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IL DIVANO DEI GIUSTI - I TITOLI PIÙ DI CULTO SONO TUTTI A ORARI IMPOSSIBILI. PENSO ALL’EROTICO-LETTERARIO CON LE NUDISSIME STEFANIA SANDRELLI E TERESA ANN SAVOY, “LA DISUBBIDIENZA” (RAIMOVIE ALLE 5), O AL CULTISSIMO “LA STAGIONE DEI SENSI”, (CINE34 ALLE 4,15) - IN PRIMA SERATA AVETE L’ULTIMO FILM DI QUENTIN TARANTINO, “C’ERA UNA VOLTA A… HOLLYWOOD” CON LEONARDO DICAPRIO, BRAD PITT, MARGOT ROBBIE, AL PACINO, KURT RUSSELL, DAKOTA FANNING - AI CRITICI, SOPRATTUTTO ITALIANI, NON È PIACIUTO. STICAZZI. NESSUNO OGGI GIRA COME GIRA TARANTINO… - VIDEO

Marco Giusti per Dagospia

 

 

la disubbidienza 3

E in tv, in chiaro, che vediamo? I titoli più di culto sono tutti a orari impossibili. Penso all’erotico-letterario con le nudissime Stefania Sandrelli e Teresa Ann Savoy “La disubbidienza”, Rai Movie alle 5, diretto da Aldo Lado, tratto da un racconto di Alberto Moravia sceneggiato dalla coppia (allora) Amedeo Pagani – Barbara Alberti, ambientato nella Venezia del primissimo dopoguerra. Ci sono Mario Adorf, Karl Zinnt, Marie José Nat, Jacques Perrin, Nanni Loy, musiche di Morricone e fotografia di Dante Spinotti.

 

la stagione dei sensi

O al cultissimo, pur in versione non integrale (ahi!) “La stagione dei sensi”, Cine 34 alle 4, 15, erotico-sessantottino diretto da Massimo Franciosa, sempre scritto dalla coppia Amedeo Pagani&Barbara Alberti, ma con l’aggiunta di un un non ancora esploso Dario Argento, con il mitico Udo Kier ancora giovane, bellissimo e non poco ambigio, che invita nel suo maniero quattro ragazze, Eva Thulin, Laura Belli, Edda Di Benedetto, Andreina Paul, e le incita a spogliarsi di tutto, dal capitalismo alle mutande. Grande musica di Morricone anche qui.

 

uomo bianco, va’ col tuo dio 5

Ottimo anche, Iris alle 4, 10, “Uomo bianco, va col tuo Dio” di Richard C. Sarafian con Richard Harris, John Huston, John Bindon, Prunella Ransome, praticamente la prima versione della vera storia del trapper Hugh Glass, qua diventato Zachary Bass, che venne lasciato dai suoi compagni ferito a morte da un orso tra i monti di non so dove e lui riuscì a rimettersi a posto e ritornare a vendicarsi. Storia che verrà ripresa anche nel kolossal di Inarritu “The Revenant” con Leonardo DiCaprio al posto di Richard Harris. Fondamentale è qui però l’arrivo di John Huston e della sua nave trascinata nella neve che ci riporta sia al suo “Moby Dick” che al suo “La Bibbia”.

la settimana bianca 2

Sono sempre stato un fan del film di Sarafian e di Richard Harris, qui strepitoso. Alle 3, 35 su Rai Movie avreste anche una commedia erotica di Mariano Laurenti molto divertente come “La settimana bianca” con Annamaria Rizzoli, Gianfranco D'Angelo, Enzo Cannavale, Bombolo, Giacomo Furia. Mi ha ricordato ieri Ciro Ippolito che Enzo Cannavale è il vero zio dell’attore americano Bobby Cannavale, figlio del fratello emigrato in America.

 

burn after reading

In prima serata avete film già abbastanza visti. Lo spionistico pop dei Coen “Burn After Reading. A prova di spia” con George Clooney, Frances McDormand, John Malkovich, Tilda Swinton, Brad Pitt, Iris alle 21. Non male, ma un po’ faticoso. “Caccia al Tesoro” dei Vanzina bros con Vincenzo Salemme, Carlo Buccirosso, Max Tortora, Christiane Filangieri, Serena Rossi, sorta di remake non ufficiale di “Operazione San Gennaro” di Dino Risi condito da battute nuove. "Continuiamo a parla' de pippe o andiamo avanti?".

caccia al tesoro dei vanzina

Anche in “Operazione San Gennaro” l'idea era quella di svaligiare il Tesoro di San Gennaro, ma in un giorno particolare come quello della finale del Festival di Napoli. "Non è un plagio", dice a  un certo punto uno dei protagonisti citando app‎unto una trovata del film di Risi, "è una citazione". Infatti non è neanche un vero e proprio remake, ma solo l'idea da dove partire per far funzionare una serie di buoni attori in gran parte napoletani. Vincenzo Salemme, Carlo Buccirosso, Serena Rossi, e per sviluppare delle battute divertenti sul calcio e sul Napoli di oggi all'epoca di De Laurentiis.

