IL DIVANO DEI GIUSTI - CHE VEDIAMO STASERA? SU CANALE 5 ALLE 21,20 AVETE UNA COMMEDIA CHE FECE EPOCA, “QUASI AMICI”, MENTRE SU RAI MOVIE ALLE 21, PASSA IL FANTASCIENTIFICO “ARRIVAL”, UN FILM CHE MI PIACE MOLTO E HO VISTO PARECCHIE VOLTE – IN SECONDA SERATA OCCHIO ALLO STRACULTISSIMO “CATTIVI PENSIERI”, DI UNA NOIA PAUROSA, MA CON UNA EDWIGE FENECH CHE, SICCOME PENSA DI STARE RECITANDO IN UN FILM “ALTO”, È MOLTO PIÙ NUDA QUI CHE NELLE SUE SOLITE COMMEDIACCE DEL TEMPO E QUINDI ESALTA TUTTA L’OPERAZIONE… - VIDEO

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omar sy francois cluzet quasi amici omar sy francois cluzet quasi amici

Marco Giusti per Dagospia  

 

Che vediamo stasera?  Intanto su Canale 5 alle 21, 20 avete una commedia che fece epoca, “Quasi amici”, di Olivier Nakache, Eric Toledano con François Cluzet e Omar Sy nei ruoli del ricco malato sulla sedia a rotelle e il suo accompagnatore nero. Si cercò da subito di farne un remake, Medusa si comprò i diritti del film, ma con l’uscita in sala dell’originale risultò impossibile tentare di rifarlo con attori italiani.

 

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Anche perché il personaggio di Olar Sy sarebbe diventato un meridionale, il massimo per Medusa sarebbe stato avere Checco Zalone. Un successo sicuro. Se fecero invece parecchi film simili, alla Quasi amici, anzi quasi Quasi amici. Convinti che bastasse puntare sul titolo. Occhio anche al vecchio fantascientifico “Meteor” diretto nel 1979 da Ronald Neame con Sean Connery, Natalie Wood, Karl Malden, Brian Keith (che prese il posto di Donald Pleasance), Martin Landau, Trevor Howard, Henry Fonda, Warner tv alle 21, 30.

 

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Non passa quasi mai, anche perché fu un disastro e contribuì alla chiusura della storica American International Pictures di Samuel Z. Arkoff che lo aveva prodotto con un budget troppo piccolo, 22 milioni di dollari nel 1979, per una storia così ricca. 22 milioni che perse praticamente tutti, visto che il film incassò solo 8 milioni di dollari malgrado il cast pazzesco. Gli effetti speciali mostrano il crollo del World Trade Center di New York di Minoru Yamasaki molto prima del 9/11.

 

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Su Rai Movie alle 21, ma l’avrete già visto, passa il fantascientifico “Arrival” di Denis Villeneuve con Amy Adams, Jeremy Renner, Forest Whitaker, Michael Stuhlbarg, Mark O'Brien, Tzi Ma, un film che mi piace molto e ho visto parecchie volte. Adoro la parte della dottoressa che cerca di comunicare con i poliponi alieni che spruzzano inchiostro sullo schermo, e mi piacciono molto sia Amy Adams che Jeremy Renner, anche se non ricordo mai il meccanismo che poi viene fuori nella parte finale e che non vi svelerò per non spoilerare.

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Su Iris alle 21 torna “Spy Story” di Tony Scott con Robert Redford, Brad Pitt, Catherine McCormack, girato ormai una ventina d’anni fa. Non era bellissimo. Su Cine 34 alle 21 ripassa “Cornetti alla crema” diretto da Sergio Martino con Edwige Fenech, Lino Banfi, Gianni Cavina, Marisa Merlini, Milena Vukotic, sempre divertente, ma non scatenato come altri film di Banfi e Edwige. Trovo buono la “Jane Eyre” di Cary Fukunaga, Tv200 alle 20, 55, il celebrato regista della prima serie di “True Detectives” con Mia Wasikowska, Michael Fassbender, Jamie Bell, Imogen Poots, Judi Dench, Sally Hawkins. Grandissimo cast.

 

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Certo, Certo, negli anni di Tarantini e Lavitola, scrivevo quando lo vidi nel 2011, sentir parlare di donne virtuose e non sottomesse come la Jane Eyre di Charlotte Brontë appare un po’ strano. Ma gli inglesi vanno pazzi per i loro classici e, dopo aver visto una versione di “Cime tempestose” di Emily Brontë diretta da Andrea Arnold con un Heathcliff nero, possiamo accettare un “Jane Eyre” diretto da un giovane regista nippo-svedese americano, Cary Joji Fukunaga, fotografato da un brasiliano, Adriano Goldman, interpretato dalla ventenne australiana Mia Wasikoska come Jane Eyre e dal bel tedesco-irlandese Michael Fassbender, nei panni del tenebroso Rochester.

