taylor mega - andrea biavardi

CAIRO NOMINA ANDREA BIAVARDI DIRETTORE DI "OGGI", ASSUMERÀ L’INCARICO DAL 9 LUGLIO - DOPO CHE CARLO VERDELLI AVEVA TRASFORMATO "OGGI" IN UN SETTIMANALE ATTENTO ALLA SOCIETA' E NON SOLO AI PERSONAGGI DELLO SPETTACOLO, URBANETTO HA DECISO DI TORNARE AI VECCHI FASTI DEL NAZIONALPOPOLARE - BIAVARDI HA DIRETTO "LA NAZIONE" E "IL GIORNO", "GIALLO" E "FOR MEN MAGAZINE", CELEBRE PER I CALENDARI HOT - ORA VEDREMO ANCHE SU "OGGI" QUALCHE "MORTA DI FAMA" CON LE ZINNE AL VENTO?

Comunicato stampa "RCS MediaGroup"

 

dario plozzer urbano cairo taylor mega andrea biavardi

RCS MediaGroup comunica che Andrea Biavardi è stato nominato direttore di OGGI e assumerà l’incarico a decorrere dal 9 luglio.  Andrea Biavardi, che aveva già lavorato al settimanale OGGI durante la direzione di Paolo Occhipinti, e che in precedenza è stato direttore, tra gli altri, de La Nazione e Il Giorno, è in Cairo Editore dal 2002.

 

“Ad Andrea Biavardi vanno i miei migliori auguri di buon lavoro per questa nuova e importante direzione.” ha affermato Urbano Cairo, presidente e amministratore delegato di RCS MediaGroup.

 

Il cronista si dà al giallo: «Sognavo di fare l’investigatore»

Alessandro Fulloni per www.corriere.it - 21 novembre 2019

 

 

andrea biavardi giulia pessani

«Sì, il personaggio del capitano Massimo Ademarchi è esattamente l’ufficiale dei carabinieri che sognavo di essere io da ragazzino: uno tutto d’un pezzo, senza mezze misure e ligio al dovere. Ma poi nella vita sono finito a fare tutt’altro, ovvero il giornalista. Per 35 anni mi sono occupato di cronaca: nera, bianca, giudiziaria e rosa.

 

Di tutto, insomma. E ancora oggi, dopo aver diretto quotidiani, settimanali e mensili, mi sento per prima cosa un cronista». Forse è per questo che «Sangue del tuo sangue», oltre che essere un appassionante giallo - 334 pagine in libreria da poco per Cairo Editore - ambientato a Milano sembra anche un lungo e godibilissimo reportage.

 

L’autore è Andrea Biavardi, 61 anni, un passato di direttore della «Nazione» e del «Giorno» e attualmente responsabile di «Settimanale Giallo», «For Men Magazine» e «Airone», riviste pubblicate da «Cairo Editore». Come stando in presa diretta, si viene portati passo dopo passo sulla scena del crimine, negli uffici del Palazzo di Giustizia, nella sala-interrogatori di una caserma dei carabinieri. E anche nella redazione di una televisione che segue unicamente crimini e delitti.

 

ANDREA BIAVARDI URBANO CAIRO FABIANA BRITTO 1

Il romanzo si snoda attorno a un femminicidio, quello di una studentessa ventunenne trovata morta ai Giardini «Montanelli» di Porta Venezia. Ben presto si scopre che la ragazza – figlia di uno stimato ginecologo e di una donna d’affari priva di scrupoli - è stata assassinata.

 

Accoltellata con ferocia e gettata tra i cespugli. L’indagine viene seguita istante per istante entrando nei pensieri di Massimo Ademarchi, il capitano dei carabinieri che la conduce, uno sempre dubbioso nell’utilizzo delle possibilità offerte dalle moderne tecniche investigative (Dna, cellulari, celle telefoniche, luminol) e che preferisce consumare le suole delle scarpe sui marciapiedi, seguendo istinto e ascoltando la gente. Attorno all’ufficiale ruotano altri protagonisti e comprimari, personaggi ispirati a vicende reali e che Biavardi inserisce nello sviluppo dell’inchiesta sceneggiata come fosse un retroscena giudiziario o di politica.

 

taylor mega andrea biavardi for men

Ci sono le tensioni tra Arma e Procura, le convinzioni ferree di una pm dal piglio grintoso, le intromissioni sgradite della stampa. Tutto reale. Addirittura un certo punto - senza entrare troppo nei dettagli - viene arrestata la persona sbagliata e Biavardi dice di avere tratto questo spunto narrativo da una vicenda vera, recentissima, ambientata nel Triveneto, che ha visto la ripetuta assoluzione di due gemelli rumeni accusati di rapina: il loro Dna praticamente identico li ha messi al riparo dalle condanne perché era impossibile distinguerli l’uno dall’altro. Sposato, due figli, modenese nato a Spilamberto e milanese di adozione, Biavardi ha cominciato a fare il giornalista a «il Giornale» «e ricordo ancora l’emozione di quando, poco più che ventenne, incontrai per la prima volta Indro Montanelli, alto, elegantissimo, carismatico».

 

taylor mega andrea biavardi

«Sangue del tuo sangue» è il quarto libro del direttore di «Settimanale Giallo». Che prima, tra l’altro, ha scritto un ritratto della sua Emilia martoriata dal terremoto e il cui ricavato è andato alla ricostruzione di una materna a Medolla, epicentro del sisma. Ma il giallo come termina? Il cronista stavolta si fa evasivo. «Diciamo che il capitano Ademarchi viene aiutato da un’intuizione della sua fidanzata. E anche questa – conclude Biavardi - è una storia vera. Stavolta raccolta da me».

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”