
LA ROMA DEI GIUSTI – ARRIVA AL ROME FILM FEST IL TANTO ATTESO “DIE MY LOVE” DI LYNNE RAMSAY. A CANNES GRAN PARTE DELLA CRITICA URLÒ AL CAPOLAVORO. IO NOTAI CHE IL FILM RIENTRAVA NEL CALDERONE DI CINEMA AL FEMMINILE DI QUESTI RECENTISSIMI ULTIMI ANNI – LA PROTAGONISTA JENNIFER LAWRENCE È BRAVISSIMA E DEBORDANTE: URLA, PIANGE, CANTA, SCOPA, SOGNA, FA LA PAZZA, DÀ UNA CAPOCCIATA ALLO SPECCHIO DELL'ALBERGO - LA SCENA INIZIALE CON LA LAWRENCE CHE STRINGE UN COLTELLO CON LA DESTRA E SI MASTURBA CON LA SINISTRA MENTRE CRESCE LA MUSICA È DA MANUALE, MA NON CAPISCO QUALE SIA LA STORIA. C’È SOLO MALESSERE… - VIDEO
Marco Giusti per Dagospia
Arriva al Rome Film Fest, dove verrà presentato stasera alle 18 in Sala Sinopoli, dopo la presentazione in concorso a Cannes lo scorso maggio che fu esaltante solo per la critica, ma non arrivò nessun premio né alla protagonista, Jennifer Lawrence, né alla regista, Lynne Ramsay, il tanto atteso “Die My Love”. Al Sundance il film venne comprato da Mubi per 24 milioni di dollari.
Gran parte della critica urlò al capolavoro. Per Indiewire “Non hai vissuto finché non hai visto Jennifer Lawrence fare le cose degradanti che fa in "Die My Love" di Lynne Ramsay, come strisciare a quattro zampe in un campo d'erba, stringere un coltello da cucina in mano mentre si avvicina al neonato, o masturbarsi cupamente in uno stato di tristezza post-partum mentre suo marito Jackson finisce di preparare la cena al piano di sotto, un orgasmo autoindotto scandito dalla molla di un tostapane proprio lì sotto”. Ecco.
jennifer lawrence robert pattinson die my love
Alla fine notai che il film, al di là della scena di culto del tostapane, rientrava nel calderone di cinema al femminile di questi recentissimi ultimi anni, cioè diretto da regista donna, scritto da donne, tratto da un romanzo di una donna sulla crisi di una donna, dove il maschio non serve a nulla e manco tromba.
"Die My Love" diretto dalla grande Lynne Ramsay di "Ora parliamo di Kevin", scritta assieme a Enda Walsh e Alice Birch, tratto da un importante romanzo Scritto nel 2012 dall'argentina sorbonista Ariana Harwicz, "Matate amor" con protagonista una debordante, bravissima, anche co-produttrice assieme a Martin Scorsese, Jennifer Lawrence, pronta per l'Oscar (ma se nel film spari a un cane, per quanto rompicoglioni sia lui e gattara te, non vincerai mai l'Oscar), sposata a un Robert Pattinson che subisce ogni cosa da lei e non più cosa inventarsi e profondamente depressa e poco sopportabile.
Perché per due ore di film Jennifer Lawrence, fresca mamma di un bimbetto, Harry, che si chiama come il nonno appena defunto, Nick Nolte, deve far vedere allo spettatore cosa sia una crisi post-partum. Ahi… Così urla, piange, canta, scopa, sogna, fa la pazza, dà una capocciata allo specchio dell'albergo, rovina le feste, addobba il bagno di casa e stacca pure il lavandino. "Che ti sei fatte alle mani?" le chiedono. "Dovevi vedere il muro" risponde lei. La battuta è buona.
jennifer lawrence robert pattinson die my love
Lo ammetto. Malgrado sia un film duro, disturbante, dove l'arrivo delle crisi di lei si capiscono immediatamente, da un ronzio di una mosca, da un rumore esterno, da uno sguardo, da una musica a palla, è anche pieno di ironia. Magari un po' dark. Lo zio Frank che gli ha lasciata la casa dove la coppietta vive col bambino, ha visto bene di spararsi un colpo dritto su per il culo. Glielo dice la suocera, la sempre stupenda Sissy Spacek che vale metà film e illumina ogni scena.
Come se non bastasse Jennifer Lawrence si alza di notte perché è sonnambula e gira per la campagna col fucile del marito col colpo in canna. Insomma, non si fa mancare nulla, sogni di sesso con un vicino nero, un libro che non riesce a scrivere, inutili tentativi di scoparsi il marito che non ce la fa più e le urla "Se non avessi tutto il giorno la mano nelle mutande magari scriveresti". Sì, perché Jennifer si tocca costantemente. Addirittura a tempo con il tostapane di casa.
Come già sapete. La Ramsay ci mostra costantemente come la situazione che avvolge la sua protagonista, il suo malessere post-partum, sembra legato a tutto quello che vediamo, l'America profonda, la famiglia, i maschi di casa, più che al figlio.
jennifer lawrence die, my love
Ma per quanto mi sforzi di ragionarci su e per quanto mi piaccia lei come regista, la scena iniziale con la Lawrence che stringe un coltello con la destra e si masturba con la sinistra mentre cresce la musica è da manuale, e anche lo scontro cavallo in macchina, non capisco quale sia la storia. C'è solo malessere. Ben girato, importante da mostrare, certo, ma se provate a raccontare la storia del film quale è? In uscita in Italia dal 27 novembre.
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