d'annunzio

LA DEFENESTRAZIONE DEL VATE: FU UN ATTENTATO O UN INCIDENTE GALANTE? IN UN LIBRO LA RICOSTRUZIONE DEL VOLO DALLA FINESTRA DEL VITTORIALE DI D'ANNUNZIO NELL’AGOSTO DEL ‘22. POCHI GIORNI DOPO DOVEVA INCONTRARSI CON BENITO MUSSOLINI E FRANCESCO SAVERIO NITTI PER CERCARE DI PACIFICARE IL PAESE IN SUBBUGLIO. MA LA VERITA’ SAREBBE UN’ALTRA: IL POETA AVREBBE FATTO DELLE PESANTI AVANCES ALLA SORELLA DELLA SUA AMANTE, LA PIANISTA LUISA BÀCCARA, E L'ISTINTIVA REAZIONE DELLA GIOVANE JOLANDA GLI AVREBBE FATTO PERDERE L’EQUILIBRIO...

Gianni Oliva per “Avvenire”

 

luisa baccara e gabriele d'annunzio

C'era musica quella sera del 13 agosto 1922 a Villa Cargnacco, futuro Vittoriale. Secondo un testimone oculare che, allora bambino, racconterà a distanza di tempo quanto sentito e visto di persona, si udiva un vociare allegro, un chiacchiericcio insistente intervallato da qualche risata. Luisa Bàccara suonava il piano e sua sorella minore, Jolanda, il violoncello.

 

LUISA BACCARA

D'Annunzio sembra fosse seduto a cavalcioni sul davanzale della finestra con aria spensierata a prendere il fresco. All'improvviso però un tonfo sordo ruppe l'incanto: il poeta era disteso sul selciato sottostante dopo un volo di circa quattro metri, un "Volo d'Arcangelo", si disse, ma sempre volo fu, o meglio una brutta caduta non senza conseguenze.

 

D ANNUNZIO JOLANDA BACCARA

Questo quanto racconta un volume curato da Pietro Gibellini - Gabriele d'Annunzio, L'Arcangelo caduto. Il misterioso infortunio del 1922 nelle parole dello scrittore - che l'editore Ianieri, benemerito nel campo degli studi dannunziani, ha rimesso in circolazione (un testo già apparso nel 1995 da Giunti e riproposto nel centenario). L'accaduto appare subito preoccupante, stando al referto stilato dal medico personale del poeta, il dott. Antonio Duse (niente a che fare con la grande attrice): «segni manifesti di frattura», «commozione cerebrale», «stato sub-cosciente», «prognosi riservata ».

 

Naturalmente, nonostante i tentativi di tener segreta la cosa, trattandosi di d'Annunzio, la stampa diffonde la notizia e la commenta avanzando più di un'ipotesi, compresa quella di una caduta non accidentale. Fatto sta che il clima politico dell'estate del '22 non era dei più quieti per via di uno sciopero annunciato dai socialisti per il 1° agosto e la conseguente, violenta risposta dei fascisti che si opponevano all'iniziativa.

 

mussolini d annunzio

Il clima di tensione cresceva e qualcuno ipotizzava addirittura un colpo di Stato, poi smentito dal "Corriere della sera", con un direttivo composto da d'Annunzio, Mussolini e Nitti. D'Annunzio però invocava a proposito la solidarietà nazionale, come appare nel discorso milanese tenuto da Palazzo Marino, da cui grida «Viva l'Italia», deludendo la platea fascista che si aspettava un'esplicita adesione all'ideologia mussoliniana. Per discutere della questione si stabiliva comunque di fissare un incontro in una villa toscana per il 15 agosto in cui D'Annunzio avrebbe dovuto recitare la parte del paciere tra Mussolini e Nitti.

 

La caduta dalla finestra però interrompeva il progetto e il decorso politico da quel momento in poi sarebbe andato avanti senza intoppi, com' è noto. La marcia su Roma (27-31 ottobre) era ormai alle porte. Chi avrebbe dunque avuto interesse di impedire l'incontro a tre mettendo in atto un vero e proprio "attentato" a d'Annunzio; e poi, chi lo avrebbe materialmente spinto dal davanzale su cui era seduto provocandone la caduta? La faccenda ha del mistero.

GIBELLINI D ANNUNZIO COVER

 

Nell'introduzione al volume (paragrafo "I torbidi risvolti della politica") Gibellini esamina una serie di ipotesi non trascurando la letteratura biografica sul tema, ma riprende anche un'altra strada, altrettanto possibile, che sfata quella della congiura. Il discorso viene spostato su un piano per così dire "femminile", più banale volendo, ma non meno efficace. Sembra infatti che il poeta fosse particolarmente attratto dalla giovinezza di Jolanda e avesse avanzato insistentemente le sue proposte alla giovane che le rifiutava.

Sarà stato che il padrone di casa si fosse spinto un po' troppo con le sue attenzioni verso Jolanda a tal punto da provocare la reazione della Bàccara e dunque la spinta, volontaria o meno, che causò il defenestramento dell'Arcangelo?

 

luisa baccara 3

Forse, ma certo è che l'episodio, che avrebbe potuto finire in tragedia, può leggersi anche come un incidente provocato dall'esuberanza sessuale del Vate e dalla gelosia della Bàccara. In ogni caso, quanto accaduto, al di là delle interpretazioni, produce letteratura, come prova il Diario inedito (17- 27 agosto 1922) che il libro curato da Gibellini riproduce integralmente.

 

Un testo che riporta alla lettera quanto viene pronunciato nel delirio dall'infermo durante la degenza. I medici al suo capezzale trascrivono con devozione di discepoli e di ammiratori tutte le sue parole ora sconnesse, poi sempre più precise e consapevoli. Per d'Annunzio è l'occasione per un nuovo libro, tanto che passato il pericolo, vuole rimetterci mano trasformandolo da testo "parlato" in testo scritto.

 

Nulla va perduto per la storia, neppure i sospiri e le mezze frasi pronunciate. D'altro canto, è quello il momento per riprendere gli scritti inerenti a quella circostanza storica, come il Comento meditato a un discorso improvviso, tenuto a Milano, e poi la serie delle rielaborazioni, da Per l'Italia degli Italiani al Libro ascetico della giovane Italia (ampi brani sono riprodotti nel libro).

 

luisa baccara 2

Torna insomma la prosa gonfia e innaturale, il linguaggio sacro mescolato a quello politico, una "febbre mistica" che contamina l'amor di patria. Un più controllato riflesso del "volo" si ha invece nel racconto che lo stesso d'Annunzio ripropone nel Libro segreto per bocca di Angelo Cocles, ove il tentativo di un'autobiografia incompiuta poggia invece su una prosa modernissima, non strutturata in un tessuto narrativo compatto.

 

I frammenti montati con perizia, accelerano il processo di dissoluzione prosastica giungendo al grado estremo (adozione della brevitas o respiro breve del periodo, assenza di maiuscole) e confermando la vocazione diaristica della sua scrittura. L'episodio del volo, inoltre, non considerato solo di per sé, apre anche altri interessanti e importanti spiragli, non ultimo l'ampia questione dei discussi rapporti di d'Annunzio con il fascismo, la sua «prigionia dorata» al Vittoriale sotto lo sguardo di «occhiuti carcerieri » voluti dal Duce per un controllo-censura totale sul personaggio. Ma questa è un'altra storia.

Ultimi Dagoreport

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?