 

caccia al tesoro dei vanzina

Le battute sul traditore Higuain, danno un po' di pepe alla vicenda quando l'azione si sposta da Napoli a Torino, mentre si gioca Juventus-Torino, dove il Tesoro di San Gennaro è stato portato. Magari non tutto funziona e, avendo a portata di mano Salemme e Buccirosso, si sarebbe potuto osare di più, ma anche così il raccontino funziona, gli attori, coadiuvati da un bel prete di Benedetto Casillo, da Max Tortora come ladro romano ("ma non c'è un limite d'altezza per i ladri?"), da Francesco Di Leva come boss di Gomorra e da Antonio Fiorillo come fratellino del boss, hanno tutti i loro momenti.

la mummia – il ritorno

Su Canale 20 alle 21, 05 avete un divertente “La mummia. Il ritorno” di Stephen Sommers con Brendan Fraser, Rachel Weisz, John Hannah, Arnold Vosloo, su La5 alle 21, 10 invece “Sapori e dissapori” di Scott Hicks con Catherine Zeta-Jones, Aaron Eckhart, Abigail Breslin, Patricia Clarkson, remake di “Ricette d’amore”, cuochi e sentimento. Su Rai Movie alle 21, 10 l’ultimo film di Quentin Tarantino, “C’era una volta a… Hollywood” con Leonardo DiCaprio, Brad Pitt, Margot Robbie, Al Pacino, Kurt Russell, Dakota Fanning.

trailer once upon a time in hollywood 1

 

Volete sapere come mi sembra?, Scrivevo appena uscito dalla sala a Cannes. Volete sapere se mi è piaciuto? Certo che mi piace. E’ una meraviglia. E non potrebbe essere altrimenti. Ma in generale ai critici, soprattutto italiani, non è piaciuto. Sticazzi. Nessuno oggi gira come gira Tarantino. Mi dispiace. Come nel 1969, l’anno che è morta Sharon Tate, erano davvero in pochi a girare come Roman Polanski. Lo sapevamo e lo sappiamo anche oggi.

once upon a time in hollywood 8

 

E questo film è un omaggio commovente e sincero non tanto al piccolo western televisivo americano o agli spaghetti western di Sergio Corbucci o ai chorizo western di Joaquin Luis Romero Marchent o agli eurospy di Antonio Margheriti, ma proprio a Roman Polanski, al suo genio, a Sharon Tate. Anche se lo vediamo solo in poche scene, una incredibile dove viene ricostruita una festa del Playboy Club, il film sembra costruito interamente e senza nessun tentativo di fare rivelazioni esplosive o atteggiarsi a crime movie, quasi come una preghiera di perdono da parte della Hollywood per quel che accadde nella villa di Polanski cinquant’anni fa.

margot robbie nel ruolo di sharon tate in once upon a time in hollywood poster ufficiale

Il tutto a cinquant’anni anche dal capolavoro di Sergio Leone, “C’era una volta il west”, che Tarantino omaggia, in fondo, solo nel titolo. Ma come Leone, allora, sembrò voler chiudere con il cinema western, anche se non riuscirà a farlo, Tarantino qui sembra quasi chiudere con la sua passione del film nel film, con la ricostruzione degli anni d’oro degli spaghetti western.

 

Perché, esattamente come in “The Hateful Eight”, che è forse il suo film più importante se non il suo capolavoro, il western è solo un mezzo per colpire molto più in alto e dire cose più scomodo. Lì l’America dilaniata dagli odi di razza e dalla violenza che porterà a Trump, qui la macchina di odio che porterà alla macelleria della Manson Family.

trespass 2

Mi sembra piuttosto interessante su Italia 1 alle 21, 20 “Trespass”, diretto nel 2011 da Joel Schumacher, thrillerone coi banditi che tengono ostaggi i proprietari di una casa che volevano rapinare. I proprietari sono Nicolas Cage e Nicole Kidman e i cattivi Cam Gigandet, Jordana Spiro, Ben Mendelsohn. Mai visto. Andiamo sulla rapina anche con “La rapina perfetta. The Bank Job” di Roger Donaldson col duro Jason Statham, Saffron Burrows, Stephen Campbell Moore, Canale Nove alle 21, 25.

la felicità nel peccato

 

In seconda serata ritrovata l’ennesima riproposta di “Piccolo grande amore” dei Vanzina con Barbara Snellenburg, Raoul Bova, e la coppia di grandi attori inglesi David Warner e Susannah York. Su Iris alle 23 ritrovate “The Departed” di Martin Scorses con Leonardo DiCaprio, Matt Damon, Jack Nicholson, Mark Wahlberg e su Cielo alle 23, 15 ritrovate il cinema erotico-sadico di Jesus Franco, “La felicità nel peccato” con Alice Arno, Lina Romay, Verónica Llimerá, Paul Muller.

