misungui bordelle

BORDELLE FA UN BORDELLO – RACCONTI HOT, PODCAST EROTICI E, QUANDO LE RESTRIZIONI LO CONSENTONO, APPUNTAMENTI DAL VIVO: LA DOMINATRICE MISUNGUI BORDELLE SI RACCONTA! – "SONO PARTITA DAL FEMMINISMO, IL TEMA CENTRALE DELLA MIA TESI ALL’UNIVERSITÀ ERA CAPIRE SE LE DONNE CHE GUARDANO FILM PORNO POTESSERO ESSERE CONSIDERATE FEMMINISTE OPPURE NO" - LE TARIFFE DEGLI APPUNTAMENTI VANNO DAI 250 AI 450 EURO: "QUANDO IMMAGINO IL MIO FUTURO, MI VEDO CON IN MANO UN MAZZO DI..."

Greta Sclaunich per “Sette - Corriere della Sera”

 

misungui bordelle

Racconti hot, podcast erotici e, quando le restrizioni lo consentono, appuntamenti dal vivo come prima del Covid (ma con qualche accortezza in più sull’igienizzazione degli ambienti).

 

Quello di dominatrice è un lavoro difficile da reinventare in smart working, così Misungui Bordelle (al secolo Marion, 32 anni, francese di Aix-les-Bains che vive tra Parigi e la Borgogna) ha deciso di puntare sulla sua penna e sulla sua voce.

 

E su Zoom, dove organizza workshop per insegnare lo shibari, l’antica forma artistica di bondage nata in Giappone. Di rado, però. «Perché ho bisogno di incontrare i partecipanti di persona. Lo stesso per il mio lavoro di Padrona», puntualizza al telefono con 7.

 

misungui bordelle

Come si diventa dominatrici?

Per me il percorso è partito dal femminismo. Il tema centrale della mia tesi all’università era capire se le donne che guardano film porno potessero essere considerate femministe oppure no: lavorandoci ho fatto molte ricerche e conosciuto tante persone che facevano parte di quel mondo.

 

Così mi sono approcciata al burlesque, al bdsm, allo shibari. Sono passata alla pratica un po’ per caso e un po’ per curiosità: una mia amica dominatrice aveva un cliente che le chiedeva due Padrone e un giorno mi ha proposto di farle da assistente. Non avrei dovuto fare nulla, solo starle accanto e osservare. È stata un’esperienza profonda e toccante, straordinaria.

 

Quest’uomo si è mostrato a noi in tutta la sua vulnerabilità, ci ha aperto la sua dimensione più intima: la prova, per me, che non si può fare sesso senza metterci testa e cuore. Questo incontro mi è piaciuto e mi ha emozionato. Ecco perché ho continuato.

 

Come svolge il suo lavoro?

misungui bordelle 31

Ci sono molti modi di fare la dominatrice. Io mi baso su ciò che mi chiedono i clienti, sia uomini che donne: prima di incontrarci discutiamo tutto, da cosa loro vorrebbero a cosa io sono disposta a fare passando per come gestire la comunicazione durante l’incontro.

 

Perché non sempre si è pronti a realizzare le proprie fantasie e bisogna sapere quando interrompersi e cambiare programma. Discuterne prima serve anche a costruire una sorta di copione. Me ne hanno chiesti di molto particolari, per esempio finti rapimenti che richiedono un’organizzazione complicata.

 

Allora mi devo organizzare: mi serve un complice che mi aiuti, un’auto per trasportare il cliente imbavagliato, una cantina dove rinchiuderlo. In genere, però, le sedute normali le faccio a casa mia e durano circa due ore, con una pausa in mezzo per rilassarci davanti a un the.

 

 

A casa sua? Non sarà facile tenere nascosto questo lavoro ai suoi cari.

 

E perché dovrei? La mia famiglia, genitori compresi, sa tutto e non si stupisce di niente: ho sempre messo in discussione i tabù, fin da quando ero bambina. Gli amici, se sono diventati tali, è perché mi accettano per come sono. Fidanzati? Sono piuttosto nota e quando conosco qualcuno di solito già sa chi sono e cosa faccio.

misungui bordelle

 

E adesso, con il Covid, com’è cambiato il suo lavoro?

Quando le norme lo consentono continuo con gli appuntamenti dal vivo, facendo però molta attenzione all’igiene: biancheria pulita, giochi igienizzati, doccia prima e dopo l’incontro. Per il resto, ho sperimentato un’attività nuova: scrivere e registrare racconti erotici, sia per clienti privati che per piattaforme di podcast.

 

 

Anche i costi saranno cambiati.

Le tariffe degli appuntamenti sono sempre le stesse: dai 250 (quando faccio solo bondage e non c’è alcun tipo di contatto sessuale) ai 450 euro (quando invece includono alcune pratiche sessuali). I racconti erotici per i privati, invece, costano circa 150 euro. Le piattaforme di podcast mi offrono dai 50 ai 100 euro per la scrittura delle puntate e altri 200 per la registrazione.

 

C’è una differenza fra i racconti che scrive per i privati e quelli per le piattaforme di podcast?

Quando scrivo per un privato mi baso sulle sue richieste come farei per un incontro dal vivo e, a volte, inserisco anche elementi tratti dalla mia esperienza personale. Per i podcast, invece, cerco di unire l’eros con la consapevolezza del corpo.

 

Tante donne, ancora oggi, non conoscono il proprio corpo: per questo penso che nella battaglia per la parità il sesso abbia un ruolo centrale. Anch’io, quando ho cominciato, mi sentivo fuori posto nel ruolo di dominatrice. Poi ho capito che il mio corpo mi appartiene e, come donna, ho il diritto di farne ciò che voglio.

misungui bordelle

 

Però non è così per tutte.

La mia è una situazione particolare: ho scelto io, liberamente, di fare questo lavoro. In generale, però, osservo che nella nostra società molto spesso il sesso tra uomo e donna viene usato come merce di scambio. Quando fai un lavoro come il mio almeno il lato economico è chiaro e quindi è possibile avere il controllo della situazione. Sono io a decidere il mio prezzo e quando dire sì e quando no.

 

Tutto gira intorno al tema del femminismo, insomma. Mi pare di capire che per il suo lavoro lo considera cruciale.

Prima del Covid organizzavo una decina di corsi diversi, aperti a tutti: il fatto che il più frequentato fosse quello sull’anatomia e la salute delle parti intime femminili la dice lunga. Il mio impegno comunque non era solo organizzarli ma anche renderli accessibili a tutti.

 

Perciò non avevo fissato un prezzo, chi partecipava lasciava ciò che poteva. Ho ricevuto disegni, candele, saponi…a casa mia ho una mensola dove li raccolgo tutti. A volte, anche cibo fatto in casa. Purtroppo ora, a causa del Covid, ho dovuto interromperli.

shibari 29

 

 

Ha già dei progetti per quando l’emergenza Covid sarà finita?

Quelli non sono cambianti, anzi. Già prima della pandemia avevo comprato una vecchia fattoria in Borgogna: vorrei diventasse un luogo bello e accogliente per riunire un collettivo artistico. È il mio progetto a lungo termine. Con il Bdsm e con il sesso non c’entra niente, ma è parte della mia scelta di vivere in modo libero. Frustini, latex, tacchi alti? Quando immagino il mio futuro, mi vedo con un mazzo di carote in mano e una capretta al fianco mentre, a piedi nudi, sistemo l’orto.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…