ocean viking - la nuova nave di sos mediterranee-medici senza frontiere 6

ZINGARETTI ER VIKINGO (MA LO SA DI ESSERE AL GOVERNO?) - ''LA OCEAN VIKING ENTRI NEI PORTI, SENZA SE E SENZA MA''. PARLI COI MINISTRI PD COMPETENTI - CONTE È A COLLOQUIO CON LA VON DER LEYEN: ''PENALITÀ PER CHI NON ACCOGLIE I MIGRANTI'', E IL MINISTRO AMENDOLA FA ECO AL PREMIER SUI ''CORRIDOI UMANITARI'' - DOMANDA: MA I MIGRANTI ECONOMICI (O CLIMATICI, CATEGORIA DIFFICILMENTE DEFINIBILE), HANNO DIRITTO ALLA PROTEZIONE UMANITARIA? QUALCUNO CE LO DIRÀ OPPURE…

 

  1. MIGRANTI: ZINGARETTI, OCEAN VIKING ENTRI SENZA SE O MA

 (ANSA) - "Quella nave per me deve entrare, senza se e senza ma". Così il segretario Pd Nicola Zingaretti a DiMartedì su La7 sull'ultimo caso di migranti soccorsi da una Ong la cui imbarcazione - la Ocean Viking - chiede di approdare a un porto italiano.

ocean viking la nuova nave di sos mediterranee medici senza frontiere

 

  1. MIGRANTI: CONTE, PENALITÀ PER CHI NON ACCOGLIE

 (ANSA) - "Chi non parteciperà" alla ripartizione dei migranti a livello europeo "ne risentirà molto, in misura consistente, sul piano finanziario". Così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte dopo l'incontro avuto con il presidente del Consiglio Ue Donald Tusk. Per Conte, inoltre, il meccanismo dei rimpatri deve essere gestito a livello europeo.

 

  1. FONTI, BUONO SCAMBIO TRA VON DER LEYEN E CONTE

 (ANSA) - Tra il premier Giuseppe Conte e la presidente eletta Ursula Von der Leyen c'è stato un buon scambio sulla nuova situazione politica in Italia, su migrazione e economia. Si apprende dall'entourage di Ursula von der Leyen, che spiega che si è trattato di un incontro senza risultati concreti, come del resto era previsto.

 

  1. MIGRANTI: AVRAMOPOULOS, ORA UN MECCANISMO UE PERMANENTE

ocean viking la nuova nave di sos mediterranee medici senza frontiere 4

 (ANSA) - Il trattato di Dublino? "Tutti gli Stati membri devono capire che questo è il momento per adottare un meccanismo permanente": lo dice il commissario uscente all'Immigrazione, Dimitris Avramopoulos, intervistato oggi dall'emittente Euronews sulla riforma delle norme Ue sui migranti. Il responsabile Ue si dice "molto deluso dalla posizione adottata da alcuni governi" rispetto alla riforma.

 

"Alcuni - ammonisce il greco - credono che sia un problema lontano, che abbia a che fare con l'Europa meridionale. Non è così. Quello che stiamo cercando di fare è adottare una strategia per tutta l'Europa". Quanto alla nuova situazione politica italiana, Avramopoulos si mostra prudente: "Ha a che fare con la politica interna dell'Italia".

zingaretti di maio

 

E tuttavia, aggiunge, "temo che gran parte degli italiani fosse convinta di tutti quegli slogan politici molto facili. Con Salvini, posso dire che, alla fine, avevo iniziato a notare un leggero cambiamento. Aveva cominciato come antieuropeo e alla fine ha iniziato ad articolare un discorso politico europeo più amichevole. Ma quanto accade in Italia spetta agli italiani giudicarlo", ha concluso.

