IL DIVANO DEI GIUSTI/2 - IL FILM PIÙ CALDO DELLA NOTTE È “120 BATTITI AL MINUTO” DI ROBIN CAMPILLO, BELLO, INTENSO, PIENO DI VITALITÀ, IRONICO –  SU “NOVE” C’È IL SEMPRE FAVOLOSO “TRUE LIES” DI JAMES CAMERON CON ARNOLD SCHWARZENEGGER E JAMIE LEE CURTIS. INUTILE CHE VI RIDICA DELLO SPOGLIARELLO DI JAMIE LEE CURTIS...  – IN SECONDA SERATA NON POSSO NON SEGNALARVI “L’UOMO IN PIÙ”, IL FILM CHE LANCIÒ PAOLO SORRENTINO. RICORDO CHE MI SPEDÌ A VEDERLO IN QUEL DI VENEZIA DI VENT’ANNI FA TATTI SANGUINETI CHE LO AVEVA MOLTO AMATO – VIDEO

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the conjuring – per ordine del demonio the conjuring – per ordine del demonio

Il divano dei giusti 7 giugno

Marco Giusti per Dagospia

 

La buona notizia è che il pubblico sta tornando al cinema. Merito degli horror che ti fanno sentire più a tuo agio in una sala urlando di paura che chiuso a casa tua coi genitori durante la pandemia. In America, infatti, la guerra tra i due potenti horror “The Conjuring-per ordine del demonio” e “A Quiet Place 2”, ha fruttato al primo 24 milioni di dollari di incasso nel weekend il primo, e 19, 5 al secondo. Terzo “Crudelia” con 11.

 

crudelia 5 crudelia 5

I totali internazionali, per ora, sono di 138 milioni di dollari per “A Quiet Place 2”, 87 per “Crudelia” e 33 per “The Conjuring”, ma non si possono fare i conti senza la Cina, che ha portato intanto “F9 – Fast&Furious 9” a 255 milioni di dollari.

 

In Italia i conti sono molto diversi, ma anche da noi “The Conjuring”, primo questo settimana e primo ieri con 217 mila euro, è arrivato a 785 mila euro, mentre “Crudelia”, secondo ieri con 163, a 1 milione 2010 mila. Terzo è ancora “The Father”, tipico film per genitori, con 75 mila euro ieri e un buon totale di 628. Non siamo ancora al livello di “Nomadland”, 1,2 di incasso, ma ci arriverà.

 

 

summertime 2 summertime 2

Film così, cioè premi Oscar, avrebbero incassato almeno 3 milioni di euro in un periodo di normalità. Ma gran parte del pubblico è spalmato a casa, lo sappiamo bene, a vedere la nuova serie italiana di Netflix per ragazzini “Summertime”, decisamente molto gradevole.

 

paulo roberto cotechino, centravanti di sfondamento 7 paulo roberto cotechino, centravanti di sfondamento 7

E non è facile non dar ragione a Michele Masneri che rispetto a vedere un film tra vecchi signori e signore incazzati al cinema di domenica, è preferibile rimanere a casa sul divano a seguire appunto gli amori di “Summertime 2” col bono Ale di Ludovico Tersigni, la ragazza nera Summer di Coco Rebecca Endogamhe, la Sofia di Amanda Campana.

alvaro vitali carmen russo paulo roberto cotechino, centravanti di sfondamento alvaro vitali carmen russo paulo roberto cotechino, centravanti di sfondamento

 

Una serie, che come tante altre che vediamo, dimostra che in Italia, alla faccia di Salvini e Meloni, siamo già oltre in quanto a integrazione e superamento di diversità.

 

leonardo dicaprio django unchained leonardo dicaprio django unchained

Detto questo, stasera in chiaro vedo che, se non volete ributtarvi sul favoloso “Django Unchained” di Quentin Tarantino con Jamie Foxx, Christoph Waltz e Leonardo Di Caprio, Rai Movie alle 21, 10, o sul classico di Nando Cicero con Alvaro Vitali, Carmen Russo, Mario Carotenuto e la divina Franca Valeri, “Paulo Roberto Cotechino centravanti di sfondamento”, Cine 34 alle 21, avete su Rai Uno alle 21, 25 il solido film di Claudio Bonivento su Ostia criminale “A mano disarmata” con Claudia Gerini nei panni della coraggiosa giornalista di Repubblica Federica Angeli in lotta con il clan degli Spada.