ultimatum alla terra

Canale Nove alle 23, 45 propone “Ultimatum alla terra”, remake del celebre film di fantascienza democratica anni ’50 dallo stesso titolo, qui diretto da Scott Derickson con Keanu Reeves come l’alieno, Jennifer Connelly, Jon Hamm, Kathy Bates, John Cleese, Jaden Smith. Una delle perle della notte è “Minnesota Clay”, mitico western di Sergio Corbucci con Cameron Mitchell, Georges Rivière, Ethel Rojo, Fernando Sancho. “È stato uno dei primi western italiani”, ricordava il produttore, il siciliano Turi Vasile.

 

minnesota clay

“L’idea del pistolero cieco che sparava al rumore era di Sergio Corbucci, che per me aveva finito di girare poco prima un altro western, Massacro ai grandi pascoli. Ma questa era davvero un buon film. Uscì contemporaneamente a Per un pugno di dollari.” È quindi il secondo western di Corbucci, ma il primo davvero suo e che firma apertamente col proprio nome. La cosa fa colpo perché così il film viene lanciato sulle pagine dei giornali subito dopo il successo di Per un pugno di dollari. È anche il primo western che Corbucci propone a un produttore, Turi Vasile, da fare in Spagna. E il primo, secondo il regista, a sbarcare in America.

“Minnesota Clay”

 

E ancora il primo che vede all’opera, come costumista e scenografo Carlo Simi, che già aveva lavorato con Corbucci in Romolo e Remo, e che poi esploderà con i film di Leone. La città è la stessa usata da Leone in Per un pugno di dollari, vicino a Madrid, a Colmenar Viejo. Ma è soprattutto il primo western italiano del grandissimo Fernando Sancho, che fa già il generale cattivo come in molti suoi film successivi. Il protagonista Cameron Mitchell, visto in Jim il primo l’anno precedente, è quasi tremendo, ma fa molto b-movie.

“Minnesota Clay”

Per Turi Vasile, Mitchell “funzionava molto bene”. Corbucci lo fece arrivare dall’America apposta. “Ricordo il suo terrore delle donne perché, poveraccio, aveva avuto cinque o sei divorzi, per cui pagava un sacco di soldi e, quindi, essendo uno col matrimonio facile, aveva la strizza di rimettersi negli impicci” (Corbucci). La bella, invece, era l’argentina Ethel Rojo, al primo dei suoi due spaghetti. Adorato da Tarantino che gli dedicò una sorta di mini-conferenza a Venezia.

 

la versione di barney 2

Cine 34 alle 0, 45 presenta invece l’erotico sentimentale di atmosfera “La bocca” di Luca Verdone con Tahnee Welch bella restauratrice che arriva in Toscana e incontra un giovanotto ricco e decadente, Rodney Harvey, e un po’ di antiche bellezze, Claudine Auger, Alida Valli. Un po’ di sesso non guastava, ma non bastò a suo tempo per salvarlo. Oggi da recuperare. Su Iris all’1, 55 passa “La versione di Barney", diretto da Richard J. Lewis, tratto dal romanzo di Mordecai Richler, con Dustin Hoffman, Minnie Driver, Bruce Greenwood, Rachelle Lefevre, Paul Giamatti. Noiosetto.

 

noi non siamo angeli 4

Su Cine 34 alle 2, 45 passa invece “Noi non siamo angeli” di Frank Kramer, alias Gianfranco Parolini con  Michael Coby alias Antonio Cantafora, Paul Smith, Renato Cestié, John Ireland e il grande Woody Strode. Parolini così ricordava i due protagonisti: “Bravi tutti e due, specialmente Michael Coby ovvero Antonio Cantafora che era simpatico, vivace e con una gran voglia di fare. L’altro, Paul Smith, era israeliano, un faciolone, niente di particolare, un po’ cialtrone...

noi non siamo angeli 3

Ricordo di averlo incontrato una volta in aeroporto che andavamo entrambi in Svizzera e mi disse col suo vocione: ‘Vado a portare i soldi in Svizzera... a big mount of dollars’. Erano i 100-120 mila dollari che Amati gli aveva dato per i suoi lavori in Italia...” (“Cine 70”). Questo loro primo film è una specie di comica western con gag da puro slapstick. “Mio padre”, ricorda Maurizio Amati, direttore di produzione sul set, “fece questo esperimento sperando di tirar fuori un film di un certo livello.

noi non siamo angeli 2

 

Non andava molto d’accordo con Parolini, avevano delle visioni diverse. Forse perché anche Parolini faceva e si sentiva produttore. Così era abituato a comandare. L’idea dei due sosia è di mio padre e di Ibrahim Moussa, che allora era un agente molto importante. Fu lui a portare Paul Smith.”.

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