simona ventura the voice

CI VOLEVA LA CARA VECCHIA VENTURA PER SVECCHIARE ''THE VOICE'' - SELVAGGIA: ''QUEST'ANNO LA GIURIA PROMETTE BENE, A PARTIRE DA GIGI D'ALESSIO. MORGAN PARE PIÙ SVEGLIO E SVELTO DEL SOLITO, ELETTRA LAMBORGHINI È UN PO' UN' IVA ZANICCHI VERSIONE CUBISTA, E GUÉ PEQUENO…''

 

 

 

Selvaggia Lucarelli per il “Fatto quotidiano

 

The Voice, nella sua versione italiana, ha sempre avuto due grossi problemi: i coach e i concorrenti. Dunque, sintetizzando, The Voice, nella sua versione italiana, ha sempre avuto un unico grosso problema: The Voice.

Cerchiamo di capire il perché. Doveva essere il programma musicale giovane di Rai2 e l' unico concorrente che ha racimolato un po' di fama e venduto dischi nel mondo dopo la vittoria a The Voice a oggi è Suor Cristina.

 

simona ventura

Che fu "scoperta" dal coach J-Ax, passato dalle canne d' erba a quelle d' organo grazie al noto effetto ringiovanente del programma.

 

Degli altri vincitori non si hanno più notizie. Non risultano nelle liste dei prossimi partecipanti a Sanremo ma, dicono, siano tutti in quelle del reddito di cittadinanza. Simona Ventura, arrivata quest' anno a condurre il programma dopo che Costantino della Gherardesca - quello che prima del governo gialloverde scriveva "Ingrasso un chilo per ogni parlamentare grillino morto" e in Rai conduceva più programmi l' anno della D' Urso in Mediaset - esibisce un certo ottimismo.

 

Dice che quest' anno le piacerebbe trovare un talent che duri nel tempo, che il programma torna a essere talent scout. Per fortuna non ha citato la sua scoperta a X Factor Giusy Ferreri perché nessuno ha mai avuto il coraggio di dirle che l' ex cassiera del supermercato canta come una a cui è rimasto un sacchetto dell' Esselunga incastrato in gola, ma probabilmente lo farà entro la quarta puntata.

selvaggia lucarelli

 

Riguardo i coach va detto che The Voice non ha mai avuto una grande fortuna. La Carrà viene ricordata più per i suoi mezzi guantini di pelle che per le sue scelte musicali, tant' è che venne battuta da Cocciante e da J-Ax e se ne andò scoglionata dopo la seconda edizione.

 

Emis Killa, che pareva il colpaccio della quarta edizione, risultò più invisibile di Mark Caltagirone. Nella quarta edizione tornò la Carrà, convinta di avere dei coach così pippe contro, che finalmente si sarebbe portata a casa la vittoria. Venne battuta da Dolcenera. La Carrà a quel punto disse che non sarebbe mai più tornata a The Voice e prima di uscire dal campo bucò il pallone.

 

Albano è stato la rivelazione della quinta edizione, nel senso che ci deve ancora rivelare perché ha accettato di fare il coach anziché andare a imbottigliare il suo vino in Puglia e Francesco Renga fu una conferma, la conferma del fatto che in ogni programma in cui venga chiamato a vivacizzare il parterre, cala una patina di mestizia da cimitero del Verano a novembre. Insomma, l' idea di resuscitare The Voice, quest' anno, pareva più azzardata di quella di resuscitare il Pd. E invece, qualcosa è successo (non nel Pd, sia chiaro).

simona ventura the voice

La prima notizia è che i coach, insieme, funzionano.

 

Sono Morgan, Elettra Lamborghini, Gigi D' Alessio e Gué Pequeno. Morgan pare più sveglio e svelto del solito, e del resto, inseguito dalle ex compagne, dai produttori dei precedenti programmi che ha smerdato con una puntualità commovente e dal ministero della Finanza, non può che avere il passo di Bolt. Per la cronaca, ha già rilasciato un' intervista in cui anziché dire "Grazie alla Ventura e ai produttori di The Voice che mi hanno chiamato nonostante mi preceda la fama di quello che arriva tardi alle prove se arriva e che finiti i programmi che fa dice sempre che quei programmi erano sterco di ronzino", afferma "Fare il coach per me è come per Maradona giocare in serie b, dovrei fare il direttore artistico".

 

Fatto sta che seduto sulla poltrona rossa, si gira qualsiasi voce senta dall' altra parte, tant' è che ha in squadra anche due microfonisti che avevano detto "Silenzio!" e il regista della trasmissione che aveva urlato "Camera 2!".

morgan the voice

 

Elettra Lamborghini è un po' un' Iva Zanicchi versione cubista. Sgangherata, naïf, con una voce che fa venire voglia di legarle le corde vocali col nodo da marinaio, ha però l' innegabile funzione di vivacizzare le interazioni tra giudici, sebbene tutti la trattino con la pietas divertita che si riserva alla cartomante matta del paese. Lei, poverina, si candida puntualmente a essere la coach di qualsiasi essere vivente intoni due note, ma la schifano tutti, preferendole un altro giurato qualunque o, in alternativa, i corsi di canto in due dvd su Amazon.

 

Gué Pequeno è ancora timido e contenuto ma appena capirà il rischio di passare alla storia come il rapper battuto da Gigi D' Alessio, si sveglierà dal torpore. E a proposito di Gigi D' Alessio, è proprio Gigi quello che rischia seriamente di rivelarsi l' autentica novità di questo programma. Se a X Factor non fossero sempre stati dei fighetti irrecuperabili, se lo sarebbero accaparrati da tempo, e invece meglio Lodo Guenzi che presenta il Primo maggio o Levante gitana chic, mannaggia a loro.

morgan gigi d alessio

 

Comunque, che Gigi funzioni lo si capisce soprattutto dal fatto che si mette in gioco e che nella sigla iniziale canti i Gorillaz con l' occhiale da sole nero e la capa pelata, sembrando un pioniere della new wave che ha ancora qualcosa da dire. Ma funziona anche come coach, con la giusta educazione e la giusta cazzimma, vagamente infastidito dalle intemperanze di Elettra e dall' egocentrismo di Morgan (con cui lo sfanculamento è all' orizzonte, ci scommetto), ma sempre al suo posto e centrato.

 

Divertenti i siparietti tra Morgan ed Elettra Lamborghini, sebbene la Lamborghini sia convinta che Morgan la stimi e non ha capito che Morgan la considera l' anello di congiunzione tra Francesca Cipriani e un buco nero, ma vabbè. Lei, ignara, lo seduce allegramente offrendogli del latte alla soia, senza realizzare che dopo decenni di notevolissimi esperimenti chimici nel suo organismo, se Morgan manda giù un liquido sano, si crepa come un controsoffitto dopo una scossa tellurica e diventa polvere sul pavimento.

i giudici di the voice

 

Sui concorrenti al momento c' è poco da dire, a parte il fatto che la figlia del fondatore e pastore della chiesa evangelica di Cecina, dopo aver cantato scalza guardando il cielo, ha scelto Morgan come coach.

 

Non è chiaro se per imparare a cantare da lui o se per praticargli un esorcismo, ma il rischio di un déjà vu J-Ax/Suor Cristina è nell' aria. Speriamo solo che D' Alessio controbilanci e scelga una bestia di Satana a cui far cantare Annarè. Contiamo su di te, Gigi, non ci deludere.

simona ventura the voice 2gigi d alessio the voicesimona ventura the voice 4

Ultimi Dagoreport

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”