CHE TRAGEDIA! MANUEL FRATTINI, IL DIVO DEI MUSICAL MUORE A 54 ANNI DURANTE UNO SHOW: FATALE UN INFARTO CHE LO HA COLPITO NELL' INTERVALLO DELLO SPETTACOLO – FIORELLO: MI FECE DA COACH PER UN TIP TAP CHE AVREI DOVUTO FARE IN UNO SHOW. UN PERSONA BELLISSIMA . UN GRANDISSIMO ARTISTA – CRISTINA D’AVENA IN LACRIME: “TUTTO QUELLO CHE SO SULLA DANZA L’HO IMPARATO DA LUI”

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FIORELLO TWEET

manuel frattini manuel frattini

Mi fece da coach per un tip tap che avrei dovuto fare in uno show. Un persona bellissima . Un grandissimo artista. Addio manuel

 

 

MANUEL FRATTINI

Maurizio Porro per il “Corriere della sera”

 

Sembra davvero un colpo di scena ed invece è vero: a soli 54 anni, Manuel Frattini, divo del musical, ballerino acrobata, coreografo ed anche cantante attore, è morto improvvisamente sabato a Milano per un aneurisma cardiaco nell' intervallo tra due repliche di uno spettacolo di beneficenza cui partecipava con molti altri colleghi. Era Italy Bares , prima edizione italiana di uno show in scena a Broadway da anni per sostenere la ricerca sull' Aids.

 

Manuel aveva fatto la sua partecipazione, un breve cameo, poi era tornato in camerino quando un improvviso colpo al cuore lo ha abbattuto in pochi secondi. E niente è più straziante e ingiusto per un artista che morire dietro le quinte. Amici e colleghi sostengono che non aveva mai avuto allarmi né patologie ed era stato brillantemente in scena come sempre. Ora sono tutti sconvolti, anche perché, come tutti gli attori di musical, Frattini si sottoponeva quotidianamente ad allenamenti sportivi per tenersi in forma e chi lo vide in Cantando sotto la pioggia sa quanto fosse preparato.

manuel frattini manuel frattini

 

Nativo di Corsico, il 25 maggio 1965, Frattini era diventato in pochi anni una star del nostro musical, studiando danza classica e moderna, corsi di recitazione e dizione e in tv fu ballerino e coreografo in «La sai l' ultima?», «Fantastico», «Pronto è la Rai». Nel 91 abbandona il piccolo schermo e si dedica al teatro: fu lanciato da Saverio Marconi, che oggi lo piange, con la Compagnia della Rancia. Debutta in A chorus line nel 1990, nel gruppo di ragazzi in attesa dell' audizione nel musical capolavoro, Manuel interpretava Mark, il giovane che balla il tip tap e vuole imitare la sorella. La sua carriera corre e con Marconi mette a segno colpi grossi e di successo: in Cantando sotto la pioggia fa acrobazie nel ruolo di Cosmo Brown e non fa rimpiangere quelle del famoso film di Donald O' Connor, e in 7 spose per 7 fratelli è il tenero e giovane, Gedeone, a fianco di Paganini e Tosca.

 

Dal 1999 per tre stagioni partecipa al musical omaggio su George Gershwin al fianco di Christian De Sica. La sua abilità era conquistare il pubblico con quel suo fisico tenero, piccolo di statura, adattissimo a indossare corpi e fantasie degli eroi delle favole.

manuel frattini manuel frattini

Sempre con Marconi interpreta infatti per molte stagioni, dal 2003 al 2006, Pinocchio , arrivando fino a New York e Seul, con le musiche dei Pooh, e ben 7 importanti premi vinti. E poi è Peter Pan con musiche di Bennato, Aladdin , Robin Hood e Cercasi Cenerentola , sempre con Marconi, e da ultimo era stato molto apprezzato nella nuova versione di Priscilla , che avrebbe dovuto riprendere a breve nel ruolo di una delle tre protagoniste. Nel maggio 2001 è la star di Musica maestro con regìa e coreografie di Fabrizio Angelini, che era da sempre il suo coreografo, cui segue La piccola bottega degli orrori , altro titolo leggendario della Rancia.

Il suo regista di fiducia, Saverio Marconi, lo ricorda davvero come un pezzo unico, un talento eccezionale e versatile: «Aveva fatto con me un' audizione, era molto acrobatico, ballava, recitava, avevamo progetti. L' ho visto in Priscilla ed era eccezionale proprio come attore. Per me un pezzo di vita che se ne va, era unico, non uno dei tanti, con un fisico strano, piccolino. Era eccezionale, mai volgare».

 

manuel frattini manuel frattini

Aveva solo paura, dice Marconi, di restare imprigionato nel musical family, nei personaggi delle fiabe, mentre sapeva anche guardare in faccia la realtà: non a caso è morto nell' intervallo di uno show - un po' come ne Il boxeur e la ballerina di Stanley Donen - cui partecipava per difendere le cause dei diritti e della libertà. Danzando, esprimeva anche queste idee oltre che una forza atletica e ritmica per cui sembrava senza forza di gravità.

 

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