlano di democrazia, ma si arriva a un punto in cui non è più una democrazia», ha detto Trump.
Il presidente ucraino ha risposto a stretto giro dicendo che chiederà al Parlamento ucraino di varare una norma che consenta di votare anche sotto il regime di legge marziale. Zelensky promette consultazioni «entro 60-90 giorni se la sicurezza sarà garantita». […]
vladimir putin donald trump anchorage, alaska foto lapresse
C'è poi il piano di pace cui dare seguito. C'è stata nel weekend una telefonata molto tesa fra Witkoff e Zelensky. Al termine delle due ore gli americani avrebbero dato «pochi giorni», riferisce il Financial Times, al leader di Kyiv per accettare il piano.
Zelensky ha preso tempo, ha detto di volerne parlare con gli europei. Cosa fatta lunedì a Londra e Bruxelles e quindi a Roma. «Spero di poter trasmettere domani (oggi, ndr) agli americani il piano aggiornato», ha dichiarato il presidente. Washington vorrebbe concludere il cammino diplomatico «entro Natale».
Il piano Witkoff è stato ridotto da 28 punti a 20. Zelensky ha rassicurato che gli «Usa non hanno minacciato di sospendere il piano per l'acquisto di armi, Purl». «L'America vuole garanzie di sicurezza realiste», ha quindi aggiunto il presidente ucraino.
[…] Nell'intervista a Politico Trump però non ha offerto nessuna garanzia sul fatto di non abbandonare l'Ucraina.
LA MOSSA DI VOLODYMYR "AL VOTO ANCHE IN TRE MESI" MA TEME IL "NO" AL PIANO
Estratto dell’articolo di Claudio Tito e Fabio Tonacci per “La Repubblica”
VOLODYMYR ZELENSKY E GIORGIA MELONI
A microfoni spenti e coi taccuini in tasca, non si trova nessun esponente del governo di Kiev, o delle cancellerie europee, che scommetta davvero sul successo di questo piano di pace, modificato, rivisto e modificato ancora nel rimbalzo tra i tavoli dove si decide il negoziato.
Anche perché gli americani — raccontano — nelle interlocuzioni a porte chiuse sono ancora più duri con l'Ucraina di quanto non lo siano nelle dichiarazioni ufficiali. È proprio nel tentativo di ammorbidire Washington che Zelensky, per la prima volta, fissa un termine possibile per indire le elezioni, a condizione che gli Usa garantiscano la sicurezza. […].
donald trump volodymyr zelensky alla casa bianca
Il presidente ucraino conta di inviare già oggi alla Casa Bianca la versione aggiornata del piano: un testo in 20 punti e diversi allegati, frutto dei colloqui a Miami e poi con gli europei a Londra e Bruxelles, contenenti nuove proposte su Donbass e garanzie di sicurezza, i due scogli su cui si stanno infrangendo le speranze di un rapido accordo.
[…] Zelensky non può e non vuole cedere territori, né tantomeno intende riconoscerli de facto come russi, mentre Putin pretende di annettere l'intero Donbass, compresa la parte non conquistata. «Una soluzione alternativa l'abbiamo ideata e messa nero su bianco», spiegano i fedelissimi del leader ucraino.
A quanto risulta a Repubblica, una delle ipotesi prevede la smilitarizzazione dell'area di Sloviansk e Kramatorsk (la regione di Donetsk non occupata) con tutela internazionale, ma senza cessione formale, neppure delle zone prese dall'esercito russo. Dunque un congelamento del fronte così com'è.
VOLODYMYR ZELENSKY - KEIR STARMER - FRIEDRICH MERZ - EMMANUEL MACRON -
Trump, tuttavia, la considera non starter, un'idea che spegne ogni trattativa. Punge Zelensky, accusandolo nell'intervista a Politico di voler proseguire la guerra per non affrontare le urne, che secondo i sondaggi lo vedrebbero perdente con appena un 20% di consensi. E quindi, l'inaspettato rilancio.
«Chiedo agli Usa e ai partner europei di garantire la sicurezza delle elezioni. Se ci sarà, entro 60-90 giorni l'Ucraina sarà pronta a tenerle». Il leader ucraino aggiunge di aver già dato mandato al Parlamento di lavorare a una riforma «che ci permetta di farle anche sotto legge marziale».
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volodymyr zelensky giorgia meloni foto lapresse
Dal piano che arriverà oggi a Washington salta il tetto al numero di soldati dell'esercito ucraino e, sul tema delle garanzie di protezione in caso di un nuovo attacco della Russia, inserisce meccanismi di intervento automatico nel quadro di una protezione stile articolo 5 della Nato.
Macron, Merz e Starmer, nell'incontro di Londra con Zelensky, si sono detti pronti a mandare truppe in Ucraina a tutela del cessate il fuoco se, e solo se, ci sarà anche l'esplicito impegno degli Stati Uniti.
Dal cosiddetto formato E3 Giorgia Meloni continua a essere esclusa, nonostante gli ucraini vorrebbero che vi partecipasse. Poiché la risposta è stata picche, Zelensky è dovuto venire a Roma.
VIKTOR ORBAN - GIORGIA MELONI - FOTO LAPRESSE
La premier gli è utile per fare pressioni sull'amico Orbán, affinché ritiri il veto sull'ingresso dell'Ucraina nell'Unione europea mantenendo il percorso agganciato a quello della Moldavia, e anche per provare a influenzare Trump, che nella trattativa si dimostra più vicino a Mosca che a Kiev.
Ammesso, e non concesso, che Meloni intenda farlo. Ma, stando così le cose, «la palla è nelle mani di Putin». Questa è la sintesi che viene fatta a Bruxelles dopo i colloqui di lunedì. Una frase che descrive tutto il pessimismo possibile, dovuto alla convinzione generale che il Cremlino non rinuncerà ai suoi obiettivi territoriali.
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VOLODYMYR ZELENSKY EMMANUEL MACRON ALL'ELISEO
I leader Ue hanno poi suggerito a Zelensky di prepararsi a due scenari. Il primo ipotizza che sia Putin a bocciare il piano emendato da Kiev: in quel caso, l'Europa si metterà in moto per ricucire con il presidente americano. Se invece sarà Trump a respingerlo, tutti — Ucraina e Unione europea — dovranno prepararsi a sostenere da soli il confronto con Mosca almeno per qualche mese.
Anche a questo servirebbero gli asset russi. È stata discussa l'ipotesi di coinvolgere l'Onu come forza di interposizione e di protettorato neutrale nelle aree contese, solo con militari non europei. Ma questa idea appartiene al futuro. Se si aprirà una possibilità di pace. Che per ora non si vede.
vladimir putin e donald trump - anchorage alaska
volodymyr zelensky e donald trump a new york