meloni giuli spano ranucci feltri giorgia alessandro francesco sigfrido vittorio

AVVERTITE I TROMBETTIERI DI PALAZZO CHIGI: IL SERVIZIO SUL CASO GIULI-SPANO DI "REPORT", CHE ANDRA' IN ONDA DOMENICA SERA, NON CONTERRA' DETTAGLI PICCANTI DA TRESCHETTA GAY. DUNQUE STREPITARE SUGLI ATTACCHI "OMOFOBI" AL MINISTRO NON HA SENSO. LO CONFERMA ANCHE IL VICEPRESIDENTE DELLA CAMERA DI FRATELLI D'ITALIA, FABIO RAMPELLI, CHE AVVERTE DI NON USARE IL TEMA DELL'OMOFOBIA COME "ALIBI" - I PICCOLI TROMBETTIERI DEL MELONISMO SGUAINANO LA PENNA PER DIFENDERE GIULI E ATTACCARE DAGOSPIA - FELICE MANTI SUL “GIORNALE” METTE ALL’INDICE IL “TRIANGOLO DEL GOSSIP” (FATTO, REPORT E DAGOSPIA) CHE “SOGNA LE DIMISSIONI” DEL MINISTRO - SALVATORE MERLO SUL “FOGLIO” (QUOTIDIANO DI CUI GIULI E’ STATO VICEDIRETTORE) INTINGE LA PENNA NEL FANGO PER IL SUO PEZZO “LA TRILATERAL DELLA SPORCIZIA” (VERITA’, REPORT E DAGOSPIA) PER “LE ALLUSIONI SESSUALI SU SPANO E GIULI” - VITTORIO FELTRI, IN VERSIONE HAPPY HOUR, STAPPA LA SUA INDIGNAZIONE: “VERITA’, REPORT E DAGOSPIA? BELLA CONVERGENZA DEL CAZZO! VOGLIONO DIRE CHE È GAY ANCHE IL MINISTRO GIULI. COSA CHE NON CREDO SIA VERA E ANCHE SE LO FOSSE SAREBBERO FATTI SUOI”

«UN NUOVO CASO CHE RIGUARDA GIULI» E LUI: CHIACCHIERICCIO

Estratto dell’articolo di Antonella Baccaro per il “Corriere della Sera”

 

È toccato poi a Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera, gettare acqua sul fuoco: «Le dimissioni di Spano — ha spiegato — non hanno nulla a che vedere con la presunta omofobia che, in FdI, come in tutti i partiti italiani, non ha diritto di cittadinanza. Non vorrei diventasse un alibi».

 

1 - FATTO-REPORT-DAGOSPIA: IL TRIANGOLO DEL GOSSIP CHE SOGNA LE DIMISSIONI

FELICE MANTI

Estratto dell’articolo di Felice Manti per “il Giornale”

 

Fatto-Report-Dagospia. Eccolo, il triangolo delle Bermuda che vuole la testa del ministro della Cultura Alessandro Giuli. Sono giorni che si rimbalzano a vicenda le notizie sul famigerato servizio di Giorgio Mottola, che peraltro «nessuno in Rai avrebbe ancora visto», dice Sigfrido Ranucci a Un Giorno da Pecora su Rairadio1, dove è tornato dopo 48 ore a bullarsi dei presunti scoop con cui domenica punta a disarcionare il successore di Gennaro Sangiuliano («lui una mia fonte? Non è vero»).

 

francesco spano - alessandro giuli - francesco gilioli - servizio di report

Si sa che riguarderà non solo l’affaire tra il suo ex capo di gabinetto dimissionario Francesco Spano e il di lui compagno Marco Carnabuci per gli incarichi al Maxxi in conflitto d’interessi ma anche un sedicente «nuovo caso Boccia al ministero» e il flop di Giuli da numero uno del Maxxi, ereditato da Giovanna Melandri.

