giornali quotidiani

CHE FA LORENZETTO DI NOTTE? LE PULCI AI GIORNALI! - CATENACCIO NEL TITOLONE DI PRIMA PAGINA SULLA “REPUBBLICA”: “’LE’ LEGA MINACCIA LO STRAPPO E FERMA IL SUPER PASS”. È COSÌ DETESTATA CHE ALLA ‘REPUBBLICA’ NE VEDONO DUE ANCHE SE È UNA SOLA - TITOLO DAL “MATTINO” DI NAPOLI: “VIGILI, GIUBBOTTI ANTIPROIETTILE DURANTE I CONTROLLI GREEN PASS. ‘SERVONO A EVITARE IL CONTAGIO’”.  E POI I NO VAX DICONO CHE IL CORONAVIRUS NON È LETALE…

“Pulci di notte” di Stefano Lorenzetto da “Anteprima. La spremuta dei giornali di Giorgio Dell’Arti” e pubblicato da “Italia Oggi”

(http://www.stefanolorenzetto.it/telex.htm)

 

STEFANO LORENZETTO

Nella sua rubrica I grandi gialli, su Specchio, supplemento della Stampa, Gianluigi Nuzzi si occupa di un delitto nella Milano degli anni Trenta.

 

Innanzitutto scrive che Maria Bonvecchiato, l’assassina, era «nata nel veronese a Noale», ma Noale trovasi in provincia di Venezia (senza contare che i nomi derivati da un luogo geografico richiedono la maiuscola, quindi bisognava scrivere «nel Veronese»).

 

Specchio - Sophia Loren (Mara) scambiata per Adelina

Poi soggiunge che la signora era «sensibile all’arte e alla bellezza ma anche molto pratica e concreta», qualità, la prima, che non pare contrastare con la seconda e la terza al punto da richiedere la congiunzione avversativa ma.

 

Quindi specifica che «Elisa ha 33 anni ed è praticamente coetanea della Bonvecchiato, che rimane solo di qualche anno più giovane», per cui non si comprende in che consista il suo essere «praticamente coetanea», visto che non ha la stessa età dell’altra.

 

Completa l’opera il redattore incaricato d’impaginare l’articolo, che per due volte definisce Maria Bonvecchiato «nobildonna», quando invece Nuzzi descrive così i genitori: «Il padre proprietario di un forno e la mamma casalinga che seguiva i quattro figli». Non che le cose vadano meglio in altre sezioni di Specchio.

gianluigi nuzzi con il colbacco e il covid conduce quarto grado dal terrazzo di casa 6

 

A pagina 7 c’è una foto tratta da Ieri, oggi, domani: il celebre spogliarello che Mara, squillo d’alto bordo interpretata da Sophia Loren, improvvisa per Augusto Rusconi (Marcello Mastroianni). Il redattore, che probabilmente non ha mai visto il film diretto da Vittorio De Sica, nella didascalia copia pari pari da Wikipedia, la quale a sua volta ha copiato da Cinematografo.it, database della Fondazione dell’Ente dello spettacolo: «La protagonista è una venditrice abusiva di sigarette, che per non essere arrestata ricorre ad una lunga serie di maternità».

 

Solo che questa è la trama del primo dei tre episodi, Adelina, non di Mara, che è il terzo cui invece si riferisce l’immagine. A pagina 27 nel titolo della rubrica di Alain Elkann (intervista con l’artista Anselm Kiefer) si legge: «“Mio padre era nella Whermacht”», anziché Wehrmacht. Un po’ di attenzione almeno per il papà dell’editore, che diamine!

 

***

matteo salvini

Catenaccio nel titolone di prima pagina sulla Repubblica: «Le Lega minaccia lo strappo e ferma il Super Pass». È così detestata che alla Repubblica ne vedono due anche se è una sola.

 

***

«Se nel 220 a.C. la strategia di Quinto Fabio Massimo detto “il Temporeggiatore” servì a sconfiggere i cartaginesi guidati da Annibale, non è automatico che essa sia efficace anche nel ventunesimo secolo d.C.», osserva Alessandro Graziani nella sezione Finanza & Mercati del Sole 24 Ore, in un articolo intitolato «Tim, Cassa Genova e Civibank nel limbo delle Opa sospese».

