gennaro sangiuliano dominique meyer fortunato ortombina beppe sala scala

CRONACHE DAL SOTTO-SCALA! COME DAGO DIXIT, ORTOMBINA È STATO DESIGNATO COME NUOVO SOVRINTENDENTE DELLA SCALA - L’ACCORDO PREVEDE CHE DOMINIQUE MEYER RESTI IN CARICO FINO AL PRIMO AGOSTO 2025 – RIMARRÀ IN CARICA COME DIRETTORE MUSICALE RICCARDO CHAILLY, FINO AL 2026, QUANDO ARRIVERÀ DANIELE GATTI - IL MINISTRO DELLA CULTURA SANGIULIANO: "DOPO TRE SOVRINTENDENTI STRANIERI, LISSNER, PEREIRA E MEYER, ALLA SCALA TORNA UN ITALIANO…” – MATTIOLI: "IN QUESTO MOMENTO STORICO, LA SCALA HA DUE PROBLEMI. IL PRIMO È CHE HA PERSO IL RAPPORTO CON LA CITTÀ. IL SECONDO…”

Pierluigi Panza per il Corriere della Sera - Estratti

 

FORTUNATO ORTOMBINA

Con condivisa soddisfazione, si è concluso il sempre complesso rituale di nomina del nuovo sovrintendente della Scala, una specie di conclave della musica. Come annunciato, il cda di ieri ha indicato all’unanimità nuovo sovrintendente del Piermarini Fortunato Ortombina, mantovano di 64 anni, diplomato al conservatorio di Parma, studioso verdiano e attualmente nello stesso ruolo alla Fenice di Venezia.

 

Entrerà in affiancamento all’attuale n.1 della Scala, Dominique Meyer, dal 1° settembre di quest’anno. Riconoscendo il lavoro svolto da Meyer anche per progettare le stagioni future, il cda ha deciso di prolungare la sua carica sino al compimento del 70° anno di età (agosto 2025), quando per la nuova legge dovrà lasciare.

 

Quanto alla direzione musicale, Riccardo Chailly resterà sino alla stagione 2026. Sarà Ortombina a presentare al consiglio il successore, che dovrebbe iniziare dirigendo il 7 dicembre 2026. Sarà sempre il nuovo sovrintendente a condividere con il teatro un futuro direttore artistico e un direttore amministrativo (non generale), che potrebbe essere Andrea Erri, attuale direttore amministrativo della Fenice.

dominique meyer

 

Il ministro Gennaro Sangiuliano esprime grande soddisfazione per la scelta operata dal cda e condivisa dal ministero: «Una soluzione eccellente, frutto di una collaborazione istituzionale e della consapevolezza che la Scala proietta un’Italia positiva nel mondo. Dopo tre sovrintendenti stranieri, Lissner, Pereira e Meyer, alla Scala torna un italiano e questo accade appena qualche mese dopo la consacrazione dell’arte del canto lirico a patrimonio dell’umanità da parte dell’Unesco».

 

«Abbiamo fatto tutto per il bene della Scala, per la dignità e la correttezza», ha dichiarato al termine del consiglio il sindaco e presidente della Scala, Giuseppe Sala. «Ortombina si preparerà in questi mesi e Meyer preparerà il tutto per facilitare il suo lavoro». Su Meyer ha aggiunto: «Dopo una serie di riflessioni e confronti con il governo, la proposta del cda di rinnovare l’incarico a Meyer fino al primo agosto 2025 è un riconoscimento del suo lavoro».

 

riccardo chailly

Il sindaco ha poi lasciato trapelare che, forse, non tutti erano concordi nel ritenere applicabile alla Scala la norma sui 70 anni, ma si è preferito scegliere la via della condivisione, «un compromesso accettabile»

 

(…)

 

SCALA, È ORA DI PENSARE ALLA MUSICA

Alberto Mattioli per la Stampa - Estratti

 

Tutta questa telenovela sul sovrintendente della Scala ha almeno un pregio: è finita.

