fellini satyricon

IL DIVANO DEI GIUSTI - TRA IL 'SATYRICON' DI FELLINI E 'AL LUPO AL LUPO' DI VERDONE, IL TRASHISSIMO ''E IO NON PAGO'' PRODOTTO DAL MITICO ANDREA IERVOLINO PRIMA DI FIDANZARSI CON LA RICCHISSIMA VEDOVA BACARDI. IL MODELLO PRODUTTIVO: SET TUTTO IN UN ALBERGO SUL MARE IN BASSA STAGIONE, SPONSOR LOCALI, ATTRICI RECLUTATE TRA LE DONNE DEGLI INVESTITORI O DEGLI SPONSOR O TRA LE EX RACCOMANDATE DI MEDIASET, E POI...

 

Marco Giusti per Dagospia

 

fellini satyricon

Che vediamo oggi? Il martedì c’è il consueto scontro Fellini-Verdone… Solo che stasera se Cine 34 presenta “Al lupo al lupo” di Carlo Verdone alle 21 seguito da “Il bambino e il poliziotto” e, all’1, 15, da “La bocca” di Luca Verdone con Tahnee Welch, Rai Movie alle 21 ha sostituito il tradizionale film di Fellini con una commedia più moderna, “Lasciati andare” di Francesco Amato con Toni Servillo e Veronica Echegui, e ha spostato “La voce della luna” di Fellini con Paolo Villaggio e Roberto Benigni alle 23, sob, spingendo così il capolavoro “Fellini Satyricon” all’1, 10.

 

al lupo al lupo

Scelta discutibile, diciamo, ma è evidente che si pensa di perdere spettatori con “La voce della luna”, considerato probabilmente un film tardo e triste, non facile… Magari lo è. E’ anche l’ultimo film di Fellini, costruito come un pamphlet contro il potere della televisione, con Villaggio e Benigni che si muovono da personaggino di altri tempi in un mondo che non è più il loro. Io avrei messo alle 21 il Satyricon che è un grande film di un regista ancora nel pieno del suo splendore, con le grandi scene della cena di Trimalcione, del labirinto con il Minotauro di George Eastman, il lupanare, con Alain Cuny terribile sulla nave, i tre protagonisti poi scomparsi dalle scene, Martin Potter, Hiram Keller, Max Born, che sembrano proprio gli americani che arrivavano a Roma nel 68.

 

al lupo al lupo

E, ovunque, i volti dei caratteristi romani, Natale Tulli sulla nave romana, Ennio Antonelli che arriva con la porchetta, Alvaro Vitali al suo esordio con Fanfulla che fa il comico scorreggione Vernacchio. Quanto a “Al lupo al lupo” è uno dei tentativi di Verdone di costruire un road movie mezzo autobiografico, serio e comico allo stesso momento, con tre fratelli, lui, Rubini e la Neri, in viaggio alla ricerca del padre scomparso, tra Siena, Bagno Vignoni.

 

 “Il bambino e il poliziotto”, commedia scritta da De Bernardi e Benvenuti, prodotta dai Cecchi Gori subito dopo il successo di “Compagni di scuola”, non è molto amato dai fan di Verdone, anche se qualche scena la salvano, gli spaghetti caduti per terra e mangiati “sopra sopra”, il topless dell’agente Barbara Cupisti, molto lodato al tempo. Mancano al film anche i soliti caratteristi e i volti indovinati. Il bambino, tal Federico Rizzo, aveva girato “Ladri di saponette” e lo ritroveremo a Mediaset nella sitcom “Nonno Felice” con Gino Bramieri. E lì finì la sua carriera di attore. “Lasciati andare”, Rai Movie alle 21, diretto da Francesco Amato, scritto assieme a Francesco Bruni e Davide Lantieri, è una commedia costruita per Toni Servillo che molto piacque qualche anno fa ai criticoni italiani.

a wong foo

 

 Ha il difetto, o forse il pregio, di cambiar registro nell’ultima parte del film, quando entra in scena un Luca Marinelli in stato di grazia come Ettore, vendicatore coatto ultracomico a metà tra il Vittorio Gassman de “I soliti ignoti” e il Diego Abatantuono di “Fico d’India” al grido di “Vojo esse n’omo mejo”. Così in forma che rischiamo un po’ di perdere di vista la storia che avevamo seguito per oltre un’ora: Quella così ben scritta e interpretata alla perfezione da Toni Servillo come Elia Venezia, taccagnissimo psicanalista ebreo-romano, e dalla spagnola Veronica Echegui, come Claudia, personal trainer coattella e scollata che si innamora sempre delle persone sbagliate.

seso bugie e videotape

 

Questo è un po’ l’unico appunto di struttura di racconto che si poteva fare a questa riuscitissima commedia di serie A, che ha dalla sua dei personaggi riusciti e una storia complessa ambientata in una zona di Roma poco frequentata come la piccola comunità ebrea che popola il ghetto di Roma, in un misto di spocchia culturale e di spilorceria.

