roma santa e dannata dago roberto d agostino marco giusti documentario docufilm moana pozzi

CIAK, MI GIRA! “A ROMA NON ESISTONO DESTRA E SINISTRA; ESISTE SOLO IL CENTROTAVOLA” - INTERVISTONA DI ALDO CAZZULLO A DAGO, PROTAGONISTA CON MARCO GIUSTI, DEL DOCU-FILM “ROMA SANTA E DANNATA”, CHE VERRA' PRESENTATO IL 27 OTTOBRE ALLA FESTA DEL CINEMA DI ROMA - UN VIAGGIO NELLE NOTTI ROMANE CON LE DISAVVENTURE DI CARLO VERDONE AL FESTIVAL DEI POETI DI CASTELPORZIANO; GIORGIO ASSUMMA CHE SVELA LA "ZINGARATA" DI PAPA WOJTYLA; VLADIMIR LUXURIA E LE AMMUCCHIATE A ''MUCCASSASSINA''; MONICA GUERRITORE IN FUGA CON ALAIN DELON; HELMUT BERGER CHE SBALLA NUDO SU UN TAVOLO; "DEGRADO" PER VERA GEMMA; DAGO ALL'OSPEDALE CON RENATO ZERO RICOVERATO AL REPARTO FEMMINILE; MASSIMO CECCHERINI A CASA SGARBI CON OSPITE BRASILIANA; SANDRA MILO COMMENTA CRAXI A LETTO CON MOANA POZZI; AGNELLI IN FUGA DA MARINA RIPA; BERLUSCONI E LA "CACIARA SUL LETTO"

DAGO INTERVISTA DI ALDO CAZZULLO SUL CORRIERE DELLA SERA 14 OTTOBRE 2023

Aldo Cazzullo per il “Corriere della Sera”

 

La scena si apre sul Cupolone di notte. «Roma, da sempre, ha una sola certezza, unica e irremovibile, un potere granitico, eterno come la città che lo contiene: il Vaticano — sostiene Roberto D’Agostino —. Non a caso La dolce vita di Fellini comincia con la statua del Cristo in volo sull’elicottero verso piazza San Pietro.

 

Dalla politica arrivano a Dagospia soffiate di ogni tipo, e nessuno ha mai scoperto la fonte. Ma quando un alto prelato cominciò a tenere sul mio sito una rubrica sui segreti vaticani, i suoi lo beccarono dopo una settimana». E il caso di Emanuela Orlandi? «No, lì il Vaticano non c’entra nulla. È un delitto che semmai è stato usato per colpire il Vaticano».

 

Burini e marziani «Roma è una città come la sedia elettrica è una sedia» è la sintesi del docu-film che D’Agostino e il critico cinematografico Marco Giusti porteranno alla Festa del Cinema di Roma. «Doveva intitolarsi “Roma santa e puttana”, ma non si può, perché poi Google censura a colpi di asterisco quella che considera una parolaccia — racconta D’Agostino —. Allora sarà “Roma santa e dannata”.

Dago e Giusti - Roma, santa e dannata

 

Ma a me sarebbe piaciuto anche “Quando a Roma eravamo già froci”. Per dire che qui è già successo di tutto e di più, compresa la conquista della libertà sessuale quando altrove si viveva ancora sugli alberi.

 

carlo verdone roma santa e dannata

Tempo fa, è stata ritrovata nel sottosuolo del Palatino un’iscrizione greca che chiarisce l’inutilità di scoprire l’enigma della città di Totti e Andreotti: “Ho imparato che la via diritta è il labirinto”.

 

dago e marco giusti in roma santa e dannata 2

E Fellini aggiungeva: “L’Urbe è un immenso cimitero brulicante di vita”. Per gli altri, i cosiddetti “burini”, è duro capire che gli abitanti dell’Urbe non sono i romani ma Raffaello, Caravaggio, Michelangelo, Bernini, Borromini, un Papa di qua, un Papa di là. Città Eterna che seppellisce tutti con una pernacchia, come aveva intuito Flaiano, con la metafora del marziano che atterra a Villa Borghese e dopo una settimana è già dimenticato».

 

dago in roma santa e dannata 1

Tra Virgilio e Bombolo Il filo conduttore del film è un viaggio notturno sul Tevere. A bordo del barcone, D’Agostino e Giusti, «come Romolo e Remo, Dante e Virgilio, o come Tomas Milian e Bombolo». In mezzo i racconti dei protagonisti delle notti romane. Vladimir Luxuria svela i retroscena di “Muccassassina»: «Quando entrai in Parlamento più di un onorevole mi avvicinò per sussurrarmi: ti prego, non dire che venivo nel vostro locale. Io lo tranquillizzavo: ma chi ti ha visto, stavi sempre nella dark room», la stanza scura dei peccati inconfessabili.