 

(...) L'aspetto sconcertante della vicenda è un altro: tutti hanno parlato e talvolta sproloquiato di persone, nessuno di strategie, idee, progetti. Sempre di «chi» e mai di «cosa». In questi mesi, nessuno ha mai spiegato prima quale tipo di teatro e di programmazione artistica vorrebbe, e poi quale sarebbe la persona adatta per realizzarla.

daniele gatti

 

Oltretutto, ed è stato il grande errore della sovrintendenza Meyer, oggi alla Scala c'è un evidente squilibrio di impegno e di risultati fra la parte amministrativa, ottima, e quella artistica, deficitaria. Come se produrre spettacoli d'opera non fosse il «core business» del teatro. Per carità: intendersi d'opera non è obbligatorio né per i sindaci né per i ministri. Ma è paradossale che Sala e Sangiuliano non abbiano accanto nessuno in grado di spiegare loro l'ovvio.

 

Incredibile, poi, che di questi argomenti nulla si legga sui giornali, nemmeno su quelli milanesi. In questo momento storico, la Scala ha due problemi. Il primo è che ha perso quel che la rendeva unica: il rapporto con la città. Il teatro è sempre pieno, ma di turisti; il loggione sembra scomparso; la Scala non è più ciò che era sempre stata: l'anima di Milano. Perché la Scala non è solo un teatro: è, anzi era, il centro del centro cittadino, un'istituzione non solo musicale e, scusate la parolaccia, culturale, ma sociale, mondana, civile, quindi politica nel senso più alto e più nobile.

ortombina

 

Un ruolo che ha perso, come si è visto durante la pandemia, quando la Scala è scomparsa dall'orizzonte. Secondo problema: nelle sue epoche migliori, la grandezza della Scala è stata quella di anticipare quello che poi si sarebbe fatto nel resto del mondo. Di dare la linea, insomma. Oggi la linea artistica la Scala non la dà perché non l'ha, e in sostanza a Milano si fa quel che si fa ovunque nel mondo, anzi arrivando pure sistematicamente in ritardo. Volendo parlare di politica culturale, riscusate, sarebbero questi gli argomenti da affrontare. Fortunato Ortombina non ha bisogno di idee perché ha già le sue, ma una gliela vogliano offrire.

 

 

sala sangiuliano

La Scala smetta di seguire il mainstream operistico internazionale, anche perché lo fa male, e rilanci la sua identità investendo sugli artisti italiani, per esempio tutti quei quaranta-cinquantenni, non necessariamente figli di, che ci sono, tanti e validi. Nessuna autarchia, ma ci sono i registi e i direttori per ridefinire una via italiana al teatro musicale, beninteso non provinciale né ottusamente conservatrice. E magari piacerebbe anche al governo nazional-sovranista, che in materia di idee finora non ne ha avuta nemmeno una.

PIERLUIGI PANZAalberto mattioli

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa sergio mattarella

FLASH! – PER SOSTENERE I FRATELLINI D’ITALIA CIRIELLI E SANGIULIANO ALLE REGIONALI CAMPANE, SI È SCOMODATO PERSINO IL PRESIDENTE DEL SENATO, IGNAZIO LA RUSSA – CHE LA SECONDA CARICA DELLO STATO FACCIA CAMPAGNA ELETTORALE, FOTTENDOSENE DEL SUO RUOLO ISTITUZIONALE,  NON AVRÀ FATTO PIACERE PER NULLA A SERGIO MATTARELLA – D’ALTRONDE, IL PRESIDENTE LEGHISTA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, LORENZO FONTANA, NON CI PENSA ASSOLUTAMENTE DI SCAPICOLLARSI IN VENETO A SUPPORTO DEL CANDIDATO DEL CARROCCIO, ALBERTO STEFANI…

emanuele filberto di savoia - consulta dei senatori del regno

MONARCHIA UNICA VIA! – SABATO PROSSIMO A PALAZZO BORGHESE DI FIRENZE SI RIUNISCE QUEL CHE RESTA DEI MONARCHICI DE’ NOANTRI, PER LA SERATA DI GALA DELL’ORGANIZZAZIONE “CONSULTA DEI SENATORI DEL REGNO”. OSPITE D’ONORE “SUA ALTEZZA REALE” EMANUELE FILIBERTO DI SAVOIA – NELL’INVITO SONO BEN EVIDENZIALE LE “NOTE DI ETICHETTA”: “È CONSUETUDINE FARE L'INCHINO (C.D. CURTSY) AD UN'ALTEZZA REALE, DINANZI ALLA SUA PERSONA”, “NON È CONSUETUDINE (POICHÉ NON ELEGANTE) UTILIZZARE COSTANTEMENTE I TELEFONI CELLULARI” – AGLI UOMINI È “RICHIESTO IL COSIDDETTO ‘WHITE TIE-CRAVATTA BIANCA’ VALE A DIRE IL ‘FRAC’”. E PER LE DONNE? "È D’UOPO L’ABITO LUNGO. NON SONO AMMESSI..."

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - IERI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE… - VIDEO

2025croserossa croce rossa

CAFONALISSIMO DELLE “CROCEROSSINE” – CHIAMATE LA CROCE VERDE: AL “CHARITY GALA DINNER” CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE (QUALE?), ORGANIZZATO DALLA CROCE ROSSA, SFILA LA "VIA TRUCIS" DI ROMA GODONA: LA FATALE MARIA ELENA BOSCHI CON ROSSETTO-SANGUE, IN COMPAGNIA DI UN UOMO MISTERIOSO (“È SOLO UN AMICO”), LAURA RAVETTO SMALTATA COME UNA VASCA DA BAGNO, CLAUDIA GERINI IN VERSIONE PIERROT (TRUCCO PALLIDO E OCCHIO SPERDUTO), SIMONA BRANCHETTI IRRICONOSCIBILE. E POI OVVIAMENTE LA PREZZEMOLONA DELLE FESTE ROMANE, CIOCIARE E ISTITUZIONALI: CLAUDIA CONTE, CON SCOLLO PERICOLOSO, CHE SI LANCIA SUL MINISTRO NORDIO PER L’IMMANCABILE SELFIE DA AGGIUNGERE ALLA SUA COLLEZIONE - IL ''SUB-DANDY'' MOLLICONE, LA SEMPRE BOMBASTICA-MILF ELEONORA DANIELE, NICOLETTA ROMANOFF, "E-VIRA" CARBONE, MONICA SETTA, BALZARETTI-ABBAGNATO, I DUE JIMMY (GHIONE E CANGIANO)...

gianmarco mazzi teatro alla scala orchestra orchestrali

DAGOREPORT - STROMBAZZI…E MAZZI! OHIBÒ: PER IL SOTTOSEGRETARIO SANREMESE ALLA CULTURA CON DELEGA ALLA MUSICA, GIANMARCO MAZZI, “NESSUNA ORCHESTRA SINFONICA ITALIANA RISULTA AI PRIMI POSTI NEL MONDO” E L’UNICA RICONOSCIUTA “NELLA CLASSIFICA INTERNAZIONALE È LA SCALA CHE È AL 47ESIMO POSTO”. BUM, RULLO DI TAMBURI. L’EX MANAGER DI CELENTANO NON CITA A QUALE CLASSIFICA SI RIFERISCA, MA DOVREMMO AVERLA SCOPERTA NOI: PENSIAMO SI TRATTI DEL LIBRO GIAPPONESE "SEKAI NO OKESUTORA 123", PUBBLICATO NEL DICEMBRE DEL… 1994 - L’ORCHESTRA IN QUESTIONE, PERÒ, NON È L’ORCHESTRA DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA (QUELLA PAGATA DALLO STATO) BENSÌ LA FILARMONICA DELLA SCALA, OVVERO L’ASSOCIAZIONE PRIVATA FONDATA DAGLI ORCHESTRALI...

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...