giornali quotidiani

CHE FA LORENZETTO DI NOTTE? LE PULCI AI GIORNALI – TITOLO D’APERTURA SULLA PRIMA PAGINA DI “AVVENIRE”: “CHOC ELETTRICO”. SEMPRE MEGLIO DELL’ELETTROCHOC – DA UN’INFOGRAFICA CHE “LA REPUBBLICA” DEDICA ALLE CORRENTI DEL PD E ALLE LORO FAMIGLIE DI PROVENIENZA, SCOPRIAMO CHE FRA I “LETTIANI” FIGURA, AL PRIMO POSTO, UN CERTO ENRICO LETTA. CHE SORPRESA...

Pulci di notte” di Stefano Lorenzetto da “Anteprima. La spremuta dei giornali di Giorgio Dell’Arti” e pubblicato da “Italia Oggi”

(http://www.stefanolorenzetto.it/telex.htm)

 

la repubblica letta lettiano

Parlando di Giorgia Meloni nel suo editoriale di prima pagina sul Corriere della Sera, il politologo Angelo Panebianco scrive: «È probabile che la nuova presidente del Consiglio voglia cercare di instaurare un modus vivendi con Bruxelles, Parigi e Bonn che sono rapporti essenziali per l’Italia». Quindi sono tornate la Germania Ovest e la Germania Est? (Bonn fu capitale della Repubblica federale tedesca dal 1949 al 1991. Dall’unificazione delle due Germanie la capitale è Berlino).

 

***

 

BEPPE GRILLO AL PEVERO DI PORTO CERVO

Da un’infografica che La Repubblica dedica alle correnti del Pd e alle loro famiglie di provenienza, scopriamo che fra i «lettiani» figura, al primo posto, un certo Enrico Letta. Che sorpresa.

 

***

 

Dal sito della Stampa: «Confermata la condanna in appello per il comico Beppe Grillo. (...) In primo grado Grillo era stato assolto». Ma se in primo grado era stato assolto, com’è stata «confermata» la condanna? Segue scemata standard: «A Grillo è stata comminata la pena del risarcimento economico del danno da definire in sede civile oltre al pagamanto (sic) delle spese processuali». Le condanne si irrogano, non si comminano.

 

***

 

la repubblica confusione su abortisti e antiabortisti

Dalla pagina Facebook della Repubblica: «“Fuori gli abortisti dai consultori. Sui nostri corpi decidiamo no”. “Giorgia Meloni non cantar vittoria: ti cacceremo fuori dalla storia”: anche Torino scende in piazza per difendere l’aborto». Per riassumere: le abortiste protestano perché ci sono gli abortisti nei consultori. E no, non vogliono essere loro a decidere sui rispettivi corpi. Grande è la confusione sotto il cielo. (Sempreché lo stagista di turno nella redazione web non intendesse scrivere antiabortisti anziché abortisti e noi anziché no).

 

***

 

Richiamo dalla prima pagina della Verità: «Giulia Torelli, l’influencer che parla agli armadi e che odia “i vecchi”, si è dovuta arrendere. Dopo tre giorni di silenzio ha chiesto agli anziani, che secondo lei non dovrebbero più votare. Anche perché le polemiche mettono in crisi il business». Tutto chiaro.

 

***

 

STEFANO LORENZETTO

«L’opposto di Brigitte Bardot che, al momento giusto, 38 anni, lasciò una vita di successi e amori à gogo per la solitudine della campagna, sul mare di Saint Tropez», scrive il coltissimo Mephisto Waltz nella sua rubrica domenicale sul Sole 24 Ore. In realtà, l’attrice annunciò il ritiro dalle scene a 39 anni, in un’intervista concessa alla stazione radio France Inter il 6 giugno 1973. Dello stesso anno è il suo ultimo film, Colinot l’alzasottane. Waltz conclude rilevando che «oggi tutto è più gorgeus». Se si usa l’inglese, almeno lo si usi bene: si scrive gorgeous. Altrettanto vale per il francese: la grafia esatta è Saint-Tropez.

 

***

 

RENZI JET 1

Sul Fatto Quotidiano, Lorenzo Giarelli si occupa di Matteo Renzi: «L’account Jet per ricchi – quello che per primo, su Instagram, ha scoperto gli spostamenti in jet dell’ex premier da un comizio all’altro – sta aggiornando la lista dei viaggi sospetti». Cerchiamo su Instagram: l’account non si trova. Infatti nel capoverso successivo diventa Jet dei ricchi. Buona la seconda denominazione: lo evinciamo dal logo pubblicato sulla destra. Volare, oh oh.

 

***

 

Titolo d’apertura sulla prima pagina di Avvenire: «Choc elettrico». Sempre meglio dell’elettrochoc.

 

***

 

simboli alberghi vecchia guida michelin

Marco Ventura ricostruisce sul Messaggero l’amena vita di Vladimir Putin nei fine settimana «nella sua dacia preferita in riva al lago sulle colline Valdai, a metà strada fra Mosca e San Pietroburgo» e specifica che lì egli «può rilassarsi con golf e mini-golf, gustare ricette internazionali nel suo privato ristorante a cinque stelle, e giocare a bowling, biliardo, poker e black jack in un mini-casinò».

 

Le uniche stelle assegnate ai ristoranti sono quelle della Guida Michelin e si fermano a tre (anche se c’è chi, come lo chef Massimo Bottura di Modena, è arrivato a quattro: dal 2021 gli ispettori hanno introdotto la stella verde per la sostenibilità e la lotta allo spreco alimentare). Quanto alle cinque stelle, esistono solo per gli alberghi ma la Michelin si limita a riportare quelle di Booking.com, l’agenzia online olandese di prenotazioni.

 

La Guida Michelin Alberghi non esiste più. Ci sono solo una app e un sito che rimandano alle stelle assegnate da Booking.com. Quando si pubblicava La Guida Rossa, essa non accordava stelle agli hotel, bensì le silhouette di edifici a grandezza decrescente, a partire da «Gran lusso e tradizione» fino ad «Abbastanza confortevole» (un tempo «Semplice e conveniente»).

 

***

 

la verita?? non e stoltenberg

Didascalia dalla Verità: «Norvegese. Jens Stoltenberg, segretario generale della Nato». Ma il personaggio della foto non è Stoltenberg, bensì Krisjanis Karins, primo ministro della Lettonia. Anche ignorando la fisionomia dell’uno e dell’altro, sarebbe bastato leggere la nota diramata dall’Ansa, che lo scorso 23 giugno corresse l’errata attribuzione dell’immagine scattata da Stephanie Lecocq, fotoreporter dell’Epa (European pressphoto agency).

 

***

 

Titolo dal sito della Sicilia: «In Cina nel 2027 il treno a lievitazione magnetica che viaggia a 600 km/h. Riuscirà a coprire la tratta da Pechino a Shangai, circa 1.100 chilometri, in poco più di tre ore». Informiamo i colleghi di Catania che, non trattandosi né di pane né di pizza, il lievito madre non c’entra nulla: chiamasi treno a levitazione magnetica, fenomeno che consiste nel sollevare e mantenere sospeso in aria o nel vuoto un corpo materiale contro la forza di gravità. Inoltre la grafia corretta della metropoli cinese è Shanghai.

stefano lorenzetto per la quinta volta nel guinness dei primatila sicilia levitazione diventa lievitazione

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…