Marco Giusti per Dagospia
Che vediamo stasera? La verità? Mi butterei sulla nuovissima serie in onda da oggi su Disney+ prodotta da Salma Hayek Pinault (ci tiene al cognome del marito) dedicata a Evita Peron dal titolo “Santa Evita”, sette puntate dirette da Rodrigo Garcia e Alejandro Maci, tratte dal romanzo di Tomas Eloy Martinez con Natalia Oreiro come Evita, Ernesto Alterio, Diego Velasquez. L’idea è quella di seguire il viaggio mistico della salma di Evita appena scomparsa nell’Argentina del 1952 e da lì partire coi flashback della sua vita.
Mi interessa anche il film argentino su Netflix “Un passato da cancellare” diretto da Alejandro Montiel con Luisana Lopilado come l’ex agente Pipa. Su Prime, vedo invece che sono arrivati il film diretto da Maggie Gyllenhall con Olivia Colman e Dakota Johnson “La figlia oscura”, tratto dal romanzo di Eleva Ferrante, che molto piacque a Venezia un anno fa ai critici anglo-americani. L’azione, con la professoressa di mezza età in vacanza che si trova immischiata in un affare che le farà riemergere tutti i tormenti del passato, è spostata dalla costiera napoletana alla Grecia.
Era a Venezia e aveva fatto decisamente meno impressione, ma io lo ritenevo superiore, “Sundown” di Michel Franco con Tim Roth inglese sperduto nella spiaggia di Acapulco come il protagonista de “Lo straniero” di Camus, deciso a non occuparsi più della sua famiglia e di sé stesso. Lo trovate sempre su Prime. A pagamento.
E in chiaro? Beh, avete uno dei migliori film di Woody Allen, “Match Point” con Jonathan Rhys Meyers, Scarlett Johansson, Brian Cox, Emily Mortimer, in pratica un plot di Dostoevskij ricostruito in quel di Londra moderna con la metafora della pallina da tennis che non si da che parte del campo cada… Avete anche “Acqua e sapone” di Carlo Verdone con Verdone che fa da precettore romano alla giovane americana Natasha Hovey. Ci sono anche l’olandese Glenn Saxson, in realtà si chiama Roel Boes, che fu un nome storico dello spaghetto western e Florida Bolkan.
Su Canale 27 alle 21, 10 è l’ora del primo e miglior Superman di sempre, quello cioè di Christopher Reeve diretto da Richard Donner in, appunto, “Superman” con Marlon Brando e Maria Schell come i genitori alieni, Glenn Ford e Phyllis Thatxer come quelli terrestri, Margot Kidder come Lois Lane, Gene Hackman come il cattivissimo Lex Luthor accompagnato da Valerie Perrine e Ned Beatty, un cattivissimo Terence Stamp come Zod accompagnato da Sarah Douglas e Jack O’Halloran. Non mi ricordavo che ci fossero anche Trevor Howard e Harry Andrews.
marlon brando in superman (1978)
Molto divertente. Brando venne pagato 3,7 milioni più una percentuale sugli incassi per dodici giorni di riprese. Girò anche le scene per il sequel. Ma fece causa al produttore perché non gli avevano pagato la percentuale. Alla fine i suoi dieci minuti sullo schermo costarono 14 milioni di dollari. Il ruolo di Superman venne offerto a Robert Redford (chiese troppo), a Clint Eastwood (aveva da fare) e a James Caan (scordatevi che mi metta quello stupido costume). Ma Christopher Reeve funzionò benissimo. Donner girò contemporaneamente anche il 75% di “Superman II”, usando gli stessi set, quando venne cacciato dai Salkind, che passarono il film a Richard Lester.
Ricordo carino “Il vegetale” di Gennaro Nunziante con Fabio Rovazzi, anche se non funzionò per nulla, Rai Movie alle 21, 10. Ma Rovazzi non era un comico come Zalone e non si poteva pretendere da lui lo stesso funzionamento. Ci sono anche Luca Zingaretti, Ninni Bruschetta, Rosy Franzese. Su Rai Tre alle 21, 20 una bella commedia francese con Fabrice Luchini e Camille Cottin, “Il mistero Henri Pick”, costruito tutto sul successo letterario di un autore misterioso, appunto Henri Pick, pizzaiolo bretone già morto che non aveva mai scritto nulla in vita sua. Su Canale Nove alle 21, 25 avete un buon film dei Vanzina, “Mai Stati Uniti”.
