georg joseph ratzinger

CHE FA LORENZETTO DI NOTTE? LE PULCI AI GIORNALI – ANNUNCIANDO LA MORTE DI GEORG RATZINGER, VATICAN NEWS SBAGLIA NUMERO E GENERE DEL “SERVIZIO DI LAVORO OBBLIGATORIO DEL REICH”, SCIRVENDO CHE IL FRATELLO DI BENEDETTO XVI "VENNE ARRUOLATO NELLE REICHSARBEITSDIENST". FORSE L’ESTENSORE DELLA NOTIZIA PENSAVA ALLE STURMTRUPPEN DI BONVI

 

“Pulci di notte” di Stefano Lorenzetto da “Anteprima. La spremuta dei giornali di Giorgio Dell’Arti” e pubblicato da “Italia Oggi”

(http://www.stefanolorenzetto.it/telex.htm)

 

pisanu zaccagnini

«Zaccagnini incontrò Craxi per salvare Aldo Moro», titola di spalla in prima pagina il Corriere della Sera, presentando, a firma di Walter Veltroni, un’intervista di quasi due pagine con Beppe Pisanu, che nel 1978 era il capo della segreteria politica dello statista assassinato dalle Brigate rosse.

 

craxi hammamet

All’interno, Pisanu racconta: «Zaccagnini tenne una linea rigorosa nel senso che umanamente pensò non bisognasse lasciare nulla di intentato – uso un’espressione che lui dettò a me personalmente – per restituire Aldo Moro alla famiglia e al suo partito».

 

Non si capisce in che cosa consista la novità della «rivelazione». Ecco che cosa disse Bettino Craxi, da me intervistato ad Hammamet un anno prima della morte (l’intervista apparve sul Giornale il 28 gennaio 1999 e fu poi raccolta nel libro “Dimenticati”, Marsilio).

 

Ha un rimorso?

zaccagnini moro

«Avercela messa tutta per salvare Aldo Moro e non esservi riuscito. La detenuta brigatista era già stata individuata: Paola Besuschio. Leone era d’accordo, me lo confermò Fanfani: “Il presidente è pronto a firmare la grazia, ha la penna in mano”.

 

La sera prima dell’assassinio ci fu un estenuante vertice con i dc, dalle 17 a mezzanotte. Piccoli e Bartolomei erano gli unici favorevoli allo scambio. L’onesto Zaccagnini non aprì mai bocca. In sette ore filate riuscì a dire soltanto: “Craxi, vuoi un bicchier d’acqua?”. L’onesto Zaccagnini!».

aldo moro

 

E poi?

«L’indomani arrivò la nettissima chiusura di Andreotti a ogni trattativa».

Interpretava un sentimento diffuso fra gli italiani: lo Stato non può scendere a patti col terrorismo.

«Gli italiani! In mille partirono da Quarto. Non ci sarebbe neanche l’Italia se fosse stato per gli italiani!».

 

Dopo la seconda risposta, Craxi mi ordinò di spegnere il registratore e mi raccontò: «La mattina successiva alla riunione in cui Zaccagnini non fece nulla per salvare Moro, telefonai a Flaminio Piccoli per chiedergli come mai tardasse a uscire il comunicato che era stato concordato con la Dc, il quale avrebbe dovuto dare via libera al presidente Leone per la grazia alla terrorista Besuschio.

la tomba di craxi ad hammamet

 

Mi rispose Piccoli: “È stato quel criminale di...”», e qui Craxi mi fece nome e cognome di un leader democristiano che aveva opposto una netta chiusura alla linea trattativista del segretario socialista, mandando così a monte il tentativo di salvare Moro. Siccome cinque mesi prima avevo intervistato Piccoli, gli telefonai per chiedergli di confermarmi la veridicità dell’affermazione di Craxi: non ebbe difficoltà a farlo.

 

Fra l’altro, l’intervista con Craxi fu ripresa cinque giorni dopo proprio sul Corriere da Luca Telese, che però si soffermò su un unico dettaglio: nel nostro colloquio l’ex leader del Psi mi aveva annunciato che aveva aperto il sito www.craxi.net. Infatti il titolo era: «Craxi, un sito Internet fra malizia e malinconia».

georg e joseph ratzinger ratisbona

 

***

 

Annunciando la morte di monsignor Georg Ratzinger, Vatican News, testata ufficiale online della Città del Vaticano, sbaglia numero e genere – anche in tedesco singolare maschile – del «servizio di lavoro obbligatorio del Reich», scrivendo che il fratello di Benedetto XVI durante la guerra «venne arruolato nelle Reichsarbeitsdienst».

 

Forse l’estensore della notizia, ciecamente imitato un po’ da tutti (dalle agenzie Ansa, Adnkronos e Agi, dall’Osservatore Romano, ormai non più di carta, da Luigi Accattoli nel minuzioso articolo sul sito del Corriere della Sera, e poi da Fatto Quotidiano, Avvenire, Tgcom 24), pensava alle Sturmtruppen di Bonvi.

 

***

 

Stefano Lorenzetto

L’espressione incriminata («nelle Reichsarbeitsdienst») ritorna in un secondo articolo di Maurizio Fontana che compare nell’edizione odierna dell’Osservatore Romano, nel quale è sbagliato pure il soprannome Bücher-Ratz («il Ratz dei libri») di Joseph Ratzinger, trasformato in Bucher-Ratz. Povero tedesco, e povero Benedetto XVI!

 

***

 

Editoriale del direttore Maurizio Belpietro sulla Verità: «Ma un cittadino crede che la legge sia uguale per tutti e che, pur essendo cieca, la Giustizia non faccia distinzioni». Non si comprende il senso della frase. La Giustizia non fa distinzioni proprio perché è cieca.

 

maurizio belpietro direttore del quotidiano la verita (2)

***

 

Un giovane si suicida su una piazzola della Transpolesana sparandosi un colpo di pistola alla testa. La cronaca sull’Arena termina così: «A quanto pare, non aveva apparenti motivi per togliersi la vita. Resta quindi un mistero il perché, un’ora prima del dramma, abbia speso mille euro in un’armeria di Rovigo per acquistare la Sig Sauer calibro 9 che gli è stata fatale». Le famose spese voluttuarie.

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)