dago roberto d'agostino massimiliano parente

20 ANNI DI DAGOSPIA/2 – PARENTE: “È UN TEMPIO DELLA MAGNIFICENZA E DELLA DECADENZA DEL MONDO OCCIDENTALE, E IN QUESTO È INDECIFRABILE PERCHÉ OGNI DRITTO PUÒ RENDERLO UN ROVESCIO. C' È CHI LO CRITICA PERCHÉ DENTRO CI SONO TROPPE TETTE E CULI.COME SE LA VITA NON GIRASSE INTORNO AL SESSO E IL SESSO NON FOSSE TUTT' UNO COL POTERE”

 

Massimiliano Parente per “il Giornale”

 

Dago in redazione - ph Massimo Sestini

Tanti auguri a te, tanti auguri Roberto D' Agostino, ovvero tanti auguri a Dagospia, la sua fantastica creatura, che compie venti anni. L' ultima volta che l' ho incontrato era a un aperitivo a Roma, a Piazza di Pietra, lui aveva uno dei suoi cani, gli ho chiesto «Cos' è, un labrador?» e lui mi fa: «E che te sembra Parente, un chihuahua?», e avrebbe risposto così anche al Presidente della Repubblica, è questo il bello di D' Agostino.

 

Dago in redazione - ph Massimo Sestini

Altre volte l' ho visto a casa sua, una casa della madonna, madonna la Madonna e pure Madonna la cantante, i personaggi e i simboli da D' Agostino si mischiano sempre, un sincretismo di sacro e profano, ammesso esistano davvero un sacro e un profano: un crocifisso da una parte, un vibratore dall' altra, tra opere d' arte meravigliose, un Batman di Adrian Tranquilli in terrazza, bibelots di ogni tipo, scritte al neon, non sai dove guardare, un luna park del pensiero che si morde la coda rigirandoti il cervello, come Dagospia del resto.

 

MASSIMILIANO PARENTE dago con la redazione (giorgio rutelli francesco persili federica macagnone riccardo panzetta alessandro berrettoni)

E pensare che partì come impiegato di banca, ve lo immaginate D' Agostino in banca? Io con D' Agostino ci sono cresciuto, lo guardavo e leggevo da quando ero ragazzo, ma non sto a farvi la sua biografia, quella la trovate su Wikipedia: dalla carriera come deejay al giornalismo fino alla televisione, anche lì un precursore, già negli anni Ottanta era capace di ridurre tutto a uno stereotipo culturale, un Arbasino della cultura pop.

 

DAGO CON ALBERTO ARBASINOschiaffo dago a sgarbi

Me lo ricordo quando mollò uno schiaffo a Vittorio Sgarbi (chi non lo ricorda? fu l' evento fondante del trash televisivo, che però rispetto al trash di oggi era l' Accademia dei Lincei), ma anche quando, al Maurizio Costanzo Show, lasciò senza parole perfino Carmelo Bene che continuava a ripetere di non esistere, a Roberto bastò una domanda fulminante: «Se lei non esiste, perché si tinge i capelli?».

 

Dago in redazione - ph Massimo Sestinidago con zen e punk

È un pesce fantasmagorico che sa muoversi in ogni acqua e all' occorrenza anche uscire e inerpicarsi su vette improbabili, un computer con le gambe, come si definisce lui, che tra una cosa e l' altra organizza serate di musica sfrenata che fanno impazzire i giovani ma non manca mai a un concerto di opera lirica o all' inaugurazione di una mostra d' arte importante.

 

massimiliano parente come batman 3Roberto D’Agostino

Nelle sue feste ci trovi di tutto, intellettuali, soubrette, personaggi dello spettacolo affermati, emergenti o tramontati, finanzieri, politici di ogni Repubblica, pornostar, al confronto la Factory di Andy Warhol era una roba limitata, da dilettanti. Trump non sarebbe mai andato a un party di Warhol, da D' Agostino ci andrebbe di corsa, magari trovandosi seduto vicino a Sasha Grey.

 

Dago in the sky - Pablo Echaurren

Se dovessi definirlo in qualche modo, lo definirei uno dei più importanti artisti contemporanei, perché D' Agostino ha seguito più o meno consapevolmente (ma dubito sia inconsapevole di qualcosa) il precetto di Marcel Duchamp: fare di se stesso un' opera d' arte. Ma come Duchamp non voleva essere stupido come un pittore, D' Agostino non ha mai voluto essere stupido come un artista, per questo ha un pensiero su tutto senza per questo essere un tuttologo.

1 roberto dagostino

È un' opera d' arte il corpo di D' Agostino, ricoperto di tatuaggi, il codino, il lungo pizzetto bianco, gli occhiali scuri sfumati, dal nero all' azzurrino, scarpe e giacche tra le più estrose e ricercate, un meraviglioso guru della commistione tra alto e basso. È un' opera d' arte vederlo discutere con politici a Porta a porta, temuto dagli altri ospiti più di qualsiasi giornalista o intellettuale.

 

DAGO

È un' opera d' arte quando si mette a fare libri, dal rarissimo Libidine, la guida sintetica a una vera degenerazione fisica e morale, con copertina gonfiabile, uscito per Mondadori nel 1987, ai più recenti volumi di Cafonal e Ultra Cafonal con il fotografo Umberto Pizzi che hanno mostrato la dissoluzione fisica e morale del vip. È un' opera d' arte la sua trasmissione su Sky, Dago in the Sky. È un' opera d' arte infine, ovviamente, Dagospia, che riprende duchampianamente, come fossero dei readymade, articoli di giornale che nessuno ha voglia di leggere sui giornali e te li trasforma con i suoi formidabili titoli in stampatello in qualcosa di imperdibile.

 

eva grimaldi e dago mutande pazze

C' è chi critica Dagospia quando sembra dire cose di destra e chi lo critica quando sembra dire cose di sinistra non avendo capito che non è né di destra né di sinistra, D' Agostino dà spazio a tutto e lo dagostinizza, Dagospia è un tempio della magnificenza e della decadenza del mondo occidentale, e in questo è indecifrabile perché ogni dritto può renderlo un rovescio.

 

C' è chi lo critica perché dentro ci sono troppe tette e culi.Come se la vita non girasse intorno al sesso e il sesso non fosse tutt' uno col potere. Insomma, cento di questi anni a Dagospia e a te, Roberto, sperando che tu nel frattempo non prenda dei chihuahua perché non vorrei sbagliarmi di nuovo.

dago redazione. dago e renato zero 1dago e arboreDAGO Dago in redazione - ph Sestinidago e sgarbidago quelli della notte DAGO Dago in redazione - ph Massimo SestiniDAGO AL GRAND HOTEL DI RIMINI, CON TURBANTE , 1985 dago e guido 1985 ges (1)Dago in redazione - ph Massimo SestiniDago in redazione - ph Massimo SestiniDago in redazione - ph Massimo Sestinidago redazione, stanza delle riunioni dago redazionedago redazione, stanza delle riunioni

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...