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Di Jane Eyre al cinema, dai tempi del muto, se ne contano ben 27. Si va dalla superclassica Joan Fontaine, che se la vedeva col grande Rochester di Orson Welles, alla fantastica Susannah York, l’unica veramente inglese ma già trentenne, che recitava con il troppo americano George C. Scott, alla franco-inglese Charlotte Gainsbourg, che si ritrovava più che il Rochester di William Hurt, la regia di Zeffirelli. Su tutte le Jane Eyre del cinema i critici inglesi hanno ovviamente storto un po’ il naso e hanno avuto molto da ridire. Anche su questa bravissima Mia Wasikowska, lanciata da Tim Burton in “Alice”.

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Di lei hanno scritto gli schifiltosi critici anglo-americani: “Poco attraente e inamidata”, “Non si capisce perché ben due uomini debbano lottare per lei”, “Parla con l’accento del nord”. Hanno da dire anche su Michael Fassbender, “troppo naturalistico”, “poco gotico”. Per fortuna che la presenza di Judi Dench li rassicura. Uffa! L’idea del film, piaccia o meno, era proprio quella di costruire una Jane Eyre classica, di gran ricostruzione visiva e scenografica, ma non così drammatica, gotica e cinematografica.

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 In questo contesto Rochester, un po’ byroniano e meno tenebroso del solito, si innamora delle virtù nascoste della governante della figlia proprio perché così sottotono. Inoltre Fukunaga, come Andrea Arnold, punta moltissimo sulla forza drammatica che viene nell’avvolgere storie e personaggi negli ambienti naturali. Siamo dalle parti, insomma, di una ricerca di neoromanticismo che usa però un modello di cinema realistico quasi alla Ken Loach.

 

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Modesto, invece, a detta di tutti, il “Terminator: genisys" di Alan Taylor con Arnold Schwarzenegger, Emilia Clarke, Jai Courtney, Jason Clarke, Byung-hun Lee, Canale 20 alle 21, 05. Mi guarderei volentieri anche la commedia del 2005 “Vizi di famiglia” diretta da uno specialista come Rob Reiner con Jennifer Aniston, Kevin Costner, Shirley MacLaine, Mark Ruffalo, Richard Jenkins, Canale 27 alle 21, 10, dove tutto ruota attorno al matrimonio di una giornalista del The New York Times, Jennifer Aniston, che scopre dal miliardario Kevin Costner segreti di famiglia che ne fanno una sorta di stravagante sequel di “Il laureato”, dove a Shirley MacLaine, nonna della Aniston e di Mena Suvari, spetta il ruolo di Mrs Robinson e a Costner quello di un invecchiato Dustin Hoffman.

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 Su La5 alle 21, 10 avete “The Twilight Saga: Breaking Dawn - Part 1” di Bill Condon con Kristen Stewart, Robert Pattinson, Dakota Fanning, Taylor Lautner, Michael Sheen, mentre su Mediaset Italia 2 alle 21, 10 il non riuscitissimo, ma intrigante “Doctor Sleep” di Mike Flanagan con Ewan McGregor, Rebecca Ferguson, Kyliegh Curran, Emily Alyn Lind, Cliff Curtis, sequel dichiarato di “Shining” con tanto ritorno all’Overlook Hotel. Visto distrattamente quando uscì, mi viene voglia adesso di recuperarlo.

 

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Su Cielo alle 21, 15 avete “Prey – La preda” dell’olandese Dick Maas con Mark Frost, Julian Looman, Abbey Hoes, Kees Boot, Mike Libanon, Mamoun Elyounoussi, dove un leone ricostruito in digitale terrorizza una città. Vabbé. In seconda serata avete su Cine 34 alle 22, 55 il notevolissimo “L'onorevole con l'amante sotto il letto” di Mariano Laurenti con Lino Banfi, Janet Agren, Alvaro Vitali, Marisa Merlini, Lory Del Santo. La storia è da pura pochada laurentiana, con coppie che si formano e disfano in pochi secondi e letti caldi. Divertente, pieno di trovate. C’è anche una doccia, ma in treno, della bellissima Janet Agren.