 

  1. "ORA BISOGNA CAMBIARE DUBLINO E CREARE I CORRIDOI UMANITARI"

Francesca Schianchi per ''La Stampa''

 

ursula von der leyen incontra giuseppe conte a palazzo chigi 9

«Per l' Italia è un onore ottenere la delega agli Affari economici della Commissione Ue. Importante e prestigiosa», twitta soddisfatto il ministro degli Affari europei Vincenzo Amendola. «L' Italia deve fare squadra: una volta al mese organizzerò riunioni a Bruxelles con i funzionari italiani che lavorano nelle istituzioni comunitarie», annuncia. Mentre a Roma il governo giallorosso ottiene la fiducia al Senato, a Bruxelles Paolo Gentiloni viene nominato commissario con delega all' Economia: «Non solo un successo di questo governo, ma un patrimonio delle opposizioni e di tutta l' Italia».

 

È sicuro, ministro? L' ex vicepremier Salvini non la pensa così

«Salvini ha subito una sconfitta madornale sul tema della nuova Europa. Era convinto che si sarebbe formato un asse dei moderati coi sovranisti, e invece ha scoperto dopo le Europee che chi vuole distruggere l' Europa è minoranza».

 

vincenzo amendola

Mentre voi gettavate le basi di un dialogo con il M5S, votando insieme per la Von der Leyen.

«Non era un patto preventivato, ma l' esigenza comune di dare credibilità alla definizione "svolta europea". Do atto al M5S di un approccio pragmatico per cambiare le cose, Salvini invece ha scelto la strada della distruzione, e i suoi stessi alleati lo hanno isolato. Lì si è rotto il rapporto tra due forze politiche: la scelta di votare la presidente Von der Leyen per il M5S è stata una scelta di campo».

 

Crede nell' europeismo del M5S? In passato hanno avuto posizioni euroscettiche.

«Il voto alla Von der Leyen è stato per chiedere insieme una svolta alla Ue: così com' è vissuta, non regge alla sfida della globalizzazione. Dobbiamo cambiare marcia. E la loro scelta di sostegno a questo processo è profonda e radicale».

 

La vostra è una squadra europeista. Anche troppo, per le opposizioni: il governo di Merkel e Macron, dicono.

«È un' accusa ridicola: il governo non nasce dalla volontà di governi stranieri ma dalla sconfitta del progetto di Salvini. Proponeva un sovranismo isolazionista, è finita che si è trovato isolato in Europa e in Italia».

 

Quali sono le riforme di cui l' Europa ha bisogno?

«Bisogna accelerare gli investimenti per la crescita e quelli sulla svolta ambientale. Ci vuole un impegno per cambiare il trattato di Dublino. E servono nuovi strumenti sull' immigrazione, come i corridoi umanitari».

 

L' immigrazione è un tema delicato per il governo e le dichiarazioni di Conte sono sembrate piuttosto vaghe. Come lo affronterete?

«Innanzitutto dicendo la verità: si tratta di un fenomeno strutturale. Ci vuole molta più politica estera: dobbiamo essere presenti in Africa e darci nuove regole europee, tipo, appunto, corridoi umanitari gestiti da Onu e Ue che, a regime, eviterebbero i viaggi della morte in mare».

DIMITRIS AVRAMOPOULOS

 

Il premier ha parlato di migliore integrazione: come?

«Vere politiche di integrazione in Italia non sono mai state fatte: occorre modificare la legislazione in modo da rendere meno ostile un fenomeno che si governa se, dall' Europa all' Africa, viene affrontato nella logica della solidarietà e della sicurezza». A cosa si riferisce quando parla di modificare la legislazione? «Penso che si debba modificare la legge Bossi-Fini, visti gli insuccessi».

 

Come pensa di fare innamorare i cittadini italiani dell' Europa?

«In passato molti politici non hanno detto la verità: la bugia dei sovranisti è dire che da soli possiamo affrontare il mondo globalizzato. Non nego che l' euro-ottimismo per molte fasce popolari sia ancora distante, ma dobbiamo essere consapevoli che per difendere l' interesse nazionale non abbiamo alternativa al processo d' integrazione. Siamo a metà: i sovranisti vorrebbero tornare indietro, a noi tocca completarlo dimostrando che, andando avanti, possiamo tornare a crescere». -

 

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO