carlo rossella

CRONACHETTE MONDANE BY CARLO ROSSELLA: "A WASHINGTON ERO SEMPRE INVITATO ALLE CENE ALLA CASA BIANCA, VEDEVO BILL CLINTON E SUA MOGLIE HILLARY, SPIRITOSISSIMA. AL WATERGATE HOTEL, QUANDO PASSAVA MARIO DRAGHI, PRENDEVAMO IL MARTINI E ANCHE LUI ERA..." – LE FESTE A MOSCA CON LA SPIA DEL KGB - "LA CITTA’ CHE MI MANCA DI PIU’? BUENOS AIRES. CI BALLAVO IL TANGO IL GIORNO LIBERO DELLE CAMERIERE. MA IL CUORE L’HO LASCIATO A BEIRUT. NON CHE ABBIA AVUTO UN'AMANTE LIBANESE. FORSE. NON MI RICORDO”

 

Candida Morvillo per il "Corriere della Sera"

 

carlo rossella foto di bacco

Carlo Rossella ha vissuto in viaggio, è stato corrispondente da Mosca, da Washington, da teatri di guerra; da presidente di Medusa Film, ha calcato ogni red carpet ; da romanziere, ha scritto di città lontane e di grandi alberghi; il suo motto è una citazione di Noël Coward: «Della vita, amo soprattutto gli intervalli tra gli arrivi e le partenze».

 

CARLO ROSSELLA ELICOTTERO MILITARE

La pandemia l' ha bloccato in casa, come tutti, ma una caduta ha fatto il resto: da oltre un anno, esce solo per vedere fisioterapisti e ortopedici. Seduto nella sua biblioteca da 16 mila volumi a Pavia, davanti a un' enorme carta geografica piena di spilli colorati piantati ovunque tranne che in Australia, sospira: «È stato il mio annus horribilis . Appena saputo del Covid, da ipocondriaco quale sono, mi ero chiuso in casa e, in casa, sono scivolato e mi sono rotto la caviglia».

bill e hillary clinton inaugurazione biden

 

Si era rinchiuso, dunque, prima del lockdown?

«Temo ogni malattia come la peste. Appena ne gira una, mi sento i sintomi. Per fortuna, sono sposato con un medico: Daniela è stata professore di Endocrinologia pediatrica e io, in effetti, sono un po' bambino. Mi cura ogni male, anche quelli immaginari».

 

Si narra che sua moglie abbia calcolato che lei ha passato più notti nei grand hotel che nel suo letto. Eravate mai stati insieme tanto?

carlo rossella foto di bacco

«Mai. Ci sono cose di questa casa che sto scoprendo solo ora. Per esempio, che ho un impianto stereo pazzesco».

 

Della vita coniugale, che cos' ha scoperto?

«Che mia moglie mi fa stare molto bene in casa, mi aiuta in tutto, mi compra tutto».

 

Lei che fa tutto il giorno?

«Sogno guardando i documentari di viaggio della Bbc».

 

Quando ha cominciato a viaggiare tanto?

«Soprattutto da inviato di Panorama . Devo grandi viaggi al direttore Claudio Rinaldi.

MARIO DRAGHI - QUESTION TIME ALLA CAMERA

Quando arrivò, chiese dov' ero. Gli risposero: in Brasile, è sempre in giro quello. E lui, serio: quando torna, gli voglio parlare. Mi parlò, ma per mandarmi in Medioriente.

Eh nei colleghi ho sempre notato non dico invidia, però i miei viaggi non li mettevano di buonumore».

 

Suppongo neanche i soggiorni nei grandi alberghi. Di quali ha nostalgia?

«Del Raffles di Singapore. Ha il fascino dell' edificio coloniale, brilla come un diamante. E del Peninsula di Hong Kong. Ero lì il giorno dell' Handover, quando ci fu il passaggio da inglesi a cinesi. Ho visto ammainare la bandiera e mi è venuto il magone, era la fine di un mondo».

carlo rossella gianni e maddalena letta giuseppe consolo

 

In quali altri luoghi si è trovato in momenti topici?

