DAGOREPORT - “L’UNNO” A LAGIOIA E “ANNALAGNA” BENINI, UNITI NELLA LOTTA! - LA NEO-DIRETTRICE DEL SALONE DEL LIBRO DI TORINO DA’ LA SUA SOLIDARIETA’ A NICOLA LAGIOIA E AFFERMA CHE ANCHE LEI NON AVREBBE FERMATO LA CONTESTAZIONE CHE HA IMPEDITO AL MINISTRO ROCCELLA “IN QUANTO ANTIABORTISTA” DI PRESENTARE IL SUO LIBRO - SI TRATTA DELLA STESSA ANNALENA BENINI CHE NEL 2008 FU CONVINTISSIMA SOSTENITRICE, ANNUNCIANDO PURE IL SUO VOTO, DELLA LISTA “ABORTO? NO, GRAZIE”, PAZZA INVENZIONE POLITICA DI GIULIANO FERRARA CHE CHIEDEVA UNA “MORATORIA SULL’ABORTO”?  

-

Condividi questo articolo


Dagoreport

 

melissa panarello nicola lagioia melissa panarello nicola lagioia

Il prode Nicola Lagioia, direttore uscente del Salone del Libro di Torino più noto forse per le sue galanterie nei confronti della collega Melissa Panariello («Con lei c’è una sola cosa da fare. La prendi. La metti a novanta appoggiata a un tavolo. Poi prendi Lolita di Nabokov. Strappi le pagine. Gliele infili una per una nel culo. Dopo un po’, per osmosi, qualcosa assimila per forza» (https://www.ilmattino.it/spettacoli/televisione/striscia_notizia_lagioia_direttore_salone_libro-6697873.html?fbclid=IwAR2srRgQKnneWeZU4iZjYHHOQ1wpNWb4JJCGPMzvIRNZefHVnvMLK8P2Nyg)

eugenia roccella nicola lagioia salone del libro eugenia roccella nicola lagioia salone del libro

ha così spiegato ad Agorà, Rai3, il fatto di non avere saputo o voluto garantire diritto di parola alla ministra Eugenia Roccella ospite della kermesse letteraria: le contestatrici di Roccella “non volevano il dialogo perché per loro è antiabortista e con una firma può rovinare le vite. Per loro” ha detto delle imbavagliatrici “la ministra ha un potere enorme sui loro corpi e può legiferare. Come si fa a trasformare il conflitto in un dialogo?”.

annalena benini annalena benini

 

Tolto il fatto che non sono i ministri a legiferare ma il Parlamento (dettagli, per carità); tolto anche che come racconta nel suo libro “Una famiglia radicale” Roccella si fece 15 giorni di sciopero della fame in sostegno all’approvazione della legge 194 e che insieme a Giorgia Meloni ha più volte ribadito che la legge non si tocca; è da segnalare l’amorosa vicinanza a Nicola Lagioia della sua successora Annalena Benini: "Lagioia ha il mio totale sostegno. Se avrei fatto la stessa cosa? Assolutamente sì. Non temo per l'indipendenza del Salone, assolutamente no”.

 

Quindi anche Benini non avrebbe impedito l’imbavagliamento di Roccella “in quanto antiabortista”? Si tratta della stessa Annalena Benini che nel 2008 fu convintissima sostenitrice della lista “Aborto? No, grazie”, pazza invenzione politica di Giuliano Ferrara che chiedeva una “moratoria sull’aborto”? E che annunciò pubblicamente che avrebbe votato per “Aborto?No, grazie” alla Camera?

mattia feltri annalena benini mattia feltri annalena benini

https://www.ilfoglio.it/articoli/2008/04/11/news/il-voto-dei-foglianti-in-versione-integrale-73213/

 

Quindi l’antiabortista chi è? Roccella, che volle e continua fortemente a volere la legge 194, o la neodirettora del Salone del Libro Benini che intendeva abolirla? Non Una di Meno andrà a imbavagliare pure lei? Pop corn a tonnellate!

ANNALENA BENINI E IL VOTO DEL 2008 DATO ALLA LISTA ABORTO NO GRAZIE ANNALENA BENINI E IL VOTO DEL 2008 DATO ALLA LISTA ABORTO NO GRAZIE

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

“CARO OLAF SCHOLZ …”. L’IRRITAZIONE (EUFEMISMO) DEL QUIRINALE: UNA LETTERA CHE GIORGIA MELONI NON AVREBBE MAI DOVUTO SCRIVERE - COME SI PERMETTE DI DARE APPUNTAMENTO AL PREMIER TEDESCO PER UN CHIARIMENTO TRA DIECI GIORNI, A QUATTR’OCCHI, IN MODALITÀ COATTA-CASAMONICA? – LA DUCETTA HA SCELTO IL MOMENTO PEGGIORE PER SOSTITUIRE LA DIPLOMAZIA DI PALAZZO CHIGI CON L’AMATO MANGANELLO, DATO CHE A BRUXELLES IN QUESTI GIORNI SI STA NEGOZIANDO TEMI VITALI PER IL NOSTRO DISGRAZIATO PAESE: PATTO DI STABILITÀ, PNRR, MES - MEGLIO È ANDATA AD ANTONIO TAJANI IN MISSIONE A PARIGI (SOTTO L’ATTIVISMO DECISIONISTA DI DARMANIN SUI MIGRANTI, COVA IL SUO SOGNO DI SALIRE ALL’ELISEO)

FLASH - FUNERALI DI NAPOLITANO. LA PRESENZA DEL PRESIDENTE FRANCESE MACRON E DEL PRESIDENTE TEDESCO STEINMEIER, OSSEQUIO ALL’EUROPEISMO INDISCUSSO E IRREMOVIBILE DI “RE GIORGIO”, NON È CASUALE: C’È LO ZAMPINO DIPLOMATICO DEL QUIRINALE. ALL’EPOCA, INFATTI, AL PATTO ITALIA-FRANCIA DOVEVA POI ASSOCIARSI LA GERMANIA, INIZIATIVA CHE SALTÒ A CAUSA DELLA CADUTA DEL GOVERNO DRAGHI. CON IL DIPLOMATICO INVITO AL CAPO DI STATO TEDESCO, MATTARELLA HA VOLUTO RINSALDARE IL PATTO ITALIA-FRANCIA APRENDO LE PORTE ALLA GERMANIA…

DAGOREPORT – FU ENRICO LETTA A CONSIGLIARE GIORGIO NAPOLITANO DI NOMINARE MARIO MONTI A CAPO DEL GOVERNO, METTENDO ALLA PORTA SILVIO BERLUSCONI. QUANDO LA SITUAZIONE ECONOMICO-FINANZIARIA DEL PAESE PRECIPITÒ, IL COLLE AVREBBE PREFERITO UN PASSO INDIETRO DEL SATRAPO DI ARCORE A FAVORE DEL SUO MINISTRO DEL TESORO, GIULIO TREMONTI - MA IL DECISIONISMO DI RE GIORGIO NON AVEVA FATTO I CONTI CON L’EGO ESPANSO DI RE SILVIO, INCAPACE DI CEDERE LA SCENA - “BRUCIATA” L’IPOTESI TREMONTI PREMIER, CHE FARE? SCIOGLIERE LE CAMERE E ANDARE AL VOTO, SAREBBERO PASSATI ALMENO SEI MESI E CON LO SPREAD ARRIVATO A 550, L’ITALIA RISCHIAVA LA BANCAROTTA. A QUEL PUNTO…