dario fo

CHE MALE VI FO – A MASSA MARTANA, IN UMBRIA, CENSURATO “MISTERO BUFFO” DI DARIO FO: "PUÒ URTARE LA SENSIBILITÀ DEI CATTOLICI" – LA DIFESA DEL SINDACO DI CENTROSINISTRA: “NOI VOLEVAMO UN TESTO LEGGERO PER INIZIARE IL CARTELLONE”- LE GIULLARATE DI FO CONTINUANO A DARE SCANDALO. ERA IL 1969 QUANDO IL FUTURO PREMIO NOBEL PORTÒ PER LA PRIMA VOLTA SULLE SCENE "MISTERO BUFFO" E CI FURONO POLEMICHE… - IL VIDEO-SFOGO DELL'ATTORE MATTHIAS MARTELLI...

 

Tiziana Platzer per “la Stampa”

 

dario fo

'affamato Zanni, l'uomo del popolo che ogni volta che chiude gli occhi sogna di riempire lo stomaco con qualunque succulento cibo, ha portato i rumori della pancia vuota nei teatri d'Italia e del mondo, negli studi tv e persino gli stadi hanno aperto i cancelli. Eppure, al personaggio fra gli ultimi creato da Dario Fo nel suo «Mistero buffo», a distanza di 51 anni dalla nascita è stata negata la piazza: il testo del Premio Nobel è stato censurato a Massa Martana, terra perugina.

 

La motivazione ha dell'irreale: avrebbe potuto urtare la sensibilità del pubblico di fede cattolica. Così, dopo la gimkana di una vita di Fo e Franca Rame fra polemiche e censure, una versione tratta dal testo originale può essere rispedita al mittente per non dar fastidio ai credenti?

 

martelli dario fo censurato

Non lo vuole nemmeno sentire l'attore Matthias Martelli, che da due anni porta in giro per l'Italia la giullarata «Il primo miracolo di Gesù bambino» - per cui ebbe la benedizione di Dario Fo pochi giorni prima della sua scomparsa - diretto da Eugenio Allegri e prodotto dal Teatro Stabile di Torino. «È buffo, grottesco e drammatico quest' episodio - dice Martelli -. Il testo è talmente vicino alla religiosità popolare, che solo chi non conosce l'opera può decidere di non mandarlo in scena».

dario fo

 

Lo sfogo su YouTube È uno sfogo che ha affidato a YouTube, condiviso con Eugenio Allegri: «Il monologo di Fo si basa sui Vangeli apocrifi - dice il regista - che dialogano con la letteratura cattolica. Come si può non comprenderlo?». Nessuno dell'amministrazione comunale si è probabilmente soffermato sul peso del negare il palco a «Mistero buffo»: «È il motivo per cui denuncio questa censura - dice ancora l'attore - non può succedere, oggi». In un'estate dello spettacolo dal vivo stretta dalle regole Covid e che a Massa Martana avrebbe dovuto inaugurare il 28 agosto la rassegna «Notti in Massa» con il grammelot di Fo:

francesco federici

 

«Non ci sarà, ma non certo per censura - entra in difesa il sindaco, Francesco Federici, alla guida di una giunta di centro sinistra -. C'è stato un fraintendimento, che ho spiegato anche a Jacopo Fo». Perché il figlio del Nobel e ideatore della umbra Libera Università di Alcatraz, ha casa a Massa Martana. Il dietrofront del sindaco «Noi volevamo un testo leggero per iniziare il cartellone, tant' è che ci avevano proposto il concerto dei Carmina Burana gli organizzatori (l'associazione «Lvf» ndr) e a noi piaceva.

 

DARIO FO

 

Poi è saltato e hanno inserito "Mistero buffo", ma a quel punto non ci è più sembrata una programmazione leggera, estiva. Nessuno ha parlato di religione, tanto che abbiamo rilanciato l'idea di fare Fo a teatro a ottobre. Siamo una delle rare giunte di centro sinistra umbre, chi può pensare che utilizziamo la censura?».

 

Nessuno, fino a quando qualcuno dei collaboratori del sindaco - che non è intervenuto all'incontro sul cambio di spettacolo - ha usato la sensibilità religiosa per censurare un'opera teatrale. «L'amministrazione è stata irremovibile - raccontano Davide Sacco e Ilaria Ceci, organizzatori per la prima volta a Massa Martana, ma con progetti diversi a Roma -. Ci hanno detto che uno spettacolo in piazza, gratuito, come "Mistero buffo" non andava bene per tutti. Invece, fatto in teatro e a pagamento, avrebbe rispettato la libera scelta». Quella di chi paga per l'arte di un Nobel.

 

2 - UNO SCANDALO LUNGO CINQUANT' ANNI

Franco Giubilei per “la Stampa”

 

dario fo

Passano i decenni, a oggi è già trascorso mezzo secolo, eppure le giullarate di Dario Fo continuano incredibilmente a dare scandalo. Era il 1969 quando il futuro premio Nobel portò per la prima volta sulle scene "Mistero Buffo", ma quella era un'Italia dove a toccare certi argomenti c'era ancora da scottarsi, vista la sensibilità (e la mentalità) di parte delle gerarchie e comunità cattoliche: lo spettacolo si ispirava ai vangeli apocrifi e venne rappresentato per la prima volta nell'aula magna dell'Università Statale di Milano, teatro in quel periodo di frequenti occupazioni del movimento studentesco.

 

Davanti a un pubblico incredulo e sempre più divertito, l'attore lombardo sciorinava la storia del primo miracolo di Gesù bambino, soprannominato con spregio "Palestina" dai coetanei. Poi rivisitava le nozze di Cana, narrava le vicende del contadino Zanni, tutto questo in un linguaggio mai sentito che mescolava dialetto lombardo e latino volgare in un minestrone verbale chiamato "grammelot". Vedere Dario Fo immedesimarsi in Gesù bambino che chiedeva aiuto a Dio in persona, che a sua volta si affacciava dall'alto dei cieli chiedendo «Saghè?» era straniante e irresistibile per i duemila studenti assiepati in aula magna.

DARIO FO

 

Dopo quel debutto, Fo riportò in scena "Mistero buffo" alla palazzina Liberty a Milano e in molte altre occasioni, dando corpo e voce al dialogo immaginario fra Papa Bonifacio VIII, uso a inchiodare i frati ai portoni per la lingua, e Cristo. Nel 1977, Dario Fo e Franca Rame riapparirono su un canale Rai, proprio con "Mistero Buffo", quindici anni dopo essere stati banditi dai canali nazionali per uno sketch troppo irriverente sugli operai. 

DARIO FOCAPANNA DARIO FOFRANCA RAME E DARIO FODARIO FO FRANCA RAMEDARIO FO dario foMILANO ROMA DARIO FO AMBRA ANGIOLINI

 

Ultimi Dagoreport

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…