Il pretesto del viaggio in America è quello della morte di un miliardario, padre naturale di cinque persone che non si sono mai viste tra di loro e nulla sapevano di questo padre, un cuoco napoletano, Vincenzo Salemme, un'impiegata malata d'ansia, Ambra, un divorziato con figlio che si arrabatta come pagliaccio nelle feste dei bambini, Ricky Memphis, un garzone dello zoo strampalato, Giovanni Vernia, una coatta di Roma Est, Anna Foglietta.
Per poter usufruire della ricchissima eredità i cinque devono solo andare nel deserto dell'Arizona e gettare lì le ceneri dell'ignoto genitore. Ma affinché il film diventi una commedia on the road, con tutti gli incidenti che possiamo immaginare, dalla pausa sotto il Monte Rushmore con le sculture giganti dei quattro presidenti ("In Italia potremmo metterci Napolitano, Ciampi, Pertini e Franco Sensi", dice Memphis) alla capatina a Las Vegas, dove incontreranno un Maurizio Mattioli in gran forma, dalla rapina al drugstore al bordello scambiato per la casetta del benzinaio, i cinque dovranno abbandonare l'aereo e prendere una monovolume. Sono finiti i tempi dei torpedoni di Don Buro.
giovanni vernia nudo in mai stati uniti 1
Ovvio che quando entra in scena col suo carico di battute Maurizio Mattioli come giocatore romano in quel di Las Vegas e si incontra con Anna Foglietta travestita da strappona i Vanzina tornano nel loro mondo e tutto fila più liscio.
In seconda serata segnatevi che alle 22, 55 su Rai 4 passa un film del norvegese Joachim Trier, “Thelma” con Elli Harboe, Kaya Wilkis, Elle Dorrit. Avete anche “Il corpo” di Luigi Scattini co Zeudi Araya, Enrico Maria Salerno, Carroll Baker, Cine 34 alle 23, 05, il sicuramente terribile “Un amore di strega” di Angelo Longoni con Alessia Marcuzzi, Pietro Sermonti, Anna Galiena, La5 alle 23, 10. Ma il film più stracult della notte mi sembra “La lupa” di Gabriele Lavia con Monica Guerritore che fa la lupa divisa fra Raoul Bova, Michele Placido e Giancarlo Giannini, Canale nove alle 23, 30.
Poi il giovane Nanni le preferisce la figlia, Alessia Fulgiardi. Non l’avesse mai fatto. Altri grandi titoli della notte sono “Lost in Translation” di Sofia Coppola con Bill Murray e Scarlett Johansson a Tokyo, Iris alle 23, 35, “La favorita” di Yorgos Lanthimos con Olivia Colman regina e Rachel Weisz e Emma Stone in guerra per essere la sua favorita, ottimo lo sapete. Mi piace molto anche “La terra” di Sergio Rubini con Fabrizio Bentivoglio, Paolo Briguglia, Emilio Solfrizzi, Massimo Venturiello e lo stesso Rubini, Claudia Gerini, bellissimo mélo pugliese dedicato proprio all’avidità contadina, Rete 4 alle 00, 35.
Superperle sono anche “I crudeli” di Sergio Corbucci, modello di western che Tarantino ha ripreso per tutta la parte iniziale di “The Hateful Eight”, con Joseph Cotten, Norma Bengell, Aldo Sambrell, Gino Pernice, Cine 34 alle 2, 35, l’affascinante “Caldo soffocante” di Giovanna Gagliardo co Christine Boisson perduta nel caldo di Roma del 1990, Rete 4 alle 3, 10, il notevole “Somewhere” di Sofia Coppola con Stephen Dorff attore in crisi con figlioletta, Elle Fanning, che parte da Los Angeles per vedere i Telegatti a Milano, Iris alle 3, 25. Tarantino presidente di giuria dette il Leone d’Oro alla Coppola e la cosa non fu molto gradita.
Attenzione che su Cine 34 alle 4, 30 passa un lesbo movie molto spinto come “Calde labbra” di Demofilo Fidani con Claudine Beccarie e Leonora Fani. Visto che le due protagoniste si divertivano, Fidani le lasciò andare avanti filmando tutto per la versione hard da esportazione. Fidani dixit. Chiudo con “Texas” di Fausto Paravidino con un grande Riccardo Scamarcio che sul set si innamorò di Valerio Golino, Cine 34 alle 5, 25. Oltre non vado.
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