 

bettino craxi e sandra milo 2

Carlo Verdone rievoca un’avventura giovanile sulla Bentley decappottabile del suo amico — e futuro cognato — Christian De Sica: «Andammo a prendere una stupenda ragazza di 19 anni, vestita come un calciatore della Roma, con gli scarpini, i pantaloncini bianchi, la maglia giallorossa: era Monica Guerritore. La portammo al Number One. Ma lì lei trovò Alain Delon, e andò via con lui, senza dirci neppure ciao.

 

 

E noi restammo lì, con Gigi Rizzi, Gianfranco Piacentini, e un ragazzo nudo che ballava ebbro su un tavolino, e ci gettava addosso noccioline e cubetti di ghiaccio: era Helmut Berger. Se è per questo — conclude Verdone — una volta, appena entrato al Kinky, mi arrivò in fronte un bicchiere, lanciato dal principe Alessandro Borghese che stava litigando con qualcuno. Dissi solo: riportateme a casa».

Dago - Roma, santa e dannata

 

 

Number One, Kinky, Scarabocchio, Jackie O’, Notorious, Easy Going sono i locali degli anni 70 e 80, oltre ovviamente al Piper, dove il giovane D’Agostino incontra Loredana Bertè, Patty Pravo e Renato Zero, di cui il film rievoca una disavventura notturna: «Il post-discoteca consisteva nel salire nella 500 di un amico, dotata di mangiadischi, e girare senza meta per il centro di Roma.

 

Dago e Giusti - Roma, santa e dannata

Scombussolata dal ritmo di “Satisfaction”, l’auto non rispettò l’incrocio di via Sicilia, alle spalle di via Veneto. Il crash fu pauroso, ancor di più il posto dove fu sbattuta la 500: in mezzo alle bare delle pompe funebri Scifoni, negozio dotato di ampie vetrate che andarono in frantumi.

 

 

FOTO INEDITE DI KAROL WOJTYLA SCATTI IN PISCINA E DURANTE LA LETTURA

Con la testa rotta, il volto bucherellato di vetri, io e Renato fummo portati al Policlinico Umberto I. Io al reparto maschile, lui a quello femminile. Cominciai ad urlare che Renato aveva il pisello ma gli infermieri non potevano credere che quella creatura bellissima, magrissima, capelli lunghissimi e addobbata di una tutina di lurex fosse un ragazzo».

 

festival internazionale poeti castelporziano 4

Un Papa in birreria L’avvocato Giorgio Assumma rivela la fuga dalla Santa Sede del neo pontefice Karol Wojtyla, nostalgico di un boccale di birra, in compagnia del suo segretario polacco, ambedue in borghese: «La zingarata papale si complicò quando al ritorno le guardie svizzere non riconobbero il nuovo Papa — racconta Dago —. Mortificati, i due si recarono al Commissariato di Borgo, dove il segretario poteva vantare qualche amicizia. Al racconto, l’agente rimase perplesso e sfoderò l’eterno spirito romano: “Se sei tu il Papa, non hai le chiavi di casa? Ma che Papa sei?!?».

moana pozzi con Dago

 

L’attrice Vera Gemma, figlia di Giuliano, racconta la scoperta di un sex club chiamato programmaticamente «Degrado». Massimo Ceccherini confessa le sue notti romane segnate dalla dissipazione, con una visita notturna nel salotto di Vittorio Sgarbi, tra quadri di commovente bellezza e invitate brasiliane.

 

Ma il racconto più esilarante è quello del primo — e ultimo — Festival internazionale dei poeti di Castelporziano, cui Carlo Verdone accompagna un amico, aspirante scrittore.

festival poeti castelporziano 2

 

È un happening straordinario che chiude l’Estate Romana di Renato Nicolini, l’Effimero che cambiò la capitale, in cui le parole di Verdone si mescolano ai filmati dell’epoca, un tourbillon di alto e basso, di Allen Ginsberg e poetastri, che termina con un assalto finale al palco per una distribuzione di pasta e fagioli: il palco crolla, metafora della fine di un’era, gli anni ‘70 della politica e dell’impegno, e dell’inizio degli anni ‘80. Un cambio di stagione che D’Agostino all’epoca colse in un libro intitolato non a caso «Come vivere — e bene — senza i comunisti».

