cinema peti

IL CINEMA DEI GIUSTI - LA STORIA DELLE PUZZE IN RAI NON PUÒ CERTO COGLIERMI IMPREPARATO. ANCHE SE AVREI VOLUTO UN ATTIMO DISSOCIARMI DA TEMI COSÌ BASSI. TEMO PERÒ DI ESSERE STATO IL PRIMO, E MAGARI L’UNICO, AD AVER DEDICATO UN SAGGETTO, “NUOVI INGREDIENTI COMICI ITALIANI- RUMORI DI FONDO”, IN TEMPI NON SOSPETTI, IL LONTANO 1981, ALLA SCORREGGIA NEL CINEMA ITALIANO… - VIDEO

 

Marco Giusti per Dagospia

 

l’insegnante nella classe dei ripetenti

La storia delle puzze in Rai non può certo cogliermi impreparato. Anche se avrei voluto un attimo dissociarmi da temi così bassi. Temo però di essere stato il primo, e magari l’unico, ad aver dedicato un saggetto, “Nuovi ingredienti comici italiani- Rumori di fondo”, in tempi non sospetti, il lontano 1981, alla scorreggia nel cinema italiano. Saggetto che proseguiva con altri due tempi importanti, “cul’inaria” e “dulcis in fundo, merda”. Credo che i titoli se li inventò Gianni Buttafava, che divideva con me questa assurda passionaccia per i film scorreggioni. Ci divertivamo così, che ci volete fare. Il saggetto, pubblicato dalla gloriosa Ubulibri di Franco Quadri sul celebre e compianto e mai più ripreso “Patalogo Cinema e televisione”, curato da Buttafava e da me per il cinema e da Aldo Grasso per la tv, fece un certo colpo.

 

franco lechner

Al punto che finii in un talk sul cinema ideato e condotto da Vittorio Gassman nel suo programma “Cinecittà Cinecittà” poco tempo dopo. Così mi ritrovai per la prima volta gomito a gomito, per non dir di peggio, con Alvaro Vitali, Mario Merola, Marino Girolami, Michela Miti, e il grande Bombolo alias Franco Lechner alias Venticello, re delle flatulenze nei film del Monnezza. Gli chiesi subito, in trasmissione, ma il pezzo venne evidentemente tagliato, “Bombolo, sei stato tu a invertarti le scorregge al cinema?” “Tze tze, quanno mai”, mi rispose, “ma chi te l’ha detto?

severino cicerchia detto lo scorreggione

 

Ma che sei… er critice de la mmerda?!”. Mi stetti zitto. Ma dopo neanche quindici minuti Bombolo, ricadendo sul tema delle puzze e dei venticelli, esplose in un liberatorio: “Sì… sono stato io. So io l’inventore delle scorregge ar cinema!!”. Fu un grande momento, per la mia carriera di raffinato critico militante e per la storia del cinema italiano. Certo, ci sono stati anche un incredibile e senza vergogna Ugo Tognazzi ne “Il petomane” di Pasquale Festa Campanile, o un ben più vitale e allegro Massimo Boldi in “Il ragazzo di campagna” di Castellano e Pipolo come cugino di Pozzetto, tal Severino Cicerchia detto lo Scorreggione

 

ugo tognazzi il petomane

 (“Ma come hai fatto a riconoscermi” dice dopo averne mollata una). Grandi classici. Per il resto, le grandi scene di scorreggioni al cinema, li conoscete. Con tutti i filmacci che girano in questo periodo di pandemia… Penso al cecatissimo professor Morlupo di Carletto Sposito in “L’insegnante nella classe dei ripetenti”, pronto a sganciare in qualsiasi luogo gli sembri vuoto le sue scariche. Ma dal momento che non ci vede, si libera di queste eccedenze d’aria nell’aula del consiglio dei professori, o nella stanza del preside, seminando il panico.

 

operazione vacanze

Possiamo anche ricordarci di Lino Banfi che in “La ripetente da l’occhietto al preside”, ha un busto sparisci-pancia e quando se lo toglie si libera anche di una notevole quantità d’aria. Un intero film, trashissimo in verità, “Una moglie, due amici, quattro amanti”, è costruito sul rumore che provoca nel nostro organismo il frutto esotico del pamango. E del rumore viene rigororosamente e ingiustamente accusato sempre il povero cameriere, Lucio Montanaro, solo perché ha un fisico grassottello da scorreggia facile. E lui si difende con un geniale “Me cecassero gli occhi…”.

 

i il petomane

Forse la più clamorosa scarica di rumori di fondo la ottiene Franco Franchi quando si piega a gambe spalancate per sollevare un peso incredibile in “Ku-fu? Dalla Sicilia con furore” di Nando Cicero. “Aprite porte e finestre”, grida allora il cattivo George Wang, costui non ha solo la mano d’acciaio, ma anche un culo…”. Ma non so se batte il finale con peto apocalittico di Nino Terzo in “Pierino il fichissimo” di Sandro Metz, davvero imbarazzante. Nel folle “La liceale, il diavolo e l’acquasanta”, sempre di Cicero, nel suo episodio Alvaro Vitali muore tra peti e mal di pancia in maniera viscontiana per poi ricomparire in mezzo al Paradiso Terrestre nudo con codino coprisedere che ogni tanto si alza per un’arietta.

il petomane

 

La stessa arietta troviamo come accompagnamento di inquadratura di chiappa degli indiani Froceyenne nel fondamentale “Arrapaho” di Ciro Ippolito. Ma ben altra cosa era il personaggio della gigantesca Sora Regina di Mickey Knox in “Trastevere” di Fausto Tozzi, che muore in viaggio per il Santuario del Divino Amore con una scorreggia epica.

 

Per il resto dovrei aprire i tanti file di trent’anni di cinepanettoni di Boldi e Christian per ritrovar qualcosa di davvero significativo. Mi ero appuntato il fondamemtale “Operazione vacanze” di Claudio Fragasso con il gigantesco Antonio Fiorillo che soffre di flatulenza o la bona scorreggiona Nina Strauss di “Miami Beach” dei Vanzina, da cui la giusta battuta “Sta Miami sembra Fregene”. O “La coppa dei campioni” di Giulio Base con Boldi e Max Tortora, pieno di battute dedicate ai peti: “Na scurreggetta la posso fa?”, “Non riesco a liberarmi se non sento un po’ di musica”, “Scusi, ma si è cagato addosso!”.

 

severino cicerchia

Ma perfino Gary Oldman nel recentissimo “Slow Horses” apre il film col calzino bucato e un paio di scorreggioni. Bombolo ha fatto sicuramente scuola. Quanto al tema scorregge in Rai, avrei da dirvi parecchio su certi personaggi anche celebri. Come quello chiamato dalla redazione Er caccola, si capisce perché, noto giornalista notturno che aveva il viziaccio di seminar caccole sotto i tavoli, o sulla clamorosa scena di un altro celebre giornalista che in studio, live, in un programma da pomeriggio in famiglia, si alzò per raggiungere il bagno, ma si mosse con un attimo di ritardo, fatale.

arrapaho

 

Per giunta ebbe la brutta idea di rimettersi a sedere accanto alla sua co-presentatrice non solo imbarazzata per lo sciagurato evento, ma scossa per il terribile odore che emanava dal suo vicino. Per mesi e mesi alla mensa della Rai non si parlò d’altro. E molti erano i testimoni.

franco lechner 3slow horsesuna moglie, due amici, quattro amantiku fu? dalla sicilia con furore 2ku fu? dalla sicilia con furore

Ultimi Dagoreport

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...