IL DIVANO DEI GIUSTI/1 - CHE VEDIAMO STASERA? IERI, ASPETTANDO LA SECONDA STAGIONE DELLE AVVENTURE DI ZEROCALCARE, "QUESTO MONDO NON MI RENDERÀ CATTIVO", MI SONO VISTO CON UN CERTO PIACERE SU AMAZON L’HORROR FINLANDESE “THE TWIN” E UNA BUONA COMMEDIA SENTIMENTALE FRANCESE A TRE PERSONAGGI, “DUE AMICI" - VEDO CHE SU AMAZON PASSA ANCHE IL CLAMOROSO “3000 ANNI DI ATTESA”, UN FILM ATTESISSIMO E MAI ARRIVATO IN SALA DA NOI. EPPURE ERA CONSIDERATO UN FILM DA OSCAR… - VIDEO

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Marco Giusti per Dagospia

questo mondo non mi rendera cattivo questo mondo non mi rendera cattivo

 

Che vediamo stasera? Ieri sera, aspettando la seconda stagione delle avventure di Zerocalcare, "Questo mondo non mi renderà cattivo", in arrivo su Netflix domani a scuole finite, mi sono visto con un certo piacere su Amazon l’horror finlandese “The Twin” scritto e diretto nel 2022 da tal Taneli Mustonen con Teresa Palmer, Steven Cree e il piccolo Tristan Ruggeri, malgrado avesse critiche davvero modeste. Alla fine funziona. Anche se un po’ prevedibile.

 

the twin the twin

Insomma c’è una giovane coppia, formata da Teresa Palmer e Steven Cree, che dopo un terribile incidente dove perde la vita uno dei loro due gemelli, Nathan, decide di andare a vivere in una casa di legno sperduta nel bosco nel cuore della Finlandia. Da lì dovrebbero ricominciare a vivere. Il problema, che si palesa subito, è che il gemello rimasto, Elliott, a un certo punto dichiara di essere Elliot e si comporta da Elliot. Ma la casa, come in tutti i film horror, è indemoniata e quindi le cose si complicano parecchio. Teresa Palmer, che stiamo vedendo nella serie sulla sette australiana “The Clearing”, muore di paura e di ansia anche qui.

due amici due amici

Prima mi ero visto, sempre su Amazon, una buona commedia sentimentale a tre personaggi scritta, diretta e interpretata da Louis Garrel, “Due amici”, 2015, dove Garrel cerca di aiutare l’amico del cuore, il barbuto, bravissimo Vincent Macaigne, a sopravvivere a una storia d’amore senza speranze con la bella iraniana Golshifteh Farahani, troppo bella per lui, che lavora al bar della stazione, ma ha un segreto.

 

due amici due amici

Essendo in semilibertà, va e viene dal carcere. Ovviamente se Macaigne si è pazzamente innamorato della ragazza, lei si innamora immediatamente di Garrel. Che ha giurato all’amico che non la scoperà. Ma, quando giuri una cosa simile, è chiaro che la promessa non verrà rispettata. Molto carino, un Jules et Jim morettiano, pieno di paure e di mal di testa. Golshifteh Farahani favolosa.

3000 anni di attesa 3000 anni di attesa

 

 Tra le proposte di Amazon vedo che passa il clamoroso “3000 anni di attesa” di George Miller, il genio di “Mad Max Fury Road”, con Tilda Swinton e Idris Elba, un film attesissimo, che ho visto a Cannes un anno fa con tre ore di fila e mai arrivato in sala da noi, essendo considerato un flop sicuro. Eppure era considerato un film da Oscar. Quando lo vidi un anno fa ne rimasi completamente incantato.

3000 anni di attesa 3000 anni di attesa

Il film, sceneggiato da Miller con la figlia Augusta Gore, è tratto da un racconto della scrittrice A.S.Byatt del 1994 ("Il genio nell'occhio d'usignolo") e è un divertente incontro tra una studiosa di storytelling, Alitha, interpretata da Tilda Swinton in versione accademica inglese super single che non si aspetta più nulla dalla vita, e un Dijn, Genio della Lampada, interpretato da uno spettacolare Idris Elba. I due si incontrano in un hotel di Instanbul, ognuno in accappatoio bianco, ma è il Dijin a tenere banco con le sue tre storie che spaziano dalla Regina di Saba e Salomone, un harem ottomano di parecchi secoli dopo e la saggia Zefira, preferita di un vecchio sultano che sogna solo di allargare la sua conoscenza.

 

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Alitha non vuole chiedere nessuno dei tre desideri previsti al Dijn, salvo ascoltare la sua storia e rimanere rapita dalla sua carica narrativa. Tutto il film è costruito su una trama di racconto nel racconto, senza la volontà di risalire alle basi di un Pasolini, lì il genio era addirittura uno sbagliatissimo e coattissimo Franco Citti con gli effetti del geniale Joseph Nathanson, ma con un preciso intento di tessere una trama da mille altre trame che dia un senso finale alla narrazione di chi racconta. Cioè chiudere la storia.

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