 

Ovviamente il Fatto non vedeva l’ora di saltarci su, raccogliendo mezze verità e i soliti retroscena: «Giuli è sotto assedio: “Fatemi fare il ministro” Scontro con Fazzolari»; «“Spano è un pederasta” La chat di FdI anti-Giuli»; «Giuli e la deriva “sinistrorsa” (quando parla)» fino allo scoop di Report rilanciato in grande stile: «Report, alla Cultura 2 nuovi “casi Boccia”: a Chigi torna l’incubo». «I messaggi si rincorrono tra mille ipotesi e insinuazioni, e tutti a chiedersi: “E ora a chi tocca?” Sui siti impazza il toto-guaio: la tensione raggiunge i piani alti della Rai, tra email con richieste di spiegazione».

alessandro giuli foto mezzelani gmt 076

 

Voci, dicerie, annunci, gossip scandalistico e un po’ voyeur che però «tira». Lo sa bene Dagospia, il sito di Roberto D’Agostino più compulsato da giornalisti e «addetti ai livori» che da molto tempo è in guerra con Giorgia Meloni (vai a capire perché...) visto che ogni giorno dedica alla vicenda svariati pezzi. Mercoledì ultimo lancio alle 19.52, appena prima dei tiggì.

 

Il rotocalco di ieri è impressionante: 8.38 pezzo sul Domani e i soldi al Maxxi; 9.28 ritratto di Carnabuci, alias mr Spano; 9.39 ripresa di Repubblica che parla di dimissioni; 10.43 pizzino alla sorella di Giuli Antonella, giornalista dell’ufficio stampa della Camera; 13.02 rassegna stampa sullo scazzo; 13.28 il discorso sul «liquido amniotico» di Giuli; 13.33 pezzo sulla frase «l’apparenza inganna»; 14.00 altra supercazzola sul «liquido amniotico»;

ALESSANDRO GIULI PRESENTA LA NUOVA RIVISTA DELLA BIENNALE

 

14.49 ripresa dell’intervento di Ranucci alla radio Rai; 15.04 pezzo su Ranucci e il presunto flop di Giuli al Maxxi; 15.29 immancabile Dagoreport secondo cui «le notizie arrivano da Fdi»; 17.16 retroscena sul presunto diktat di Mantovano e Fazzolari; 17.54 ripresa del Foglio che «avverte la Ducetta»; 19.13 quello di Mantovano diventa un ultimatum; 20.10 riepilogo delle mascariate.

 

Intanto il conduttore di Report bighellona sui media per un po’ di pubblicità, litiga con il renziano Ivan Scalfarotto che sul Giornale lo ha accusato di omofobia, a cui risponde con la solita eleganza romano-british: «Stronzate». […]

 

salvatore merlo 6

2 - LA TRILATERAL DELLA SPORCIZIA

Estratto dell’articolo di Salvatore Merlo per “il Foglio”

 

“La destra tira fuori questa parola, ‘pederasta’, che non sentivo all’incirca dalla Marcia su Roma. E la sinistra, quella della tolleranza e dei diritti, stappa bottiglie di champagne e si scatena con ‘Report’ contro uno che scopa per i fatti suoi. E poi quello becero sarei io?”.

 

Dice così, col suo tono ironico, Vittorio Feltri a proposito della vicenda di Francesco Spano, il capo di gabinetto del ministro della Cultura Alessandro Giuli costretto mercoledì alle dimissioni da una straordinaria convergenza tra una parte della destra e una parte della sinistra. Convergenza politica, e giornalistica.

 

vittorio feltri

“Non c’è cronista politico d’Italia, me compreso”, dice Feltri, “che in questi giorni non abbia ricevuto telefonate di politici e colleghi che raccontavano, in una specie di telefono senza fili, storie incredibili sul ministero del ‘CULtura’, su orge gay al ministero e altre cose assurde e francamente vergognose persino per uno come me che dell’esagerazione ha fatto una cifra professionale”. E queste insinuazioni da trivio, le abbiamo sentite anche noi qui al Foglio.

 

Abbiamo visto alla Camera e al Senato parlamentari di FdI e del Pd darsi di gomito. Farsi l’occhiolino. Riempire il volto di un risolino semplice, frequente, sciocco, con battute da terza media. E poi quelle stesse cose le abbiamo ritrovate scritte, tra le righe, sotto forma di allusioni su Dagospia (“Temptation Island”), sulla Verità (“l’uomo di Giuli”) e nei comunicati di ‘Report’ la trasmissione di Rai 3 che ha parlato di un altro “caso Boccia” dunque di un caso di relazioni sentimentali e sessuali. La Verità, Dagospia e Report. 

salvatore merlo 3

 

“Una bella convergenza del cazzo”, ride Vittorio Feltri. “E’ chiaro che lo hanno fatto dimettere perché è gay. Ed è chiaro che con questa storia vogliono dire che è gay anche il ministro Giuli. Cosa che non credo sia vera, perché lo conosco. E anche se lo fosse... Sarebbero fatti suoi”.