«Nell' Argentina di Videla, con le mamme dei desaparecidos che scendevano in Plaza de Mayo coi fazzoletti bianchi in testa. O fra Iraq e Kuwait mentre si preparava la Guerra del Golfo: eravamo tutti lì ad aspettare, non avevamo niente da fare. Poi, Gianni Agnelli mi chiamò a dirigere La Stampa Sera e me ne andai prima che iniziasse. L' avvocato disse: caro mio, si è perso il secondo tempo del film».

 

Incontri memorabili?

carlo rossella

«Vidi Karol Wojtyla a Cracovia prima che diventasse Papa. All' alba diceva messa a pellegrini attaccati come sardine. Me lo presentarono, poi, quando era Papa. Avevo un problema personale, non so come lo capì, ma mi mise la mano sul braccio, avvertii un calore e lui mi disse: so che è preoccupato, ma andrà tutto bene. Il problema si risolse e io seppi che quello era un miracolo e che lui era un santo».

 

carlo rossella (2)

Che città le manca di più?

«Buenos Aires. Ci ballavo il tango il giorno libero delle cameriere. Mi manca mangiare il pesce da Wiltons a Londra».

 

Dove sono le donne più belle del mondo?

«A Cuba, ma tutto il Sudamerica è una miniera».

 

Dove ha lasciato il cuore?

«A Beirut. Una cosa di amore e guerra. Non che abbia avuto un' amante libanese.

Forse. Non mi ricordo».

 

In quale posto noioso è riuscito a divertirsi?

paola severino carlo rossella

«Stetti un anno a Washington, da corrispondente della Stampa , e mi fecero scrivere un solo pezzo, sull' abito di Monica Lewinsky conservato in frigo con le prove organiche di Bill Clinton. Però, ero sempre invitato alle cene alla Casa Bianca, vedevo sempre lui e sua moglie Hillary, spiritosissima. Al Watergate Hotel, quando passava Mario Draghi, prendevamo il Martini e anche lui era spiritoso».

gianni agnelli

 

Mosca com' era?

«La mia era quella di Breznev. Presi un appartamento e davo sempre feste bellissime.

Allora, fui convocato al Kgb, da un signore alto, che voleva sapere delle feste. Gli dissi: venga e le veda. Da allora, ogni tanto, compariva a casa».

 

Voleva arruolarla?

«Veniva per divertirsi».

 

carlo rossella

Ha poi finito di scrivere la biografia della spia inglese Kim Philby, che il suo editore attende dagli anni 90?

«L' ho intervistato, ma quando ho letto i romanzi di John le Carré ho capito che era meglio cambiare mestiere».

 

Sul Foglio, tiene ancora la rubrica «Alta società»: in tempi di coprifuoco, che resta dell' alta società?

papa wojtyla

«Succedono ancora cose, ho amici che mi chiamano, ma è più difficile raccogliere spigolature. La crisi economica ha banalizzato tutto: la gente spende meno, vive meno, ama meno. Non mi ci faccia pensare, divento matto: uscirò e troverò un mondo dove le cose che amo sono sparite».

 

La prima cosa che farà?

«Andare in Australia».

 

Da solo o con la consorte?

giulio giorello vittorio feltri carlo rossella

«Da solo. Ho amici dappertutto. L' importante è che siano persone che possano vivere senza lavorare. Così, ce ne possiamo andare in giro».

bisignani, lo sposo e carlo rossella 4carlo rossellacarlo rossellamyrta merlino carlo rossella marisela federicipietrangelo buttafuoco carlo rossellacarlo rossellacarlo rosselladaniela santanche carlo rossellalando buzzanca carlo rossellacarlo rossella jas gawronskicarlo rossella francesco caltagirone bellavistacarlo rossella e nicola porroluigi abete carlo rossellaRosy Greco Carlo Rossella e Irene Ghergo carlo rossella alfonso signorini andrea della valleCarlo Rossella al telefono carlo rossellacarlo rossella invitato alla cena di galapaola ferrari carlo rossellacarlo rossellaPOSTA DEL CUORE CARLO ROSSELLAserena autieri carlo rossellacarlo rossellacarlo rossella e paolo genovesegiulio giorello carlo rossella vittorio feltri

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…