 

Mattino di Napoli - Giubbotti antiproiettile contro il virus

Spiace per Graziani, ma nel 220 avanti Cristo il generale romano non avrebbe potuto sconfiggere i cartaginesi. Infatti solo sul finire del 219 venne inviato dal Senato romano come ambasciatore a Cartagine, in seguito alla resa di Sagunto, per scoprire se fosse stato Annibale ad aggredire la città spagnola.

 

Nominato dittatore dopo la battaglia del Trasimeno (217), egli si guadagnò il soprannome di Cunctator, il Temporeggiatore, per la tattica adottata contro Annibale nel corso della Seconda guerra punica, combattuta dal 218 al 201 avanti Cristo.

 

clemente mastella 2

Il fighettismo nella scrittura deve poter resistere alle verifiche: nel caso specifico ne sarebbe bastata una sulla Treccani online. Interpellato dal Corriere della Sera, il simpatico Clemente Mastella, sindaco di Benevento e democristiano di antico pelo, confessa di aver dato qualche consiglio a Silvio Berlusconi, onde agevolarlo nella scalata al Quirinale: «Silvio può tentare alla quarta votazione se ha la saldezza dei suoi e degli alleati.

 

marco liorni. 5

Ed è qui che interviene il mio metodo. Berlusconi deve dire a Forza Italia di scrivere sulla scheda “Silvio Berlusconi”, alla Lega “Berlusconi Silvio”, a Fratelli d’Italia semplicemente “Berlusconi”, a Noi con l’Italia “S. Berlusconi”, a Coraggio Italia “Cavalier Berlusconi”... Solo così potrà capire dove saranno mancati i voti».

 

Ma se poi un grande elettore, nel segreto dell’urna, scrive «Berlusconi S.», o «cavalier S. Berlusconi», o «cavalier Silvio Berlusconi», o «Silvio cavalier Berlusconi», Mastella che cosa consiglia? Il lie detector?

 

***

Sulla Verità, Carlo Tarallo espone le misure di sicurezza antivirus che saranno adottate durante le votazioni per l’elezione del nuovo capo dello Stato: «Addio al cosiddetto “catafalco” all’interno del quale il grande elettore compila la scheda: sarà sostituito da cabine con un sistema di areazione».

 

CONTE PIO TEODORANI FABBRI MARIA SOLE AGNELLI

Gli fa eco Valerio Valentini sul Foglio, informandoci che senatori, deputati e delegati regionali «sfileranno uno per uno dentro una cabina fabbricata alla bisogna, con aperture laterali per garantire l’areazione». Praticamente si prepara una nuova edizione di Areazione a catena condotta da Marco Liorni.

 

***

Titolo dal Mattino di Napoli: «Vigili, giubbotti antiproiettile durante i controlli green pass. “Servono a evitare il contagio”». E poi i no vax dicono che il coronavirus non è letale.

 

***

Dal Corriere della Sera: «È mancato il conte Pio Teodorani Fabbri, marito di Maria Sole Agnelli, una delle sorelle di Gianni Agnelli. Aveva 97 anni, si è spento ieri mattina nella casa di Torre di Pietra, vicino a Roma, dove viveva con la moglie».

LUIGI ALBERTINI

 

Per la verità, la frazione del Comune di Fiumicino si chiama Torre in Pietra (o Torrimpietra), toponimo derivante dal castello del XIII secolo. Il maniero e la tenuta, guarda caso, furono acquistati nel 1926 dal senatore Luigi Albertini con la liquidazione versatagli dal Corriere della Sera dopo che il fascismo lo aveva costretto a lasciare la direzione.

 

***

Didascalia dalla Gazzetta di Mantova: «Gennaio 2021: anche un anno fa in questa stagione Mantova e la Lombardia erano in zona arancione». Vabbè che repetita iuvant, ma se era il gennaio 2021 ci pare pacifico che fosse anche un anno fa e in questa stagione.

PIO TEODORANI FABBRI E MARIA SOLE AGNELLI 11

 

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."