bret easton ellis white

BRET EASTON ELLIS NON VA IN “BIANCO” – ‘’SIAMO PIOMBATI NELLA CULTURA DELLA MESSA AL BANDO DI CHI LA PENSA IN MANIERA DIVERSA. LA LIBERTÀ D'ESPRESSIONE È A RISCHIO” – “SONO CONTENTO CHE IL NOBEL SIA ANDATO A PETER HANDKE SENZA PENSARE AL FATTO CHE ABBIA PRESENZIATO AL FUNERALE DI MILOSEVIC E NON A UNA COME, PER DIRE, GRETA THUNBERG”

Riccardo De Palo per “il Messaggero”

 

bret easton ellis foto di bacco

«Sono uno scrittore, non un robot conformista: ho le mie opinioni, e per questo spesso ho pagato un prezzo». Bret Easton Ellis arriva all'appuntamento, in un albergo a due passi da Trinità dei Monti; la statura imponente, la polo nera e la tuta da ginnastica, l'espressione indecifrabile, come uno dei suoi personaggi. «Un tempo dicevi quello che pensavi e tutto andava bene. Oggi non è più così: siamo piombati nella cultura del cancel, della messa la bando di chi la pensa in maniera diversa. La libertà d'espressione è a rischio». 

 

Ellis non tornava in Italia da dieci anni: Einaudi ha appena pubblicato Bianco, il suo appassionato memoir che ha diviso l'America. E domani (ore 15, Teatro Studio Gianni Borgna) sarà uno degli ospiti d'onore della Festa di Roma, per gli Incontri Ravvicinati all'Auditorium.

Bret Easton Ellis

 

Molti dei suoi romanzi, da Meno di zero a American Psycho, sono diventati dei film. Ma tutta la sua opera è fortemente influenza dal cinema, non trova?

«American Gigolò di Paul Schrader ha sicuramente contribuito a creare la mia sensibilità, la mia estetica. Non che fosse un film memorabile, ma c'era un certo distacco, un certo minimalismo, che mi hanno influenzato molto, quando ero giovane. Ho raggiunto la maggiore età negli anni Settanta, e mi ha colpito molto il cinema di quegli anni: Nashville di Robert Altman, proprio perché non c'era una trama dominante (o non c'era affatto), ma con un cast corale, di grande spessore. Sia Meno di zero che Le regole dell'attrazione devono molto a quel film. Ma di certo all'Auditorium parlerò anche di Shampoo (di Hal Ashby, 1975, ndr), che ha avuto importanza anche per The Canyons, il film di Paul Schrader di cui scrissi la sceneggiatura. E poi, certo, Carrie - Lo sguardo di Satana, di Brian De Palma; e Manhattan, di Woody Allen».

Bret Easton Ellis

 

Tornerà a scrivere romanzi?

«Negli ultimi dieci anni ho lavorato più che in qualsiasi altro periodo della mia vita: una trentina di sceneggiature, per lo più per la televisione. Ora finalmente farò il mio film horror, scritto e diretto da me, il progetto è in fase avanzata di pre-produzione. Sa, è un mondo diverso, bisogna aspettare molto per reperire i finanziamenti. Ma c'è anche un romanzo che mi sussurra all'orecchio, che mi parla all'improvviso, magari mentre sto guidando in autostrada. Prima mi chiedevo: è giusto scriverne? La gente li legge? Oggi sono quasi certo che lo farò. Ma prima, c'è il progetto di un audiolibro: un testo pensato per essere ascoltato e non per essere letto. Bianco ha riattivato in me il gusto e la voglia di scrivere».

BRET EASTON ELLIS INTERVISTATO DAL NEW YORKER

 

Il suo libro ha scatenato molte polemiche.

«Il mio editore sapeva di questo rischio, ma per fortuna non ha avuto ripensamenti come è successo ad American Psycho. Adesso esiste un elenco di regole non scritte, di political correctness, applicate in modo spietato. Mi revocano l'invito a una festa? Perdo qualche lavoro? Non importa. Faccio lo scrittore, questa è la mia voce».

 

La sua posizione sui millennial, la Generation Wuss (Generazione degli inetti), ha fatto molto rumore. La dipendenza dai like genera mostri?

bret easton ellis 18

«Ogni generazione si mette in contrasto con quella precedente. La mia, la Generation X, ha messo in campo un certo distacco ironico, una freddezza che a volte sfiorava il nichilismo. Adesso i millennial (e io li conosco bene perché ho vissuto con uno di loro) reagiscono alla nostra ironia. Hanno questa ossessione di piacere - magari dovuto alla precarietà - di ricevere like. Ai miei tempi nessuno si è suicidato per la vergogna, dopo avere letto qualcosa sul proprio conto».

peter handke 9

 

Cosa pensa di Peter Handke, il vincitore del Nobel attaccato per le sue posizioni filo-serbe?

«Il comitato del Nobel ha fatto bene a premiarlo per il suo lavoro artistico, di portata notevole, senza pensare nemmeno per un istante alle sue posizioni politiche, al fatto di avere presenziato al funerale di Milosevic. Sono contento che il premio sia andato a lui e non a una come, per dire, Greta Thunberg».

american psycho 4bret easton ellis 12bret easton ellis 11bret easton ellis 23

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."