 

 

federica angeli claudia gerini federica angeli claudia gerini

Devo dire che Claudia Gerini mette nel personaggio una forza e un’aderenza da attrice di gran classe piuttosto sorprendente. Con lei ci sono Rodolfo Laganà come vecchio capo clan, Mirko Frezza come lo Spada della testata, Francesco Venditti come marito della Angeli, Francesco Pannofino come capo servizio con bretella del giornale, lo stesso Claudio Bonivento fa il direttore di Repubblica.

 

claudia gerini a mano disarmata claudia gerini a mano disarmata

Anche se è un piccolo film, girato in economia, magari il pubblico ha bisogno, come ha dimostrato il successo de Il traditore, di storie legate alla realtà italiana più di quanto pensassimo. Canale 5 alle 21, 20 risponde con l’action “Hunter’s Prayer – In fuga” di Jonathan Mostow con Sam Worthington e La7 alle 21, 15 col film per signore “Il matrimonio che vorrei” di David Frankel con Meryl Streep, Tommy Lee Jones e Steve Carell.

 

 

 

ho ucciso mia madre ho ucciso mia madre

Ci sarebbe anche il mélo con immigrati messicani “Bordertown” di Gregory Nava con Jennifer Lopez e Antonio Banderas, Irisi alle 21, o il romanticissimo “Ufficiale e gentiluomo” di Taylor Hackford con Richard Gere e Debra Winger nel loro massimo splendore, La5 alle 21, 10.

 

lo spogliarello di jamie lee curtis in true lies 6 lo spogliarello di jamie lee curtis in true lies 6

Ci sono perfino, su Cielo alle 21, 20, un drammaticissimo film di Xavier Dolan, “Ho ucciso mia madre” con Anne Dorval, François Arnaud e il sempre favoloso “True Lies” di James Cameron con Arnold Schwarzenegger e Jamie Lee Curtis, Nove alle 21, 25. Inutile che vi ridica dello spogliarello di Jamie Lee Curtis, che conosciamo tutti a mente.

 

hunter’s prayer – in fuga hunter’s prayer – in fuga

Interessante, alle 22 su Rai 5, la commedia dedicata alle nuove famiglie, cioè “Mamma + mamma” di Karole Di Tommaso con Linda Caridi e Maria Roverarn, che fanno le mamme sposate.  

 

bordertown bordertown

In seconda serata, Cine 34 alle 22, 50, non posso non segnalarvi “L’uomo in più”, il film che lanciò Paolo Sorrentino con Toni Servillo protagonista accanto a Andrea Renzi, a Angela Goodwin e Nello Mascia. Ricordo che mi spedì a vederlo in quel di Venezia di vent’anni fa Tatti Sanguineti che lo aveva molto amato.

 

L'UOMO IN PIU' SORRENTINO L'UOMO IN PIU' SORRENTINO

E’ molto buono, nel ricordo di allora, anche “Artemisia”, il bel film di Agnés Merlet sulla pittrice Artemisia Gentileschi che lanciò la stella internazionale di Valentina Cervi. Con lei ci sono Michel Settault e Miki Manojlovic.

 

A mezzanotte e qualcosa Rai Movie presenta, subito dopo “Django Unchained”, un film molto amato da Tarantino come “Preparati la bara!” diretto da Ferdinando Baldi, scritto da Franco Rossetti e fotografato da Enzo Barboni che era costruito proprio come prequel del celebre “Django” di Sergio Corbucci con Franco Nero.

 

 

terence hill preparati la bara terence hill preparati la bara

Al posto di Franco Nero, che era partito per Hollywood per girare “Camelot” di Joshua Logan, il produttore Manolo Bolognini impose il giovane Terence Hill vestito di nero con cappellone e mitraglia come Django.

