CIAK, CHE AZIONE! – "AMAZON PRIME" SCODELLA “SENZA RIMORSO”, LO SPY THRILLER DI TOM CLANCY CON MICHAEL B. JORDAN E STEFANO SOLLIMA ALLA REGIA PER IL SUO SECONDO FILM AMERICANO – LA STORIA, AMBIENTATA NEGLI ANNI ’70, È STATA “AGGIORNATA”: LE AZIONI MILITARI IN SIRIA E RAPPORTI TESISSIMI FRA STATI UNITI E RUSSIA – AL CENTRO LA SETE DI VENDETTA DI UN NAVY SEAL A CUI VIENE STERMINATA LA FAMIGLIA -  JORDAN: "FILM COSI' SONO FORSE PIU' GODIBILI AL CINEMA, MA..." VIDEO

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Sara Frisco per "il Giornale"

 

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Michael B. Jordan e Stefano Sollima. L' attore di Creed e Black Panther e il regista italiano hanno dato vita a una collaborazione che ha portato sullo schermo uno dei personaggi più noti dell' universo spy-thriller di Tom Clancy: John Clark.

Senza Rimorso, in uscita questo fine settimana su Amazon Prime Video, è il secondo film americano per Stefano Sollima ed è il primo action-movie per Michael B. Jordan nelle vesti di produttore.

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«È stato proprio lui a volermi alla regia», spiega Sollima, che racconta come il romanzo di Clancy, scritto nel 1993 e ambientato negli anni Settanta, sia stato adattato ai giorni nostri: «Niente più Guerra fredda ma azioni militari in Siria e tesi rapporti fra Stati Uniti e Russia. Era necessario ambientarlo nel mondo di oggi».

L' adattamento è di Taylor Sheridan, lo stesso che ha collaborato con Sollima in Soldado, sequel di Sicario.

 

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John Clark (Michael B. Jordan) è un soldato ben addestrato, un Navy Seal che, ora che sta per diventare padre, decide di ritirarsi a vita più tranquilla nella sicurezza privata. La sua bella famiglia però viene sterminata in una notte di terrore.

Clark però usa il suo dolore e la sua rabbia per fare giustizia. Mosso dal desiderio di vendetta scoprirà una realtà che va ben oltre la storia personale. Un enorme complotto rischia di essere messo in atto da chi pensa che gli Stati Uniti abbiano bisogno di un nemico esterno per eliminare le divisioni che caratterizzano la politica e la società americana al suo interno.

 

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Mr. Jordan, l' idea di trarre un film da questo romanzo circola a Hollywood da parecchi anni. Keanu Reeves e Tom Hardy avevano preso in considerazione il ruolo.

«Credo che per trasformarlo in realtà servisse la determinazione di un ragazzo che è cresciuto giocando a Rainbow Six e Ghost Recon, i videogiochi tratti dai racconti di Tom Clancy. Sono un fan da così tanto tempo che quando mi è capitata l' opportunità di produrre e recitare in un film che mi proiettava direttamente all' interno di quel mondo non ci ho pensato due volte».

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Difficile realizzare un action-movie così pieno di adrenalina in tempi di pandemia?

«Difficile se non lo hai mai fatto, sì, indipendentemente dalla pandemia, che è scoppiata quando avevamo già iniziato. Mi sono affidato a gente del mestiere, come lo stesso Sollima. Gente che sa come rappresentare uno spettacolare incidente aereo in mare, ad esempio. Sono stato una spugna, ho imparato molto, ed è un' esperienza che mi porto dentro».

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Del suo personaggio colpiscono la rabbia, la determinazione, i muscoli e la capacità di nuotare in apnea.

«Mi sono allenato molto con subacquei dell' esercito. Ho imparato le tecniche di apnea e ad usare il rebreather, che consente ai soldati di non lasciare alcuna traccia di bolle quando si muovono sott' acqua. Ho imparato a trattenere il respiro per circa tre minuti, anche più a lungo se sono rilassato».

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Come faceva a essere rilassato? Questo film, senza l' emergenza, sarebbe dovuto uscire al cinema.

«Certo, film così sono forse più godibili al cinema ma bisogna fare di necessità virtù».

 

È stato un anno difficile e importante per tutti ma in particolare per la comunità nera americana. Con i fatti di George Floyd e ora la condanna del suo assassino.

«Sì, montagne russe di emozioni».

 

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Lei la violenza della polizia l' aveva raccontata molto prima, in Prossima fermata Fruitvale Station, nell' ormai lontano 2013.

«Le violenze della polizia non sono cosa di oggi. Se sei nero in America lo sai da sempre. Quel film buttò una prima luce su un fenomeno che prima dell' omicidio di George Floyd passava quasi sempre sotto silenzio».

 

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Le cose stanno cambiando, fino a poco tempo fa il suo personaggio sarebbe stato bianco.

«Vero, qualcuno avrebbe detto che per il mercato internazionale sarebbe stato necessario un protagonista bianco. Fortunatamente le cose stanno cambiando. È un importante segnale. Per quanto mi riguarda poi la mia scelta cade sempre su film e su ruoli che mi piacciono, che mi fanno divertire e per fortuna, per questo film, non ci sono state discussioni del tipo: lui è nero per questa o quella ragione. John è un soldato, il colore della sua pelle è indifferente».

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