 

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Alvaro, vera bestia, a un certo punto cerca di sodomizzare Gullotta, Lory Del Santo, cameriera veneta, sta per cedere a Banfi al grido “Comandi”. Ricordava Janet Agren della lavorazione del film: “Andò molto bene. Ero diretto da Mariano Laurenti. Lo girammo in cinque settimane, come tutti i film di quel genere, che comunque risultavano prodotti puliti, curati. L’onorevole non fu neppure fatto in economia, c’erano ambienti, e andammo anche in trasferta in montagna per diversi giorni: Banfi sul lavoro è simpatico, carino, un vero signore e io mi trovo molto bene con lui”.

 

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Mariano Laurenti ricorda invece che “Janet Agren von voleva che le si vedesse il seno, perché ci aveva dei problemi, allora dovevamo fare delle contorsioni, dei giochi con gli asciugamani” (dal documentario di Monica Repetto). Gigi Reder lo ricorda invece come “una delle più grosse marchette della mia vita” (“Cine70”). Su Italia 1 alle 23, 10 torna “Mission: Impossible 2” di John Woo con Tom Cruise, Thandie Newton, Ving Rhames, Anthony Hopkins, Dougray Scott. Bello.

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 Su Cielo alle 23, 15 avete l’erotico con pretese artistiche, ma totalmente stracult, “L'educazione sentimentale di Eugénie”, diretto da Aurelio Grimaldi e tratto dalle opere del Marchese de Sade con Sara Sartini nel ruolo della candida Eugénie e Antonella Salvucci nel ruolo di Madame de Saint Ange, che cerca di indirizzarla alla conquista di un nobile belloccio ma non così etero.

 

Allora lo scandalo furono i nudi integrali della Salvucci, giornalista di cinema piuttosto nota a Roma. Però il film, girato a Genova addirittura a Palazzo Rosso, era molto divertente. E un vero esperimento. Fu uno dei primi film italiani girati in elettronica. Al tempo sembrava una pratica depravata.

 

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Ha pessime critiche l’action “Affari di sangue” di Robert Moresco con James Marsden, Giovanni Ribisi, Brad Renfro, Piper Perabo, Dennis Hopper, Brian Dennehy, 7Gold alle 23, 30. Su Iris alle 23, 30 non è tanto meglio “Collateral Beauty” diretto da David Frankel e scritto da Allan Loeb, con un cast incredibile che va da Will Smith a Kate Winslet, da Keira Knightley a Edward Norton, da Naomie Harris a Helen Mirren, una sorta di cinepanettone americano pieni di buoni sentimenti. Con 27 milioni di dollari di incasso e 37 milioni di budget fu un flop. E uno spreco di talenti.

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Diciamo che Howard, Will Smith, capo di un’agenzia di pubblicità newyorkese, non riesce a riprendersi dalla morte della figlioletta. Da tre anni sta come un pazzo, gioca in studio con delle costruzioni, e la sua agenzia sta quindi andando a rotoli. I suoi migliori amici e collaboratori, cioè Edward Norton, Kate Winslet e Miguel Pena, cercano in tutti i modi di farglielo capire e di comunicare con lui. Almeno per vendere e salvare l’azienda. Nulla da fare. Si è pure separato dalla moglie, Naomie Harris, e vive da solo come un barbone.

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I tre amici lo spiano e scoprono così che nella sua follia ha inviato strane lettere in giro per la città destinate a “Tempo”, “Amore” e “Morte”. Decidono quindi che proprio Tempo, Amore e Morte gli risponderanno e cercheranno di farlo ragionare. Grazie a tre attori di un teatrino off newyorkese, Helen Mirren, che sarà la Morte, Jacob Latimore, il Tempo e Keira Knightley, l’Amore, metteranno in scena una sorta di spettacolo di strada che vedrà come unico spettatore il loro amico Howard e cercheranno di convincerlo a ritornare alla vita. Terribile.

 

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Su Cine 34 alle 0, 40 torna il non riuscitissimo, ma stracultissimo, anche per i nudi di Edwige, “Cattivi pensieri” diretto e interpretato da Ugo Tognazzi, nel ruolo di un marito che sogna che la bella moglie lo tradisca con tutti, a cominciare da Luc Merenda. Della sua nuova partner Edwige Fenech, nei giornali del tempo Tognazzi dice dice: “L’ho scelta sebbene non abbia mai visto nemmeno un film di quelli che ha girato (..) Tuttavia anch’io farò recitare la Fenech, quando sarà necessario, senza vestiti”.

