2023cannes

LA CANNES DEI GIUSTI - OGGI HO VISTO ALMENO DUE FILM ESPLOSIVI - PARTIAMO DALLA STREPITOSA COMMEDIA “THE FEELING THAT THE TIME FOR DOING SOMETHING HAS PASSED”, SU UNA BUFFA RAGAZZA TONDINA CHE HA UNO STRANO RAPPORTO COL SESSO. LO VEDE SOLO COME SOTTOMISSIONE COMPLETA AI MASCHI CHE FREQUENTA - OTTIMO, POLITICO, SCATENATO AL PUNTO GIUSTO ANCHE “THE SWEET EAST”, ROAD MOVIE GROTTESCO TRA “CANDY”, E ”BEAU HA PAURA” - STAMANE HO VISTO ANCHE UNO STRAVAGANTE MISTERY PAKISTANO, “IN FLAMES" … - VIDEO

 

Marco Giusti per Dagospia

the feeling that the time for doing something has passed

 

Cannes quarto giorno. Pur tra pioggia, freddo, umido, la gente che starnutisce in sala, il coito fastidioso e rapidissimo delle sette di mattina, quando cioè si apre la biglietteria on-line del festival e si richiude neanche due minuti dopo, le code interminabili sotto l’acqua per film che a Roma io e Ciro vedremo in mezzo a cinque vecchi, i film persi (pure Scorsese, mi sa), devo dire che oggi ho visto almeno due film esplosivi. E spero che qualche distributore intelligenti ce li porti in Italia.

 

the feeling that the time for doing something has passed

Partiamo dalla strepitosa commedia scritta, diretta e interpretata, per lo più completamente nuda dalla newyorkese trentenne Joanna Arrow, “The Feeling That The Time For Doing Something Has Passed”, passata alla Quinzaine, che non si chiama più des réalisateurs al maschile, ma, più propriamente e senza distinzioni “…des cineastes”. Torniamo al film. La Ann di Joanna Arrow, buffa ragazza di Brooklyn, tondina con gli occhiali e una mimica favolosa alla Buster Keaton, anche se muove solo gli occhi e adatta il suo corpo alle esigenze dei maschi che la circondano, ha un problema.

 

joanna arnow

Pur se con un lavoro ben pagato, dove non sembra obsoleta come la metà delle persone che la circondano (la battuta su Spotify vale quella su Netflix di Moretti), ha col sesso uno strano rapporto. Lo vede solo come sottomissione completa ai maschi che frequenta. Nuda, pronta a farsi umiliare col naso da porco, il sedere aperto davanti agli uomini che chiama “maestri”. Un professore ebreo (e pure sionista), Scott Cohen, distratto e più vecchio che non ricorda mai dove si è laureata e le fa domande impertinenti. “Quale è l’ultimo cazzo che hai succhiato?” – “Il tuo”.

 

E le impone di aprire il culo chattando on-line in modo che lui possa masturbarsi. Solo lì reagisce. “Non sono la tua finestra del computer”. Gli altri non è che siano meglio. “Ti faccio un pompino?” – “Sì” – “ma chiedimo di non fartelo subito, così soffro di più”. Ann non ha tante soddisfazioni neanche dai genitori, che ogni tanto va a trovare ma con i quali non ha molto dialogo. Mentre trova che loro, pur litigando o cantando assieme riescono a comunicare, ma non con lei. Alla fine trova un ragazzo musulmano, Babak Tafti, che la rispetta, è gentile, la porta a vedere cineasti impegnati, sopporta che lei gli canti a letto “Les Miserables”.

the feeling that the time for doing something has passed

 

Potrebbe essere la persona giusta per viverci, anche se una patologia sessuale è una patologia… Costruito a vignette, tutte divertentissime, anche molto corte, con Ann alle prese con i suoi maschi e la sua buffa depravazione sessuale, senza un minimo di compiacimento per il pubblico, comica anche quando scopa o parla di pompe, devo dire che Joanna Arrow e il suo cinema, ultracomposto e mai debordante, è qualcosa di esplosivo e mai visto che è molto piaciuto in sala. Non conosco i suoi due film precedenti, “I Hate my Body” e “Bada t Dancing”, ma credo ci sia da divertirsi.

