davide parenti aldo grasso

DAVIDE PARENTI LEGGE ALDO GRASSO E DIVENTA UNA “IENA”: “NEL SUO EDITORIALE, CI ACCUSA DI ‘IMBASTIRE PROCESSI ALTERNATIVI’. SI DOMANDA ‘CHI STABILISCE LA VERITÀ, IL GIUDICE O IL CONDUTTORE?’. BOOM: NÉ L’UNO NÉ L’ALTRO. NEI TRIBUNALI SI ARRIVA AD ACCERTARE UNA VERITÀ PROCESSUALE CHE PUÒ NON COINCIDERE CON QUELLA FATTUALE. È QUALCOSA CHE CON IL NOSTRO LAVORO CERCHIAMO DI RICORDARE” – CONTRO-RISPOSTA DEL CRITICO TV, CHE RICICCIA LA SOLITA ACCUSA DEL “METODO IENE”: “NON SAPEVO FOSTE GIORNALISTI, O VI DICHIARATE TALI SOLO QUANDO VI FA COMODO?” - LA LETTERA DI DINO GIARRUSSO...

Articoli correlati

\'I PROCESSI SI FANNO IN TRIBUNALE, NON IN TV\' - LA SVELENATA DI ALDO GRASSO CONTRO ANTONINO ...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Inchiesta su Erba, Parenti: «Le Iene hanno sollevato dubbi ragionevoli»

Lettera di Davide Parenti al “Corriere della Sera”

 

davide parenti

Nel suo editoriale sul Corriere, Aldo Grasso ci accusa di «imbastire processi alternativi basati più sul sensazionalismo che non sui fatti accertati». A proposito della strage di Erba si parla spesso di tesi innocentista. Già la parola tesi contiene un tranello, come se si sostenessero degli argomenti in modo assertivo e aprioristico.

 

La nostra inchiesta solleva molti ragionevoli dubbi a partire da fatti sul cui merito nessuno si è mai confrontato, nemmeno la Corte d’Appello di Brescia. Così come altri, Aldo Grasso non contesta la bontà e lo specifico delle questioni che proponiamo, usa argomenti retorici basati su assiomi: i 3 gradi di giudizio, l’infallibilità della magistratura, la presunta intenzione di cavalcare facili consensi per catturare auditel.

 

aldo grasso

Grasso dice che Olindo Romano e Rosa Bazzi sono tornati nelle loro celle e che il no della Corte d'Appello di Brescia ha cancellato ogni speranza, nonostante il ricorso in Cassazione promesso dalla difesa. Grasso non dice che la Corte di Cassazione in altri casi analoghi, e per molti aspetti sovrapponibili, ha annullato le sentenze dei precedenti giudici. Se anche qui lo facesse, il processo si riaprirebbe, sarebbero ammesse le prove portate dalla difesa e finalmente in aula si parlerebbe di fatti, non di suggestioni.

 

il servizio delle iene sull assoluzione di azouz e la prova della macchia di sangue 15

Secondo Grasso, la nostra verità «va oltre quella dei tribunali, […] incurante delle regole di uno stato di diritto». Le regole dello stato di diritto prevedono che il giornalismo faccia anche questo: metta in discussione l’operato degli altri poteri dello stato. Ecco a cosa servono le inchieste (siamo rimasti in pochi a farle). E siccome la giustizia in terra non esiste, ma esistono i giudici che in quanto esseri umani sono fallibili, la nostra Costituzione (articolo 24 quarto comma) prevede e tutela la correzione dell'errore giudiziario.

 

le intercettazioni di olindo e rosa le iene 3

Aldo Grasso si domanda «chi stabilisce la verità, il giudice o il conduttore?». Boom: né l’uno né l’altro. Nei tribunali si arriva ad accertare una verità processuale che può non coincidere con quella fattuale. È qualcosa di cui ci si dimentica spesso e che con il nostro lavoro cerchiamo di ricordare. Grazie per l’attenzione.

Davide Parenti

 

Risposta di Aldo Grasso

LE IENE E IL CASO BRIZZI

Non sapevo foste giornalisti, o vi dichiarate tali solo quando vi fa comodo? Da troppo tempo il “metodo Iene” consiste non nel fare serie inchieste ma nel cercare argomenti che generino paura, indignazione, compassione se si tratta di malattie, al solo scopo di mettere in discussione l’affidabilità degli scienziati o la credibilità delle istituzioni. Il “metodo Iene”, come ho scritto più volte, dal caso Stamina ai vaccini, dalle cure miracolistiche alla lapidazione del regista Brizzi, ha già fatto troppi danni. (a. g.)

 

La replica  di Dino Giarrusso

Gentile direttore, sul Vostro giornale Aldo Grasso attacca chi fa processi televisivi citando la mia persona in modo improprio. Chiedo diritto di replica per precisare due cose:

 

DAVIDE PARENTI - LE IENE

1) Quello che Grasso chiama «un po’ di carriera politica» sono 120mila voti di preferenza alle europee del 2019, per capirci il doppio di Giorgia Meloni nella mia circoscrizione e 30mila voti in più di Silvio Berlusconi, che in Sicilia era un mito: un successo enorme, nel libero esercizio della democrazia.