 

[…]  “La cosa bestiale è l’ipocrisia e la stupidità dei commenti che stiamo sentendo tutti in questi giorni a proposito della frociaggine al ministero della Cultura. Una cosa che un po’ mi fa ridere, un po’ mi fa piangere. Perché poi rompono i coglioni a me quando faccio i titoli provocatori. Ma io strizzo l’occhio, scherzo, lo faccio in chiaro, non metto in circolo un pissi pissi omofobo e schifoso per sporcare la gente o indebolire un ministro”. 

alessandro giuli alla camera foto lapresse 4

 

La maldicenza del sottobosco politico romano, così scarsa di fantasia, è sempre la stessa: quando si tratta di una donna dicono che è  una mignotta quando si tratta di un uomo è sempre un frocio, e tutti ripetono queste cose aggiungendo particolari, nomi, invenzioni, dettagli.   

 

“Beh, le ho sentite sempre anche io. E’ robaccia. Le ho sentite negli ultimi anni a proposito di sindache donna che venivano raccontate come una cosa a metà tra Messalina e la regina di Sodoma, o di leader politici che si facevano inchiappettare dai loro deputati. Ma guarda, io scherzo, faccio titoli, però queste cose non le tratto proprio. Mi fanno schifo. Se lo mettano in testa queste teste di cazzo di destra e di sinistra: ciascuno va a letto con chi gli pare. Uomo o donna che sia. A me per esempio è sempre piaciuta la figa, e ancora  mi piace... anche se non mi ricordo più il perché”.

vittorio feltri beve champagne in ospedale dopo l operazione per un tumore ai polmonisalvatore merlo 1

 

Ultimi Dagoreport

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DIGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONI – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…

giorgia meloni giampaolo rossi antonino monteleone laura tecce antonio preziosi monica giandotti pierluigi diaco

PRIMA O POI, AFFONDE-RAI! - MENTRE IN CDA SI TRASTULLANO SUGLI ASCOLTI DECLINANTI DI “TG2 POST”, SI CHIUDONO GLI OCCHI SULLO STATO ALLA DERIVA DI RAI2 E DI RAI3 - UN DISASTRO CHE NON VIENE DAL CIELO. LA TRASFORMAZIONE DELLA PRODUZIONE DEI PROGRAMMI DALLE TRE RETI A DIECI DIREZIONI IN BASE AL "GENERE" (INTRATTENIMENTO, INFORMAZIONE, FICTION, ECC.), AVVIATA DA FUORTES NEL 2021 MA IMPLEMENTATA DALL’AD GIAMPAOLO ROSSI (CON LA NOMINA DELLA DIREZIONE DEL "COORDINAMENTO GENERI" AFFIDATA A STEFANO COLETTA), HA PORTATO ALLA PERDITA DI IDENTITÀ DI RAI2 E DI RAI3 MA ANCHE AL TRACOLLO DEGLI ASCOLTI (E DELLE PUBBLICITÀ) - LO SCIAGURATO SPACCHETTAMENTO HA PORTATO A UNA CENTRALIZZAZIONE DECISIONALE NELLE MANI DI ROSSI E A UN DOVIZIOSO AUMENTO DI POLTRONE E DI VICE-POLTRONE, CHE HA FATTO LA GIOIA DEI NUOVI ARRIVATI AL POTERE DI PALAZZO CHIGI - PURTROPPO IL SERVILISMO DI UNA RAI SOTTO IL TALLONE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI NON PAGA. LE TRASMISSIONI CHE DOPO UNA MANCIATA DI PUNTATE FINISCONO NEL CESTINO ORMAI NON SI CONTANO PIÙ. TANTO CHE I DUE CANALI SONO STATI RIBATTEZZATI ‘’RAI2%’’ E ‘’RAI3%’’...