dago in roma santa e dannata 5

 

Meno noto è che lo stesso Dago sia stato il ghost writer di Moana Pozzi e del suo libro «La filosofia di Moana», quello in cui vengono assegnati i voti ai suoi tanti amanti (Grillo, De Crescenzo, Benigni, Arbore) compreso un generoso 7 e mezzo all’allora premier Bettino Craxi: «Moana era bellissima, ma del tutto priva di sensualità. Una statua».

dago e renato zero 1

 

Poi nella Roma del cinema e nella tv irrompe Silvio Berlusconi. Nel film il racconto è affidato a Carlo Vanzina: «Era il 1989, il Cavaliere aveva prodotto una serie, “Amori”, che coinvolgeva i più grandi sceneggiatori e registi. Per festeggiare li invitò a Palazzo Sacchetti, in via Giulia. Si alza Suso Cecchi D’Amico e dice: “Sia ben chiaro però che noi siamo contrari alle interruzioni pubblicitarie dei film”. Tutti quanti, Lina Wertmuller, Ugo Pirro, Nanni Loy, Mario Monicelli, Dino Risi, Luigi Magni annuiscono. Nel salone scende il gelo.

agnelli anita ekberg gianni agnelli

 

 

 

Come è finita? Dopo due ore e molto champagne, Berlusconi gorgheggiava canzoni francesi, Confalonieri lo accompagnava al pianoforte, e dietro di loro Ugo Pirro e Lina Wertmuller e Nanni Loy cantavano agitando le manine. Come al piano-bar del Jackie ‘O...».

SANDRA MILO E BETTINO CRAXI

 

Dice D’Agostino che «a differenza dei vari potenti atterrati a Roma, Silvio Berlusconi è l’unico pendolare milanese che si è davvero romanizzato. L’unico a capire la logica del potere capitolino incarnato dal primo comandamento dell’andreottismo: i nemici non si combattono; si seducono, o si comprano. Gianni Agnelli si trovò meno a suo agio: quando accettò l’invito galante di Marina Ripa di Meana nella sua villa sull’Appia Antica, restò basito trovandola a letto con due artisti, Eliseo Mattiacci e Gino De Dominicis, e rinunciò: “Beh, siamo già in troppi”».

gianni letta funerali di paolo bonaiuti

 

Funeral party Il film mostra immagini di funerali illustri: Giulio Andreotti, Mario D’Urso, Angelo Rizzoli. «A Roma non c’è niente di più vivo di un funerale — racconta D’Agostino —. Un’occasione imperdibile per trasformare un evento tragico in un party. Al pari di un matrimonio, “er mortorio” diventa così un evento che rinsalda una élite di happy few, quei pochi fortunati che davanti a una bara si riconoscono parte di una rappresentazione che tiene tutti insieme: amici, nemici e tipi intermedi che vanno alle esequie anche senza aver mai conosciuto il caro estinto. Alla fine, commento generale: “Che funerale! Meglio di una festa...”».

 

Dago - Roma, santa e dannata

«Sono arrivato alla conclusione che Dio si è inventato una città con il diavolo accanto. Una città ambivalente e capace di tutto, anche di trasformare Berlusconi in un premier, De Michelis in un ballerino, Renzi in uno statista, Valeria Marini in un’attrice — sorride D’Agostino —. Una città santa e dannata dove la più grande collezione di falli è custodita in Vaticano».

sabina began berlusconi clooney

 

Cioè? «A due passi dalla Cappella Sistina c’è una stanza che raccoglie in appositi schedari tutti quelli amputati a scopo di decenza alle statue di Roma antica, in un’ansia moralizzatrice che, riconosciamolo, non ha dato grandi risultati. Ma la vera perversione è il potere. Qui non esistono la destra e la sinistra; esiste solo il centrotavola».

moana pozzi

 

gianni de michelis discoteca paradisoabore, renato zero e dagomoana pozzi ph gianfranco salis

cazzullo e dago

dago e marco giusti in roma santa e dannata 3dago e marco giusti in roma santa e dannatadago e marco giusti NEL DOCU-FILM ROMA SANTA E DANNATAdago e marco giusti NEL DOCU-FILM ROMA SANTA E DANNATAdago e marco giusti NEL DOCU-FILM ROMA SANTA E DANNATAdago e marco giusti NEL DOCU-FILM ROMA SANTA E DANNATA

