“APOCALYPSE MURDOCH” DI GLAUCO BENIGNI, 13° PUNTATA - I PRIMI FALLIMENTI NEGLI USA A CAUSA DELLA TV VIA CAVO: LE ANTENNE DELLA SKYBANK E E LA MANCATA ACQUISIZIONE DELLA SHOWTIME - LA BATTAGLIA DEL “GORILLA” PER L’ACQUISIZIONE DELLA WARNER: OFFRE 1 MILIARDO DI DOLLARI (UN BLUFF?) E PORTA LO SCONTRO SUI GIORNALI, MA ALLA FINE DEVE DEMORDERE - CHI FINANZIA L’ESPANSIONE DELL’IMPERO MURDOCH? LE BANCHE…

Videoblog di Glauco Benigni
http://www.youtube.com/user/glaucobenigni/featured


Il libro è acquistabile online
http://www.bandashop.it/product.php?id=18


TV: UN'IMPERVIA SCALATA...
Rupert Murdoch comincia a interessarsi di Tv negli Stati Uniti nei primi anni Ottanta, quando l'avvento della televisione via satellite e l'ulteriore espansione di quella via cavo offrirono agli outsiders una chance per comparire sulla scena e offrire nuovi canali. In Europa ha già comprato il 68% di Satellite Television, un'emittente che trasmette alle Tv via cavo in lingua inglese.

Ma negli Usa la concorrenza è più intensa e spietata: qui sono nate le reti tv via cavo che raggiungono, nel 1983, circa il 38% dell'audience americana. Murdoch però crede di intravedere un vuoto: molte abitazioni sono situate in posizioni difficilmente raggiungibili dai cable operators e, dopo una ricerca di mercato, si convince che gli abitanti di queste zone potrebbero essere disposti a pagare per ricevere programmi dai satelliti tramite antenne paraboliche sistemate sui tetti.

La Skybank, un'impresa alla quale Murdoch si è nel frattempo consociato per realizzare il suo progetto, ha affittato dalla Sbs (Satellite Business System) cinque satelliti, pagando 75 milioni di dollari per sei anni. Dopo aver saldato la prima rata però la Skybank si ritira poiché non riesce a trovare abbastanza programmi da mandare in onda, e non è in grado di seguire un mercato, come quello delle antenne di ricezione, che dal punto di vista della tecnologia è in continuo aggiornamento.

Il fallimento della Skybank e la mancata acquisizione della Showtime - una grossa televisione a pagamento in difficoltà - precipitano Murdoch in un cupo pessimismo: competere con la Tv via cavo è molto difficile. Egli stesso dichiara che la Tv diretta via satellite diventerà, con l'andar del tempo, solo un'espansione delle reti via cavo e che «le persone che la pensano diversamente perderanno i loro soldi». Eppure Murdoch, nonostante le fosche previsioni, non demorde.

Sa perfettamente che la guerra nel mercato globale ha nella Tv, più che nella carta stampata, la sua arma migliore. Il suo rivale Maxwell non sta forse comprando reti televisive? E persino quel folkloristico personaggio che risponde al nome di Ted Turner può diventare un avversario pericoloso, visto il suo gioco a tutto campo. Per non parlare poi dei piccoli e grandi tycoon europei, che si aggirano famelici nel Vecchio Continente. Certo, nessuno può dire dove arriverà lo sviluppo televisivo planetario e chi ne reggerà le fila, ma Murdoch capisce che non può restare a guardare.

Deve cominciare subito a lavorare per ottenere, se non una pole position, almeno un buon piazzamento, in previsione di una partenza vantaggiosa. In questa prospettiva va visto il tentativo di assumere il controllo della Warner Communications, sezione della nota major hollywoodiana, specializzata anche nella produzione televisiva, musicale e di videocassette. L'obiettivo di Murdoch è evidente: mettere le mani sul content, l'archivio titoli della compagnia (valutato 900 milioni di dollari) per foraggiare le sue successive imprese nel campo delle trasmissioni televisive.

L'importante traguardo dà il via a una cruenta battaglia che vede schierati Rupert Murdoch contro Stephen Ross, il Presidente della Warner. Alla fine del 1983 l'australiano riesce ad acquistare sul mercato il 7% della Warner per 130 milioni di dollari, finanziati per un terzo da un prestito bancario svizzero. Ma la quota non gli basta: egli mira al controllo della compagnia e alla library e fa un'offerta per il 49,9% dichiarandosi pronto a sborsare un miliardo di dollari tondo tondo. Inoltre si mostra subito combattivo e deciso a destabilizzare la gestione Ross.

L'offerta del «gorilla» - così viene definito Murdoch in quei giorni dagli editori avversari - si verifica in un momento di difficoltà della Warner, che a causa della Atari, sua consociata, ha perso in quell'anno circa mezzo miliardo di dollari. Spaventato dalle intenzioni e dall'atteggiamento bellicoso di Murdoch, Ross corre ai ripari: stipula un accordo con un'importante compagnia, la Chris-Craft Industries, cedendole un 20% delle sue azioni in cambio di un 42,5% della Bhc, la sezione televisiva della Chris-Craft.

Questo accordo, oltre a mettere in mani fidate una cospicua quota azionaria, rende assai più difficile la scalata di Murdoch che si troverebbe in conflitto con le leggi federali: negli Stati Uniti, infatti, uno straniero non può possedere stazioni televisive, e una company non può avere televisione e giornali nella stessa città (e la Bhc ha una stazione a San Antonio, dove Murdoch possiede già due giornali).

