elly schlein eugenio giani

REGIONALI, OGNUNO HA LE SUE GRANE: SE GIORGIA MELONI DEVE RISOLVERE LA QUESTIONE ZAIA IN VENETO, ELLY SCHLEIN SI DÀ LE MARTELLATE SULLE OVAIE IN TOSCANA. C’È UN CANDIDATO FORTE, IL PRESIDENTE USCENTE EUGENIO GIANI, CHE VINCEREBBE CON UN CONSENSO BULGARO. E QUEL GENIO DELLA SEGRETARIA MULTIGENDER CHE FA? LO VUOLE RIMPIAZZARE CON UN SUO FEDELISSIMO, MAGARI L’INCONSISTENTE SEGRETARIO REGIONALE EMILIANO FOSSI. QUEI TAFAZZISTI DI M5S E AVS SI OPPONGONO AL 66ENNE GIANI, CHE, COME ZAIA, POTREBBE VINCERE PRATICAMENTE ANCHE DA SOLO...

1. PD, RIBOLLITA TOSCANA

Estratto dell’articolo di Niccolò Carratelli per “la Stampa”

 

eugenio giani in piscina

La ribollita rischia di restare sullo stomaco a Elly Schlein. In Toscana fra tre mesi, il 12 ottobre, si vota per le elezioni regionali e il centrosinistra non ha ancora un candidato.

 

O, meglio, il Pd ha il suo presidente della Regione, Eugenio Giani, pronto a correre per un secondo mandato.

 

Al suo fianco si sono schierati decine di sindaci dem toscani, che hanno scritto lettere aperte al segretario regionale, Emiliano Fossi, e per conoscenza anche a Elly Schlein, per chiedere di «uscire dallo stallo» e di dare il via libera al bis del governatore.

 

elly schlein eugenio giani

Un pressing che al Nazareno non hanno per nulla gradito, visto che sono impegnati in un complicato gioco a incastri con gli alleati. In particolare, con i 5 stelle, ma anche con Avs, più che freddi rispetto alla conferma di Giani. I Verdi-Sinistra avevano chiesto le primarie di coalizione, il Movimento finora è stato all'opposizione in Regione e i suoi rappresentanti locali non vorrebbero ritrovarsi a sostenere il presidente uscente.

 

[…] Una rigidità acuita dall'inchiesta per corruzione che ha spedito ai domiciliari la sindaca Pd di Prato Ilaria Bugetti e incrinato ulteriormente i rapporti tra dem e 5 stelle toscani.

 

EMILIANO FOSSI

C'è stato un momento in cui Elly Schlein aveva effettivamente pensato di rimpiazzare Giani, per lanciare un candidato a lei più vicino, magari lo stesso Fossi, e arrivare così più facilmente a un accordo con gli alleati.

 

In teoria, è ancora possibile, perché per la leader dem è fondamentale salvare il quadro complessivo e presentarsi uniti in tutte le regioni al voto in autunno. Ha appena incassato il sì non scontato di Conte alla candidatura di Matteo Ricci nelle Marche, dove l'apporto del Movimento (7% alle Regionali di cinque anni fa) è necessario per puntare alla vittoria nella partita più incerta, riconquistando la Regione amministrata da Fratelli d'Italia.

 

giani tonic

E il presidente M5s ha anche dato il suo gradimento alla corsa di Antonio Decaro in Puglia. Per questo Schlein non può e non vuole rompere in Toscana, dove pure si potrebbe vincere anche senza la partecipazione dei 5 stelle.

 

C'è chi spera possano ammorbidirsi dopo aver portato a casa la candidatura di Roberto Fico in Campania, dove si sta lavorando per convincere Vincenzo De Luca. Il fatto è che per le Regionali campane si andrà a votare, probabilmente, nella seconda metà di novembre, e c'è ancora margine per condurre la trattativa.

 

In Toscana è quasi già tempo di campagna elettorale e non si può «sprecare tempo prezioso». Questo l'appello recapitato da dieci sindaci dem della provincia di Firenze, da Fiesole a Barberino, da Incisa Valdarno a San Casciano, fino a Rignano sull'Arno, il paese di Matteo Renzi.

 

ELLY SCHLEIN - GIUSEPPE CONTE - IL SORPASSO - MEME BY IL GIORNALONE - LA STAMPA

Tutti convinti che si debba andare avanti con Giani, perché «una continuità di governo gioverebbe al territorio toscano e permetterebbe di consolidare le molte politiche importanti che stanno ridisegnando la nostra Regione».

 

La pensano così anche altri diciassette primi cittadini della provincia di Pisa, come quello di Volterra, Giacomo Santi, che ricorda come Giani sia «riuscito a raggiungere e rappresentare tutti i Comuni della Toscana, anche i più piccoli e periferici». Poi si sono schierati altri sei dalla provincia di Livorno e altri dieci della zona di Empoli, il cui sindaco, Alessio Mantellassi, dice che «i tempi sono maturi per una valutazione positiva dell'operato di Giani a sostegno di una ricandidatura che crediamo essere autorevole, di spessore, popolare e vincente».

 

GIUSEPPE CONTE - ELLY SCHLEIN - NICOLA FRATOIANNI - ANGELO BONELLI - MANIFESTAZIONE PD AVS M5S PER GAZA - FOTO LAPRESSE -

Sono sindaci per la maggior parte di area riformista, sostenitori di Stefano Bonaccini al congresso, così come lo sono i segretari di vari circoli Pd toscani autori di appelli simili. Ma nel mucchio ce n'è anche qualcuno di fede "schleiniana". La loro uscita pubblica ha indispettito e irrigidito non poco la segretaria e il suo braccio destro Igor Taruffi, impegnato nelle trattative con gli alleati.

 

Tra l'altro, anche fuori dal Pd si moltiplicano le dichiarazioni a sostegno di una conferma di Giani. Le forze centriste dell'eventuale coalizione, da Azione a + Europa e Psi (Italia viva non si espone) chiedono di «formalizzare al più presto» la candidatura. E al coro, che fischia nelle orecchie di Schlein, si aggiunge il segretario regionale della Cgil, Rossano Rossi, che sottolinea che «il consenso di Giani si è rafforzato».

 

EUGENIO GIANI IN VIA DEI GEORGOFILI DOPO LA STRAGE DEL 27 MAGGIO 1993

 Fa riferimento alla classifica pubblicata ieri dal Sole 24 ore, che vede Giani al quarto posto tra i governatori, con un tasso di apprezzamento da parte dei cittadini cresciuto di 10 punti in cinque anni.

 

«È una soddisfazione, come fa piacere l'ampio sostegno per una mia ricandidatura – dice il presidente toscano – ma io mi riconosco nel Pd e mi rimetto ai passi che deciderà di fare con la coalizione». Basso profilo, anche se si sente già in campagna elettorale. Ben sapendo che, più il 12 ottobre si avvicina, più l'ipotesi di farlo fuori sbiadisce.

 

2., REGIONALI, L’AFFONDO DI ZAIA IN VENETO: UNA MIA LISTA PUÒ ARRIVARE AL 40-45%

vincenzo de luca e luca zaia

Estratto dell’articolo di Gloria Bertasi per il “Corriere della Sera”

 

Fratelli d’Italia ha sempre espresso perplessità e la Lega nicchia per la possibile dispersione di voti. «Ma una mia lista, da recenti statistiche, può arrivare al 40-45%». Parola del presidente del Veneto Luca Zaia. «Ora cercheremo di capire se il centrodestra vuole valorizzarla oppure no, dopo vedremo cosa fare», aggiunge.

 

Le elezioni regionali sono dietro l’angolo (si vota in autunno) e il centrodestra deve ancora decidere chi candiderà, non solo in Veneto che, dopo quindici anni, perde il suo «doge»: vanno alle urne anche Campania, Toscana, Marche, Puglia e Valle d’Aosta.

 

MATTEO SALVINI - LUCA ZAIA - FOTO LAPRESSE

«Siamo ancora in uno stagno con l’acqua torbidissima — osserva Zaia —. Sto attendendo di capire cosa proporrà quel famoso tavolo nazionale (dei leader del centrodestra, ndr ) di cui si è parlato in questi giorni».

 

In Veneto, regione storicamente di centrodestra, la tensione è alle stelle. La base leghista chiede che il candidato sia del Carroccio e i sostenitori del presidente uscente lanciano un messaggio agli alleati: «A volte è meglio soli che male accompagnati», ha detto sabato il sindaco di Treviso Mario Conte dal palco dell’assemblea dei 400 amministratori leghisti.

 

eugenio giani

Uno strappo con la linea ufficiale del partito, che vuole la Lega in corsa con FdI e FI. Zaia temporeggia: «Nella mia posizione ho difficoltà a esprimere la mia opinione».

 

Ma il suo messaggio non potrebbe essere più chiaro: «Le liturgie e le gerarchie vanno rispettate ma speriamo che facciano veloci a dare le indicazioni macro — dice — poi ognuno capirà se sono sostenibili o se non lo sono. Perché può anche accadere questo».

 

[….]

 

E mentre il centrodestra temporeggia sul da farsi, lo schieramento opposto è pronto in pole position : l’ex sindaco di Treviso, l’avvocato Giovanni Manildo, tra qualche giorno sarà ufficialmente il candidato del centrosinistra, con una larga coalizione, dal Pd alle civiche. Oggi scioglierà la riserva anche il M5S.

luca zaia - foto lapressevincenzo de luca e luca zaia

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