 

mamma + mamma mamma + mamma

Anche Bolognini, che nel frattempo produceva anche “Teorema” di Pasolini, ma credeva molto al western, lo ricorda come un buon film. Franco Rossetti, lo sceneggiatore, lo ricorda come il migliore degli western che scrisse per Manolo Bolognini e poi diretti da Baldi. “Come idea non era male. Mi sembra meglio di “Texas, addio”, anche la storia era un po’ più saporita. Il problema era che poi tutto finiva con la strage, la sparatoria.

toni servillo l’uomo in piu toni servillo l’uomo in piu

 

Questi film erano un po’ viziati da questa imposizione. Lo stesso Baldi era molto sensibile alle esigenze spettacolari. Rispetto a Sergio Corbucci, Baldi era più corretto, ma meno grintoso. Sergio se acchiappava una cosa e prendeva il verso giusto aveva più grinta.”  Va detto, però, che Terence Hill non era proprio adatto a fare il pistolero assetato di sangue.

 

120 battiti al minuto. 120 battiti al minuto.

 Il film più caldo della notte è però “120 battiti al minuto” di Robin Campillo con Adéle Haenle, Nahuel Pèrez Biscayart, Cielo alle 00, 45, bello, intenso, pieno di vitalità, ironico, vinse il Gran Premio della Giuria a Cannes e rilanciò Robin Campillo, già sceneggiatore per Laurent Cantet e regista del non dimenticato “Les Revenants”.

il matrimonio che vorrei 1 il matrimonio che vorrei 1

 

E’ anche un bel film storico sull'Aids a cavallo degli anni ’80 e ’90 e sulle lotte del gruppo militante Act Up contro il governo Mitterand e contro le industrie farmaceutiche colpevoli il primo di non fornire la comunicazione adeguate ai ragazzini sulla prevenzione del virus e le seconde di non condividere le scoperte fatte sulle cure e di speculare così sulla malattia.

 

120 battiti al minuto 120 battiti al minuto

Rispetto a altri celebri film sull'Aids, penso a Milk, Dallas Buyers Club, la chiave qui è la protesta militante e organizzata come un gruppuscolo politico dei ragazzi di Act Up, con tanto di discussioni con tutti i loro complessi meccanismi di dialogo che ora abbiamo perso.

 

true lies 2 true lies 2

Il film punta anche sul fatto che l'età dei malati sieropositivi diventati militanti e attivisti politici è davvero bassa, sono dei ragazzini che hanno contratto l'Aids anche a sedici anni (e grazie ai loro professori) e sono cresciuti con in testa la malattia, ma anche con la coscienza di essere parte di una comunità lesbo-gay di malati che è diventata comunità politica.

metti una sera a cena 1 metti una sera a cena 1

 

In pratica, non si sentono né gay né malati, ma soldati giovanissimi. Questo rende il film qualcosa di totalmente nuovo e originale rispetto a altri film lacrimosi sull’Aids. E il riferimento continuo agli zombies, ironico nel caso di un film del regista e ideatore di “Les revenants”, dimostra quanto si sentano vivi i militanti di Act Up rispetto ai ragazzini non malati.

 

laura gemser la via della prostituzione laura gemser la via della prostituzione

Nel calderone della programmazione notturna, alla stessa ora trovate anche “I due maghi del pallone” di Mariano Laurenti con Franco e Ciccio, Cine 34 alle 00, 45, seguito dal capolavoro di Lucio Fulci “I due della legione” alle 4. Nella notte vedi una montagna di repliche, come il porno-soft di Joe D’Amato “La via della prostituzione” con Laura Gemser e Ely Galleani, Rete 4 alle 3, 05, ma anche il più raro “Victim” di Basil Dearden con Dirk Bogarde, Sylvia Syms, la Marilyn inglese, Dennis Price, Rai Movie alle 3, 20, una versione non riuscitissima di “La versione di Barney”, diretta dal modestissimo canadese Richard J. Lewis con Dustin Hoffman e Minnie Driver, Iris alle 3, 45.

 

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Tutto si chiude con “Metti una sera a cena” di Giuseppe Patroni Griffi con Jean-Louis Trintignant, Florinda Bolkan, Annie Girardot, Lino Capolicchio e Tony Musante, che prese il posto all’ultimo secondo di Gian Maria Volonté, che non volle più girarlo pensando che non fosse un film giusto per lui. Allora, grazie anche al montaggio di Kim Arcalli e alla musica di Ennio Morricone e al successo della commedia a teatro, era un film caldissimo. Oggi nessuno se lo ricorda più. Ahimé.

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