IL CINEMA DEI GIUSTI - L’IDEA VINCENTE DI "INSIDE OUT 2", IL FILM DELL'ANNO CON 734 DOLLARI INCASSATI, È LA GUERRA CHE SI SVOLGE DENTRO LA PROTAGONISTA TRA I NUOVI SENTIMENTI, QUELLI LEGATI ALLA PUBERTÀ E ALLA CRESCITA, E QUELLI VECCHI, PIÙ TRADIZIONALI E PIÙ DA PICCOLA, MENTRE LA RAGAZZA AFFRONTA QUELLA CHE SEMBRA LA PROVA MAGGIORE DELLA SUA VITA: COSTRUIRE SE STESSA DENTRO UNA COMUNITÀ FEMMINILE - PER FORTUNA NON HANNO SPINTO VERSO LA DIREZIONE LESBO, CHE DAVVERO SAREBBE STATA BANALE E TROPPO DA ADULTI… - VIDEO

Marco Giusti per Dagospia

 

Inside Out 2

Qualcuno ci spiegherà cosa spinga un pubblico davvero enorme, composta in massima parte di ragazzine tra i 10 e i 13 anni, a decretare “inside Out 2” diretto da Kelsey Mann per la Pixar, il film dell’anno con 724 milioni di dollari incassati in barba a tutti gli altri kolossal della stagione.

 

inside out 2 1

E qualcuno, anche una Chiara Valerio di turno, ci spiegherà anche perché in “Inside Out 2”, il problema centrale di una ragazzina di 13 anni che sta entrando nella difficile fase della pubertà veda come sua massima sfida nella crescita non il confronto con l’altro sesso, che ne so? Una storiella d’amore…, ma l’accettazione in una squadra tutta femminile di hokey, e quindi un futuro di amicizie al femminile negli anni più importanti della sua crescita.

 

Inside Out 2

La partita di hokey diventa così non solo un test per entrare o meno nella squadra, ma per essere accettata in un mondo di ragazze. Come sicuramente saprete se avete visto il primo “Inside Out”, che aveva ovviamente in più la novità dell’idea centrale, tutto queste è gestito non in prima persona dalla ragazzina, la ultrabianca e ultrabionda Riley, che ha comunque un’amica asiatica, un’amica nera, ecc., ma da un vero e proprio staff di personaggi che rappresentano i suoi sentimenti.

 

inside out 2 3

Solo che ai sentimenti-characters primari che si dilaniavano nella testa di Riley bambina, la Gioia-Amy Pohler, la Tristezza-Phyllis Smith, la Rabbia-Lewis Black, se ne aggiungono di nuovi, quelli legati alla pubertà e alla crescita, come la fondamentale Ansia-Maya Hawke, l’Invidia-Ayo Edibiri, il divertente Imbarazzo-Paul Walter Hauser, e la strepitosa Ennui-Adéle Exachopolous. L’idea vincente di questo secondo film è proprio la guerra che si svolge dentro Riley tra nuovi sentimenti pronti a prendere il sopravvento, e vecchi sentimenti, più tradizionali e più da piccola che cercano di non farla sbandare troppo dalla solidità costruita tra scuola e famiglia (Diane Lane e Kyle MacLachlan), mentre la ragazza affronta quella che sembra la prova maggiore della sua vita.

 

Inside Out 2

Una partita test di hokey femminile per entrare nella squadra del suo nuovo liceo che comporterà l’entrata in un nuovo gruppo di amiche, più grandi e diverse da lei. Crescere quindi, secondo gli sceneggiatori del film, Dave Holstein e Meg Le Fauve, significa per Riley costruire se stessa dentro una comunità femminile. Ci possiamo stare. E, ovviamente, il film non sarebbe andato così bene in tutto il mondo, come peraltro i vecchi “Frozen”, se il protagonista fosse stato un maschio che vuole entrare in un gruppo di maschi.

inside out 2 11

 

E’ curioso che in un mondo purtroppo dominato da guerre e violenza totalmente maschile, con due vecchi leader maschi rincoglioniti che si sfidano per la presidenza americana sotto gli occhi di dittatori come Putin e Xi, il grande immaginario internazionale, penso a quello che ho visto in questi anni tra Cannes e Venezia, o a quel che vedo in streaming tra serie e miniserie, sia quasi interamente dedicato a personaggi e a temi femminili. Combinati, certo, con quel che abbiamo recentemente vissuto.

 

inside out 2 5

 Al punto che dalla grande rivoluzione al femminile del cinema action di eroi e supereroi, che decretò il successo, per molti incredibile, di personaggi come quelli di Wonder Woman, The Woman King, Furiosa, e di registe come Patty Jenkins o Gina Prince Bytherwood o Chloe Zhao, passando attraverso la chiusura totale decretata dall’arrivo del Covid, all’esplosione di film come “Barbie” e “Poor Thing”, giusto un anno fa, e di “Inside Out 2” adesso, ci è perfettamente chiaro il tipo di percorso che sta facendo l’immaginario cinematografico internazionale.

inside out 2 4

 

 Quasi una compressione e un’esplosione continua di prove di forza con i tanti modelli maschili che hanno dominato finora. Gli sceneggiatori di “inside Out 2” si saranno chiesti, tre-quattro-cinque anni fa, immagino, se inserire o meno personaggi maschili nel film. Ma, forse forti dell’insuccesso, di recenti cartoon con protagonisti maschili (alcuni anche gay), hanno deciso di lasciarli a casa. Di giocare tutto il film tra ragazze.

inside out 2 10

 

Per fortuna che non hanno spinto verso nessuna direzione lesbo, che davvero sarebbe stata banale perché troppo da cinema adulto, ma anche gli scontri tra i sentimenti vedono uno scontro tra ragazze, Joy vs Anxiety, mentre ai maschi sono lasciati i ruoli più da mollaccioni. Assolutamente da vedere in edizione originale.

inside out 2 2

 

inside out 2 6

 

Inside Out 2

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…