fabrizio frizzi - demi moore - fabio

QUELLA VOLTA CHE FABRIZIO FRIZZI DIEDE BUCA A DEMI MOORE - IL RACCONTO DI FABIO FRIZZI, FRATELLO DEL CONDUTTORE SCOMPARSO NEL 2018: "LA OSPITÒ IN TRASMISSIONE, CREDO NEL 1998. PARE CHE DEMI PROVASSE UNA CERTA SIMPATIA. LO INVITÒ A CENA MA LUI DECLINÒ, ERA IMPEGNATO" - FABRIZIO RIFIUTO' DI ANDARE A MEDIASET, EBBE IL CORAGGIO DI DIRE DI NO A SILVIO BERLUSCONI. SI SENTIVA UN UOMO RAI. NON SEMPRE FU TRATTATO COME AVREBBE MERITATO. DOPO 'MISS ITALIA' FU CONTESTATO DA UN GROSSO DIRIGENTE CHE DICHIARÒ: 'SÌ, È ANDATA BENE PERÒ BISOGNA CAMBIARE'. PER MIO FRATELLO FU UNA DOCCIA FREDDA..."

 

Estratto dell’articolo di Giovanna Cavalli per il “Corriere della Sera”

 

Il primo ricordo di Fabrizio.

FABIO E FABRIZIO FRIZZI

«Quando è nato, il 5 febbraio 1958. Avevo sei anni e mezzo e per un po’ ho creduto che a mamma fosse venuta la pancia perché aveva mangiato troppo. Poi un giorno mi dissero che sarebbe arrivata una sorellina».

 

Ops.

Fabio Frizzi ride. E la risata — come la voce — è la stessa, inconfondibile. Musicista e compositore di colonne sonore (Fantozzi, Febbre da cavallo, Zombi , La Mandrakata ) è il fratello maggiore di Fabrizio, l’amatissimo conduttore tv, scomparso il 26 marzo 2018, per emorragia cerebrale, a 60 anni. («Eppure lo sento ancora qui con me, mi aspetto di vederlo entrare da un momento all’altro e sedersi accanto a lei»).

 

Invece era un maschietto .

FABRIZIO FRIZZI - DEMI MOORE

«Quella mattina faceva freddo. I miei genitori uscirono di fretta, lasciandomi con nonna Adele e zia Adriana, detta Bobo, che abitavano con noi. Mi misero nel lettone e da quello capii che stava per succedere qualcosa di importante. Più tardi papà tornò a prendermi e mi portò alla clinica Villa Stuart. Davanti al vetro della nursery mi spiegò: “Quello lì è il tuo fratellino”. “Ma non era una femmina?”. “Se vuoi lo cambiamo”. “No dai, è carino, teniamoci lui”».

 

Gli faceva da babysitter .

«Ogni tanto me lo affidavano. Un pomeriggio, Fabri avrà avuto un anno, decisi di rendermi utile stirando i suoi pannolini di stoffa. Lo avevo messo su una seggiolina. Cadde e si fece un grosso bernoccolo sulla fronte. Non fui sgridato ma ero molto avvilito».

 

[…] Facevate a botte .

«Ogni tanto. Tipico dei maschi. Ci piaceva sfidarci nella lotta, tirandoci dei gran pugni sulle spalle. O a braccio di ferro, con alterni successi. Fabri era fortissimo a ping pong, una bestia. Difficile batterlo».

 

[…] La prima vacanza da soli .

fabio frizzi

«Credo nel 1970. Partimmo io e lui con la Mini di mamma, destinazione Riccione. Ma il motore si ruppe all’altezza di Magliano Sabina».

 

Finì prima di cominciare .

«La cosa più complicata fu avvisare mamma e papà che ci aspettavano all’autogrill, non c’erano mica i telefonini».

 

Papà Fulvio, uomo di cinema, direttore generale della Cineriz, era severo.

«Avrebbe voluto due figli avvocati. Prendere un brutto voto a scuola era un guaio, mandavamo avanti mamma. Fabrizio se la cavava così: “Quando ti rimprovera, tu fai le facce, tipo Celentano”. Diventò un nostro tormentone».

 

La domenica dei Frizzi bros.