Sentendosi beffato, il tycoon ricorre allora alla Fcc per bloccare l'accordo, svelando alcuni interessi poco leciti della Warner Communications nella joint venture con Bhc, e sferra attacchi nei confronti di alcuni manager della Warner, accusandoli, dalle pagine dei suoi giornali, di essere «ladri». La Warner, dal canto suo, alimenta come può l'ostilità nei confronti del «disprezzato straniero editore di giornali scandalistici».

Al culmine di questa poco dignitosa battaglia, Murdoch è costretto a cedere, non senza un lauto «risarcimento» sborsato dalla Warner per riprendersi il suo 7%. Il cammino per entrare nei feudi dell'industria audiovisuale americana sembra ancora più lungo.
Nel corso di questa guerra, e per la verità anche nelle successive, la domanda che più intriga gli esperti è: sarebbe stato in grado il «gorilla straniero» di sborsare tutti quei quattrini per la Warner? In altri termini: è solvibile o no questo ineffabile Murdoch? Diamo un'occhiata alle sue casseforti.

Negli anni Ottanta le operazioni finanziarie di Murdoch nei tre continenti fanno capo alla News Corporation, controllata dalla Cruden Investment, la finanziaria di famiglia. Dalla News Corp. dipendono tutte le altre società, come la News International, la News America e la News Limited, che operano rispettivamente in Europa, negli Usa e in Australia. La News Corp., in particolare, paga bassi dividendi pur avendo buoni profitti (derivati in massima parte dai giornali inglesi - il «Sun» soprattutto - e da quelli australiani), profitti che se ne vanno quasi tutti per pagare gli interessi sul debito a lungo termine contratto con le banche e che copre in quel periodo un buon 80% del capitale totale di Murdoch.

Eh sì, sono proprio le banche gli esosi supporter finanziari che permettono a Rupert la sua espansione. Nel rutilante bailamme del «grande gioco», infatti, fra debiti e profitti, interessi e acquisizioni, Murdoch appare come un uomo con un leone al guinzaglio, al quale bisogna dar da mangiare tanto e spesso per non essere mangiati. Uno, insomma, che non può permettersi passi falsi. L'intera scena si chiarirà meglio durante la crisi del 1990-1991.

13/Continua...

APOCALYPSE MURDOCH - PRIMA PUNTATA
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/dagospia-presenta-apocalypse-murdoch-di-glauco-benigni-ogni-settimana-due-miliardi-di-persone-leggono-38253.htm

APOCALYPSE MURDOCH - SECONDA PUNTATA
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/dagospia-presenta-apocalypse-murdoch-di-glauco-benigni-2-puntata-chi-ha-finanziato-lo-squalo-38304.htm

APOCALYPSE MURDOCH - TERZA PUNTATA
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/dagospia-presenta-apocalypse-murdoch-di-glauco-benigni-3-puntata-il-clan-dei-murdoch-attraversa-38422.htm

APOCALYPSE MURDOCH - QUARTA PUNTATA
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/dagospia-presenta-apocalypse-murdoch-di-glauco-benigni-4-puntata-squalo-sul-lavoro-pesce-lesso-38486.htm

APOCALYPSE MURDOCH - QUINTA PUNTATA
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/apocalypse-murdoch-di-glauco-benigni-5-puntata-la-terza-moglie-wendi-deng-che-ha-38535.htm

APOCALYPSE MURDOCH - SESTA PUNTATA
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/apocalypse-murdoch-di-glauco-benigni-6-puntata-lo-squalo-compare-in-116-mln-di-38596.htm

APOCALYPSE MURDOCH - SETTIMA PUNTATA
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/apocalypse-murdoch-7-puntata-il-pulcino-che-divenne-un-cane-terrier-laustralianism-di-rupert-38667.htm

APOCALYPSE MURDOCH - OTTAVA PUNTATA
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/dagospia-presenta-apocalypse-murdoch-di-glauco-benigni-8-puntata-lodio-di-ted-turner-fondatore-38720.htm

APOCALYPSE MURDOCH - NONA PUNTATA
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/apocalypse-murdoch-di-glauco-benigni-9-puntata-quando-blair-chiam-prodi-per-permettere-a-38760.htm

APOCALYPSE MURDOCH - DECIMA PUNTATA
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/apocalypse-murdoch-di-glauco-benigni-10-puntata-come-inizi-tutto-il-melbourne-herald-il-38823.htm

APOCALYPSE MURDOCH - UNDICESIMA PUNTATA
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/apocalypse-murdoch-di-glauco-benigni-11-puntata-1968-un-canguro-alla-conquista-di-londra-38941.htm

APOCALYPSE MURDOCH - DODICESIMA PUNTATA
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/apocalypse-murdoch-di-glauco-benigni-12-puntata-durante-lo-scandalo-watergate-murdoch-sceglie-la-39263.htm

 

RUPERT MURDOCH CON IL SUN A TRENTATRE ANNI DI DISTANZARUPERT E WENDI DENG MURDOCHRUPERT MURDOCH RUPERT E WENDI MURDOCH CON LE FIGLIE RUPERT MURDOCHrupert murdoch 50rupert murdochRupert Murdoch

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....