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La Fenech risponde in un’intervista del 1989 a “Oggi”, così: “Ho fatto il film di Tognazzi, Cattivi pensieri (..), un film di qualità, ma mi spoglio lo stesso. D’altra parte il nudo nel cinema esiste da sempre. Anche Bergman spoglia le donne”. Ursula Andress ricorda, però, che prima della Fenech il ruolo della donna sempre nuda e infedele Tognazzi lo aveva offerta a lei. “Non avevo mai letto un copione così brutto”. Inoltre doveva recitare non solo lei nuda, ma anche lui, Tognazzi stesso. Rifiutò.

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Va detto che Alvaro Vitali, intervistato da “Amarcord” nel 1996, ricorda che fu proprio questo “primo film importante” a farla distaccare dal mondo della commediaccia precedente. Alla fine il film importante di Tognazzi è un mezzo disastro, salvato da pochissimi fan. Per fortuna che ci sono Veruschka, bellissima, Mircha Carven, Beppe Viola, che con Enzo Jannacci rivedono i dialoghi in milanese del film, una giovanissima Mara Venier.

 

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Ma Edwige Fenech è davvero notevole. Anche io lo ritenevo allora una delle regie più disastrose di Ugo Tognazzi. Di una noia paurosa, ripetitivo, ma con una Edwige Fenech che, siccome pensa di stare recitando in un film “alto”, è molto più nuda qui che nelle sue solite commediacce del tempo e quindi esalta tutta l’operazione.

 

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Su Rai Movie alle 0, 40 avete “Dopo l’amore”, melo di  Joachim Lafoss con  Bérénice Bejo, Marthe Keller, Catherine Salée, Cédric Kahn, Tibo Vandenborre, dove una coppia si scontra dopo il divorzio. Magari vi divertite di più con “Quando gli uomini armarono la clava e... con le donne fecero din-don” diretto con mano pesante da Bruno Corbucci con Antonio Sabato, Aldo Giuffré, Vittorio Caprioli, Nadia Cassini, Elio Pandolfi, Pia Giancaro, Gisela Hahn, Valeria Fabrizi.  Buffo cavernicolo diretto da Bruno Corbucci sulla falsariga dei due film diretti da Pasquale Festa Campanile, ma combinato con i testi classici di Aristofane. I

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n un primo tempo il titolo era addirittura Quando le donne facevano din-don. La cosa non venne gradita da Silvio Clementelli, produttore dei film di Pasquale Festa Campanile, che minacciò causa alla Fida di Edmond Amati, che cambiò subito il titolo a film da poco iniziato. Rispetto ai film originali qui è maggiore la presenza femminile. Nadia Cassini, 22 anni, bellissima, è Listra, variazione minima di Lisistrata. Il film non fu però un successo.

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Su Iris alle 3, 35 avete il fantascientifico di Enki Bilal, “Immortale – Ad vitam” con Linda Hardy, Thomas Kretschmann, Charlotte Rampling, Thomas M. Pollard. Su Rete 4 alle 3, 45 arriva invece “Mark il poliziotto spara per primo” di Stelvio Massi con Franco Gasparri, Lee J. Cobb, Ely Galleani, Nino Benvenuti, Massimo Girotti, mentre Cine 34 alle 4, 25 propone “La califfa”, opera prima di Alberto Bevilacqua con Ugo Tognazzi, Romy Schneider, Marina Berti, Massimo Serato, Roberto Bisacco. Ricordo di averlo visto a Genova in una sala strapiena da domenica pomeriggio, il cinema Universale di via XX settembre, ora chiusa.

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Il film era terribile, malgrado i grandi nudi di Romy Schneider quando scopa con Giancarlo Prete. Eccessivo, retorico, gonfio, è un trionfo di cattivo gusto e di piccoli luoghi comuni letterari, che uccidono anche i desideri di fare cinema d’autore di Tognazzi. Pieno di caratteristi, da Gigi Reder a Gianni Rizzo, da Franco Ressel a Nerina Montagnani, è solo in parte salvato da Tognazzi e dalla Schneider.

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Molto più raro e interessante “Casa lontana” diretto nel 1940 da Johannes Meyer con Beniamino Gigli, Kirsten Heilberg, Elsa Wagner, Oretta Fiume, Werner Fuetterer, Iris alle 5, 15, coproduzione italo-tedesca girata a Cinecittà in doppia versione, tedesca come Der Singende Tor e italiana, Casa lontana. Beniamino Gigli è un celebre tenore che sposa una ballerina che lo abbandona per un altro, che la lascia presto. I due si incontrano in Sudamerica e riprendono a vivere insieme, quando lui uccide senza volerlo un ricattatore. Bang!

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