 

2) Io non ho mai imbastito «processi» in TV, ma ho fatto decine di inchieste (sulla guerra in Yemen, ad esempio) spesso riprese con evidenza anche da voi. Fra esse un’inchiesta documentale rigorosa, proprio nello stile del Corriere, quotidiano che leggo da sempre: una trentina di ragazze italiane hanno raccontato di aver subito molestie fisiche e psicologiche nel mondo del cinema e della TV.

 

Quindici di queste hanno raccontato che un regista, spesso col pretesto di prove di recitazione o provini, le ha baciate, le ha toccate, si è denudato, si è masturbato davanti a loro e via deliziando. Fu proprio il Corriere della Sera a rivelare che si trattasse di Fausto Brizzi. Secondo Lei, direttore, era una notizia da dare o da tenere nascosta? Forse a Grasso, alla faccia della difesa dei diritti delle donne, questo modo di fare sembra normale e non degno di nota, a me invece è sembrato giusto parlarne.

 

dino giarrusso

Il signor Brizzi non ha mai querelato il sottoscritto, né le ragazze, né la rete né Le iene, e nemmeno una parola dei racconti di quelle ragazze è mai stata smentita, mai. Un processo vi è stato DOPO la mia inchiesta allorché una ragazza ha denunciato Brizzi e il giudice ha deciso che la stessa non avesse sufficientemente esplicitato il proprio dissenso, e dunque ha assolto il regista.

 

Benissimo, siamo un paese democratico dove esiste il sacrosanto diritto alla difesa, così come il diritto all’informazione. Io non faccio l’avvocato né il giudice e mai ad essi mi sono sostituito: io mi occupo di fatti rilevanti da raccontare, e sono orgoglioso di averlo fatto, in quella ed altre occasioni.

 

DAVIDE PARENTI LE IENE

Mi pare peraltro che per fatti assai meno incresciosi (come un tweet sessista), altri personaggi pubblici siano stati attaccati anche dal vostro giornale, in alcuni casi pagandone conseguenze importanti, benché in assenza di reati e dunque di condanne. Vi siete forse sostituiti ai giudici? No, avete fatto il vostro lavoro. Mi auguro Grasso non vi dedichi uno dei suoi corsivetti dove -lui sì- infischiandosene dei fatti, sceglie di esercitare il suo potere bastonando mediaticamente chi non gli va a genio.

antonino monteleone il caso erba il super testimone

 Cari saluti, Dino Giarrusso.

le intercettazioni di olindo e rosa le iene 10

Ultimi Dagoreport

a lume di candela federica panicucci fabio rovazzi tommaso cerno pio e amedeo elonoire casalegno barbara d urso

DAGOREPORT BY CANDELA - BARBARA D’URSO E IL PROGETTO ARENATO CON URBANO CAIRO - NUOVO SHOW DI PIO E AMADEO SU CANALE5 IN PRIMAVERA - FEDERICA PANICUCCI CONDURRÀ CAPODANNO IN MUSICA" SU CANALE 5: AL SUO FIANCO POTREBBE TORNARE FABIO ROVAZZI. TRA I DUE, L’ANNO SCORSO, NON ERA SCATTATA LA SCINTILLA - SI CERCA CONDUTTORE SOVRANISTA PER NUOVO TALK DI RAI2: POTREBBE ESSERE COINVOLTO IL MELONIANO CERNO - RAI1 E CANALE 5 COPRIRANNO I LORO BUCHI “SPOSTANDO” IN PRIMA SERATA “AFFARI TUOI”, “L’EREDITÀ” E "LA RUOTA DELLA FORTUNA" - ELENOIRE CASALEGNO SI PAPPA DUE NUOVE CONDUZIONI - NELLA REDAZIONE DI ''LIBERO'' ESPLODE IL “TAXI GATE” - UNA VIVACE SIGNORINA STA CERCANDO DI VENDERE A DIVERSI GIORNALI, PROVE ALLA MANO, LA SUA "RELAZIONE SEGRETA" CON L'ATTACCANTE FIDANZATISSIMO. INDIZIO: LUI GIOCA IN UNA SQUADRA DI ALTA CLASSIFICA IN SERIE A E IN NAZIONALE. DI CHI SI TRATTA?

luca matilde bernabei sandokan can yaman

DAGOREPORT – IL TRIONFO DI “SANDOKAN” SU RAI1 FA GODERE LA LUX VIDE MA I FRATELLI BERNABEI, LUCA E MATILDE, BRINDANO SEPARATI – LUCA, CHE E’ COLUI CHE FORTEMENTE VOLUTO RIPORTARE IN TV LO SCENEGGIATO E LO HA PRODOTTO, A MAGGIO SCORSO HA LASCIATO LA FU SOCIETA’ DI FAMIGLIA (FONDANDO LA SUA “OHANA) – DI LUCA NON C’E’ TRACCIA NEI COMUNICATI ED ERA ASSENTE SIA ALL’ANTEPRIMA CHE ALLA CONFERENZA STAMPA – VUOI VEDERE CHE GLI SCAZZI DI FAMIGLIA FANNO PIU’ MALE DELLA “TIGRE DI MOMPRACEM”? AH, SAPERLO…

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann theodore kyriakou repubblica

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...