«Dopo pranzo, prima dell’abbiocco, suonavamo insieme. Papà si univa col mandolino. Il pezzo forte era Ho in mente te ».

 

Le radio private .

natasha stefanenko fabrizio frizzi

«Io lavoravo già a Radio Antenna Musica, dopo il liceo si unì pure Fabri. Imitava chiunque, era forte. Del resto siamo cresciuti con Arbore e Boncompagni. Poi fu chiamato per un provino. Doveva fingere di presentare Lucio Battisti. Poco dopo entrò in Rai. Ci è rimasto fino alla fine».

 

Rita Dalla Chiesa.

«La incontrò a Pane e Marmellata. Un colpo di fulmine. È stata una delle presenze più importanti della sua vita»..

 

Era contento della carriera che ha avuto ?

«Certo, anche quando decise di non andare a Mediaset. Ebbe il coraggio di dire di no a Silvio Berlusconi che lo adorava. Fabrizio era una persona di grande onestà intellettuale. Fedele. Si sentiva un uomo Rai. Non sempre fu trattato come avrebbe meritato».

 

Cosa accadde?

«Dopo l’enorme successo di Miss Italia fu contestato da un grosso dirigente che dichiarò: “Sì, è andata bene però bisogna cambiare”. Per mio fratello fu una doccia fredda.

rita dalla chiesa fabrizio frizzi

Per un periodo venne dimenticato».

 

Ci restò male .

«Ha sofferto. Era un buono. Un limite, per qualcuno. Invece era un punto di forza».

 

L’amico Claudio Baglioni .

«Fabrizio era un grande conoscitore della musica italiana. Amava tantissimo Baglioni, lo cantava spesso. Andavano a cena insieme».

[…]

 

Diede buca a Demi Moore.

«La ospitò in trasmissione, credo nel 1998. Pare che Demi provasse una certa simpatia».

 

Lo invitò a cena ma lui declinò, era impegnato. Il giorno più bello.

«Due su tutti. Quello delle mie nozze con Francesca. Ricordo ancora l’abbraccio forte di mio fratello». […]

 

La paternità .

fabrizio frizzi fabrizio del noce

«Gli dicevo: “Saresti il padre ideale, hai proprio un carattere da papà. I miei figli lo adoravano. Per i due più piccoli si vestiva da Babbo Natale. Finché un giorno venne scoperto: “Ma tu sei zio Fabrizio!”. Sono fiero di avere avuto un fratello come lui».

 

[…] La malattia .

«Quando ha capito che non si trattava soltanto di un giramento di testa, ha deciso di combattere».

 

E ha lottato.

«Anche nella fase più brutta, l’ha affrontata con orgoglio ed enorme dignità. Non si è perso d’animo. Un altro dei giorni più belli della sua vita è stato quando è tornato a lavorare, con i colleghi e gli amici che lo hanno accolto in studio. “Eccomi, io sono qua”».

antonella clerici ricorda fabrizio frizzi

 

Chi gli è stato più vicino?

«Antonella Clerici, una sorella, tra loro c’era un affetto epocale. E Carlo Conti, che lo adorava da sempre».

 

Se n’è andato.

«Vuole sapere come ho superato la perdita? Credo che i cinque sensi siano limitati. Ci sono tanti altri modi in cui si riesce a percepire la presenza di una persona amata. Come quando mi capita di ascoltare alla radio la canzone di Jovanotti che Fabri amava tanto: Le tasche piene di sassi. O quando rileggo i suoi ultimi WhatsApp sul cellulare, dal numero che non ho mai cancellato: “Ciao, ci vediamo dopo”. E lo sento ancora qui».

fabrizio frizzi gli amici ricordano fabrizio frizzi 6carlotta mantovan fabrizio frizzigli amici ricordano fabrizio frizzi 43Fabrizio Frizzi gli amici ricordano fabrizio frizzi 46fabrizio frizzi con i personaggi dello spettacologli amici ricordano fabrizio frizzi 10fabrizio frizzi ilaria d amico giuseppe ambrosifabrizio frizzi al telefonofabrizio frizziCAMERA ARDENTE PER FABRIZIO FRIZZI

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO