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REGIONE E SENTIMENTO – LE CHAT DEI FRATELLI D’ITALIA RIVELATE DAL “FATTO QUOTIDIANO”, CON L’ORMAI CELEBRE “SALVINI BIMBOMINKIA” DIGITATO DA FAZZOLARI, COSTRINGONO LA MELONI A ESSERE PIÙ MORBIDA CON LA LEGA: LA PREMIER NON ESCLUDE PIÙ DI LASCIARE IL VENETO AL CARROCCIO – IL TERRORE DI UNA SCONFITTA NELLE MARCHE, FEUDO MELONIANO DELLA PRIMA ORA: PER EVITARE DI METTERCI LA FACCIA, IL GOVERNATORE ACQUAROLI POTREBBE DIMETTERSI ANZITEMPO PER SOSTITUIRE LA SANTANCHÈ AL MINISTERO DEL TURISMO

Estratto dell’articolo di Giacomo Salvini per “il Fatto quotidiano”

 

GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI COME ALICE E IL CAPPELLAIO MATTO - IMMAGINE CREATA CON L INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Al consiglio federale di mercoledì Matteo Salvini ha provato a minimizzare pur ammettendo che le accuse dei dirigenti meloniani nelle chat pubblicate nel libro Fratelli di Chat […] non gli siano piaciute: “Non fa piacere leggere certe cose – ha detto il vicepremier leghista di fronte ai suoi colleghi del Carroccio – ma l’importante è che i rapporti oggi siano buoni”. Poi ha ripetuto lo stesso concetto anche pubblicamente: “Non sono permaloso, il mio rapporto con Giorgia è solido”.

 

Irritazione che ha coinvolto anche il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che ieri è stato provocato su questo aspetto da Matteo Renzi […] al Senato: “Non dedico attenzione alle chat e vivo meglio”, ha spiegato il titolare del Tesoro […]. […]

 

Ma i rapporti tra la premier Giorgia Meloni e il suo vice restano freddi, ai minimi. Non è un caso che la presidente del Consiglio abbia dato un ordine ai suoi dirigenti di partito: non è il momento per aprire nuovi conflitti con la Lega, anzi. Qualcosa adesso dovrà essere concesso al partito di Salvini.

 

luca zaia salvini

E non solo su alcuni provvedimenti come il disegno di legge Sicurezza o la rottamazione delle cartelle esattoriali. Adesso, infatti, Meloni non esclude più qualche concessione alla Lega in vista delle Regionali del 2025: ai vertici di Fratelli d’Italia, infatti, si ipotizza che alla fine il Veneto, dove Luca Zaia non potrà più ricandidarsi, possa restare al Carroccio.

 

La Regione del doge viene considerata fondamentale per Salvini per mantenere la presa sul suo partito, ma in cambio il leghista rischierebbe di dover passare la mano in Lombardia e in Friuli-Venezia Giulia.

 

luca zaia giorgia meloni

Nel tavolo sulle elezioni regionali, che non si è ancora ufficialmente aperto, però arriverà presto la “questione Marche”, che preoccupa non poco Meloni.

 

Questa è stata la seconda Regione, dopo l’Abruzzo a Marco Marsilio, conquistata da Fratelli d’Italia nel 2020. Il presidente è Francesco Acquaroli, uno dei fedelissimi della premier e che ha fatto tutta la trafila dentro Fratelli d’Italia, da Colle Oppio in poi.

 

Il rischio, però, […] è che le Marche possano essere contendibili e tornare al centrosinistra. Per questo non è escluso che alla fine Acquaroli possa lasciare in anticipo dimettendosi per prendere il posto di Daniela Santanchè al ministero del Turismo, in caso di rinvio a giudizio a Milano a maggio per l’inchiesta sull’ipotetica truffa ai danni dell’Inps. Un paracadute che permetterebbe a Meloni di disimpegnarsi nelle Marche ed evitare una sconfitta che apparirebbe plateale.

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