 

Non ho mai visto invece, confesso, “Ti presento un amico”, La 5 alle 21, 10, commedia dei Vanzina scritta con Francesco Massaro del 2010 con Raoul Bova protagonista in mezzo a quattro bellezze, Barbora Bobulova, Martina Stella, Kelly Reilly, Sarah Felderbaum. Tornato a Milano da Londra dopo una delusione sentimentale, Bova viene ingaggiata come tagliatore di teste dalla sua azienda e si ritrova quattro belle ragazze che vedono in lui anche un possibile nuovo partner.

 

seso bugie e videotape

Attenti che su Nove alle 21, 25 c’è il film più stracult della serata, il trashissimo “E io non pago – L’Italia dei furbetti” di Alessandro Capone, prodotto dal mitico Andrea Iervolino prima di fidanzarsi con la ricchissima vedova Bacardi e diventare produttore a Hollywood. Questo è un tipico Iervolino movie dei bei tempi, una decina d’anni fa, dove ritroviamo gli stesso attori, da Valeria Marini a Enzo Salvi, da Jerry Calà a Maurizio Mattioli, e dove il modello produttivo sembra essere sempre lo stesso. Set tutto in un albergo sul mare in bassa stagione, sponsor locali, attrici di solito reclutate tra le donne degli stessi investitori o degli sponsor o tra le ex raccomandate di Mediaset, sceneggiature non troppo lavorate, registi o alla prima esperienza o macinatori di professione. Certo, i prodotti sono spesso quel che sono, ma Iervolino ci crede.

seso bugie e videotape

 

Questo è un po’ meglio del precedente "Operazione vacanze" diretto da Claudio Fragasso. Almeno c'è una fotografia possibile e un ruolo che offre a Jerry Calà qualche battuta addirittura drammatica sulla propria professione di intrattenitore estivo: "Faccio il buffone per vivere!". Ovvio, non crediamo troppo a Maurizio Mattioli che assieme a Maurizio Casagrande, finanzieri in incognito, arrivano nell'albergo di Calà per stanare gli evasori fiscali. E crediamo ancora meno a Enzo Salvi, sorta di ragioniere di furbetti e onorevoli corrotti, che aiuta i birbaccioni a portare i soldi all'estero grazie a una specie di computer vivente, un redivivo Adolfo Margiotta. Ma qualche voglia di far satira politica c'è. E ci sono alcuni notevolissimi momenti trash che non possiamo non apprezzare. Come Benito Urgu, comico e cantante sardo, che ha nascosto 300.000 euro nel pecorino.

fellini satyricon

 

O come Valeria Marini che recita in sardo assieme a un gruppo di veri sardi mentre prepara delle magiche pozioni di successo politico per un politico corrotto, Francesco Procopio. Mettiamoci anche Ninì Salerno come chirurgo estetico e la mamma della Marini, Gianna Orru, recitante. Certo, molte battute sono buttate lì senza effetto ("Sei brasiliana? No di Latina: E tu? Di Frosinone"), certe attrici sono imbarazzanti, come la escort di Cecilia Capriotti che parla con la zeppola.

 

fellini satyricon

Altre divertenti nel loro effetto trash, come Linda Batista come brasiliana cattiva, o Cosetta Greco, nella realtà la fidanzata del produttore prima dell’arrivo della Bacardi, che fa la brava ragazza. Cultissimo. In seconda serata, oltre a “La voce della luna” di Fellini alle 23, vedo “Le giraffe” di Claudio Bonivento con la coppia Sabrina Ferilli e Veronica Pivetti si La5 alla stessa ora. E lo strepitoso “Sesso, bugie e videotape” di Steven Soberbergh con James Spader, Andie MacDowell e Laura SanGiacomo, LA7D alle 23, 30, che lanciò il nome di Soderbergh tra i grandi del tempo.

A mezzanotte in punto passa su Rete 4 lo stravagante ultraqueer “A Wong Foo, grazie di tutto! Julie Newmar” con Patrick Swayze, Wesley Snipes e John Leguizamo travestiti da drag queen in giro per l’America. Attenti che all’1,15 su Cine 34 completa la programmazione dei due film di Carlo Verdone quello del secondo film di suo fratello Luca, “La bocca”, con la bellissima Tahnee Welch, figlia di Raquel, nei panni di  una restauratrice che arriva in una villa in Toscana. Con lei ci sono Claudine Auger, Alida Valli, Monica Scattini. Mai visto, purtroppo…

e io non pago al lupo al lupo a wong foo a wong foo a wong foo e io non pago

Ultimi Dagoreport

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…