Ultimi Dagoreport

claudia conte

DAGOREPORT - CHI È, CHI NON È E CHI SI CREDE DI ESSERE CLAUDIA CONTE, LA “GIORNALISTA, SCRITTRICE, "EVENT PRODUCER", OPINIONISTA” CHE IMPERVERSA TRA TV, EVENTI PUBBLICI E ISTITUZIONALI - COME MAI HA PRESENTATO ALLA CAMERA DEI DEPUTATI DI UN LIBRO DI GABRIEL GARKO?!?! - PERCHÉ LA 33ENNE DI CASSINO È STATA SCELTA PER “RIFLETTERE” SULL’EREDITÀ DI ALDO MORO NEL MAGGIO 2023, ALLA PRESENZA DEL MINISTRO DELL’INTERNO, MATTEO PIANTEDOSI, E DEL PREZZEMOLONE MOLLICONE? - SUI SOCIAL DILAGANO LE SUE FOTO CON MINISTRI, ALTE GERARCHIE MILITARI, CONDUTTORI TV E PERFINO PAPA FRANCESCO – PRESENZA FISSA A PRESENTAZIONI DI LIBRI, CENE E GALA, LA BELLA CLAUDIA HA INIZIATO COME ATTRICE, POI HA TROVATO UNA MINIERA D’ORO NEL SOTTOBOSCO DELLA ''BENEFICENZA'', DELLA ''SOLIDARIETÀ'' E DELLE "LEGALITÀ" – TRA LIBRI, LE OSPITATE, I PREMI DI OGNI TIPO, E' ARRIVATO L’INCARICO PIÙ PRESTIGIOSO: LA PRESENTATRICE DEL TOUR DELLA NAVE AMERIGO VESPUCCI, IN GIRO PER IL MONDO. A QUALE TITOLO LE È STATO AFFIDATO? E PERCHÉ PROPRIO A LEI? AH, SAPERLO...

giuseppe conte elly schlein matteo ricci giorgia meloni francesco acquaroli

DAGOREPORT - COME E' RIUSCITO CONTE, DALL’ALTO DEL MISERO 5% DEI 5STELLE NELLE MARCHE, A TENERE IN OSTAGGIO IL PD-ELLY? - L'EX ''AVVOCATO DEL POPOLO'' È RIUSCITO A OTTENERE DALLA "GRUPPETTARA CON L'ESKIMO" LE CANDIDATURE DI ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA, E SENZA SPENDERSI GRANCHE' PER MATTEO RICCI. ANZI, RIEMPIENDO I MEDIA DI DISTINGUO E SUPERCAZZOLE SULL’ALLEANZA (“NON SIAMO UN CESPUGLIO DEL PD”) – IL PIU' MADORNALE ERRORE DEL RIFORMISTA RICCI E' STATO DI FAR SALIRE SUL PALCO L'"ATTIVISTA" DEL NAZARENO, AGITANDOSI PER GAZA ANZICHE' PER UNA REGIONE DOVE LA GLOBALIZZAZIONE HA IMPOVERITO LE INDUSTRIE (SCAVOLINI, TOD'S, ETC.), LA DISOCCUPAZIONE E' ARRIVATA E I MARCHIGIANI SI SONO SENTITI ABBANDONATI - VISTO IL RISCHIO-RICCI, E' ARRIVATA LA MOSSA DA CAVALLO DELLA DUCETTA: ''ZONA ECONOMICA SPECIALE'' E UNA PIOGGIA DI 70 MILIONI DI AIUTI...

al-thani netanyahu trump papa leone bin salman hamas

DAGOREPORT – STASERA INIZIA LA RICORRENZA DI YOM KIPPUR E NETANYAHU PREGA CHE HAMAS RIFIUTI IL PIANO DI PACE PER GAZA (ASSEDIATO IN CASA DALLE PROTESTE E DAI PROCESSI, PIÙ DURA LA GUERRA, MEGLIO È). NON A CASO HA FATTO MODIFICARE LAST MINUTE IL TESTO RENDENDOLO PIÙ DIFFICILE DA ACCETTARE PER I TERRORISTI CHE, A LORO VOLTA, INSISTONO SU TRE PUNTI: UN SALVACONDOTTO PER I CAPI; UN IMPEGNO A CREARE LO STATO DI PALESTINA; IL RITIRO DELL’ESERCITO ISRAELIANO, ANCHE DALLA ZONA CUSCINETTO – PRESSING FORTISSIMO DI VATICANO, ONU E PAESI ARABI PER CHIUDERE L'ACCORDO – EMIRI E SCEICCHI INFURIATI PER IL RUOLO DI TONY BLAIR, CHE BOMBARDÒ L’IRAQ SENZA MAI PENTIRSI – L’UMILIAZIONE DI “BIBI” CON LA TELEFONATA AL QATAR: L’EMIRO AL THANI NON HA VOLUTO PARLARE CON LUI E HA DELEGATO IL PRIMO MINISTRO – L’OBIETTIVO DEI “FLOTILLEROS” E L’ANTISEMITISMO CHE DILAGA IN EUROPA