the sweet east 4

 

Ottimo, politico, scatenato al punto giusto anche “The Sweet East” diretto da Sean Price Williams, noto direttore della fotografia che ha diretto un paio di film, scritto dal mai sentito Nick Pinkerton con incredibili riferimenti alla letteratura americana, che lancia come nuova star la giovane e incantevole Talya Rider, una sorta di Candy in giro per l’America di Trump e Giuliani, anzi per il Sweet East come lo chiamava Reagan, partendo dalla Washington di Capitol Hill.

 

the sweet east 2

Lillian, in gita e in crisi col suo ragazzo a Washington, scappando da un locale dove un nerd armato fino ai denti è pronto a fare una strage perché ha confuso la scritta P.P. cioè la specialità “Pizza ai Peperoni” per “Pedo Pornografia”, finisce prima in una sorta di comune artistica radical chic per tentare un’azione rivoluzionaria, poi in un raduno di suprematisti bianchi armati fino ai denti. Lì conosce un professore di letteratura, Simon Rex, esperto di Edgar Allan Poe invischiato con i neonazi trumpiani che la porta a casa sua a Trenton, sul Delaware. Facendosi passare per Annabel, come l’Annabel Lee di Poe, il professore non resiste a ogni sua richiesta.

 

the sweet east 1

 E quando deve andare in missione per conto dei neonazi a New York se la porta dietro. Ma lei scapperà con un sacco pieno di soldi dei terroristi neri per entrare nel mondo del cinema al seguito di due buffi filmmaker neri che stanno mettendo in piedi un film sull’Erie Canal e sul periodo della formazione degli strati sociali del paese. Il modello, ovviamente, è quello del road movie grottesco tra “Candy”, soprattutto per la sceneggiatura alla Terry Southern, e il recente ”Beau ha paura”, con nuovi personaggi da inserire tra gli orrori del nuovo secolo.

 

I suprematisti bianchi colti alla Buttafuoco, ad esempio, i musulmani armati fino ai denti che compongono musica disco, i registi impegnati. Ma compone anche una sorta di mappa della cultura americana più antica che ha prodotto tutto questo. Talia Ryder è fantastica nell'attraversare questi mondi e questi personaggi che la riempiono di parole. Pronta sempre e solo alla fuga. Canta anche la canzone composta per il film da Paul Grimstad. Viene fuori un ritratto dell’America di oggi terribile, ma piuttosto originale anche se con un occhio al New American Cinema anni’60.

 

in flames 1

Stamane ho visto anche, sempre alla Quinzaine, uno stravagante mistery pakistano con vene fantastiche coprodotto dai canadesi, “In Flames”, scritto e diretto da Zarrar Kahn, dove una ragazza, Marian, interpretata dall’intensa Ramesha Naval, tornata dal Canada dove studiava, a casa dalla madre perché è morto il nonno, si ritrova a vivere tutta l’oppressione che vivono le donne in Pakistan. Intanto se muore il maschio di casa, le donne non possono essere proprietarie neppure dei loro appartamenti.

in flames 2

 

E così Marian e sua madre, Bakhtawar Mazhar, rischiano di essere cacciate di casa dal viscido zio. Ma oltre a rompere i coglioni alle donne da vivi, i maschi pakistani le tormentano anche da morti. Sia il padre che il nonno, sia una nuova presenza, l’Asad di Omar Javaid, barbuto spasimante di Marian misteriosamente morto in moto dopo averla accompagnata al mare, si ripresentano a madre e figlia in tenuta zombesca con l’idea di trascinarle con loro nell’aldilà con gli occhi bianchi come gli zombi del film di Fulci, appunto “L’aldilà”. Mortacci loro.

 

in flames 3

Se la prima parte è più misteriosa e riuscita, e Ramesha Naval è di grande eleganza, la seconda, con tutta questa storia di fantasmi da smaltire diventa un filo ridicola. E trascina il film nel regno del cinema di genere, magari non volendolo.

Ultimi Dagoreport

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALLA MATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…