luca zaia matteo salvini roberto vannacci

IL CORAGGIO SE UNO NON CE L'HA, MICA SE LO PUO' DARE! LUCA ZAIA, ETERNO CACADUBBI, NICCHIA SULLA CANDIDATURA ALLE SUPPLETIVE PER LA CAMERA: ORA CHE HA FINALMENTE LA CHANCE DI TORNARE A ROMA E INCIDERE SULLA LEGA, DUELLANDO CON VANNACCI E SALVINI CONTRO LA SVOLTA A DESTRA DEL CARROCCIO, PREFERISCE RESTARE NEL SUO VENETO A PIAZZARE QUALCHE FEDELISSIMO – SONO ANNI CHE MUGUGNANO I “MODERATI” LEGHISTI COME ZAIA, FEDRIGA, GIORGETTI, FONTANA MA AL MOMENTO DI SFIDARE SALVINI, SE LA FANNO SOTTO...

elly schlein tafazzi

DAGOREPORT: IL “NUOVO PD” DI ELLY NON ESISTE - ALIMENTATA DA UN'AMBIZIONE SFRENATA, INFARCITA SOLO DI TATTICISMI E DISPETTI, NON POSSIEDE L'ABILITÀ DI GUIDARE LA NOMENKLATURA DEL PARTITO, ISPIRANDOLA E MOTIVANDOLA - IL FATIDICO "CAMPOLARGO" NON BASTA PER RISPEDIRE NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO L'ARMATA BRANCA-MELONI. NELLE MARCHE IL PD-ELLY SUBISCE IL SORPASSO DELLE SORELLE D'ITALIA - QUELLO CHE INQUIETA È LO SQUILIBRIO DELLA DUCETTA DEL NAZARENO NELLA COSTRUZIONE DELLE ALLEANZE, TUTTO IN FAVORE DI UN'AREA DI SINISTRA (M5S E AVS) IN CUI LEI STESSA SI È FORMATA E A CUI SENTE DI APPARTENERE, A SCAPITO DI QUELLA MODERATA, SPAZIO SUBITO OCCUPATO DALLA SCALTRISSIMA DUCETTA DI VIA DELLA SCROFA, CHE HA LANCIATO AMI A CUI HANNO ABBOCCATO LA CISL E COMUNIONE E LIBERAZIONE - CHE ELLY NON POSSIEDA VISIONE STRATEGICA, CAPACITÀ DI COMUNICAZIONE, INTELLIGENZA EMOTIVA, PER FRONTEGGIARE IL FENOMENO MELONI, E' LAMPANTE - OCCORRE URGENTEMENTE, IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, RISPEDIRE ELLY SUI CARRI DEI GAY-PRIDE, PUNTANDO, DOPO LE REGIONALI D'AUTUNNO, SU UNA NUOVA LEADERSHIP IN SINTONIA COI TEMPI TUMULTUOSI DI OGGI

raoul bova beatrice arnera

DAGOREPORT: RAOUL, UN TRIVELLONE ''SPACCANTE''! - DAGOSPIA PIZZICA IL 54ENNE BOVA ATTOVAGLIATO ALL'ORA DI PRANZO AL RISTORANTE “QUINTO”, A ROMA, IN COMPAGNIA DELLA FASCINOSA TRENTENNE BEATRICE ARNERA, CON CUI RECITA NELLA FICTION “BUONGIORNO, MAMMA”, ATTUALMENTE IN ONDA SU CANALE5 – GLI AVVENTORI DEL RISTORANTE NON HANNO POTUTO FARE A MENO DI NOTARE L'AFFETTUOSA INTIMITÀ TRA I DUE ATTORI: BACI GALEOTTI, ABBRACCI E CAREZZE FURTIVE FINO A UN INASPETTATO E IMPROVVISO PIANTO DI BOVA – DOPO LO SCANDALO DEGLI AUDIO PICCANTI INVIATI A MARTINA CERETTI, DIFFUSI DA FABRIZIO CORONA, CHE HANNO TENUTO BANCO TUTTA L’ESTATE, ORA QUEL MANZO DI BOVA SI RIMETTE AL CENTRO DELLA STALLA…