IL DIVANO DEI GIUSTI – LA BUONA NOTIZIA È CHE SU NETFLIX DA STASERA ALMENO PASSA UN FILM NUOVO E PRESUMIBILMENTE BUONO, “NOTIZIE DAL MONDO” – SU CINE 34 SO CHE NON RESISTERETE ALLA TENTAZIONE DI VEDERE E RIVEDERE “ZORA LA VAMPIRA” DEI MANETTI BROS CON MICAELA RAMAZZOTTI – SU RAI MOVIE ARRIVA “LA REGINA MARGOT”. VIOLENTO, PIENO DI SANGUE E SESSO, NON PIACQUE A TUTTI I CRITICI – SPERO, INVECE, CHE NON SIA TAGLIATO “IL DECAMERON” DI PIER PAOLO PASOLINI, UN FILM INCREDIBILMENTE INNOVATIVO CHE EBBE UN SUCCESSO ENORME QUANDO USCÌ, MALGRADO IL DIVIETO AI 18 ANNI

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Marco Giusti per Dagospia

 

notizie dal mondo notizie dal mondo

La buona notizia è che su Netflix da stasera almeno passa un film nuovo e presumibilmente buono, “Notizie dal mondo”, western d’autore firmato Paul Greengrass con Tom Hanks protagonista in viaggio verso l’Ovest assieme a una ragazzina, Helena Zengel, cinque anni dopo la fine della Guerra di Secessione. Greengrass e Hanks hanno girato assieme il notevolissimo “Captain Philips”.

 

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Vedo che, a parte Peter Bradshaw del “Guardian” e il suo collega del “Times”, il film ha ottime critiche. Quindi, anche se è un western, cercate di convincere le mogli a vederlo al posto dei soliti thriller o delle serie infinite che ci fanno sorbire ogni sera.

 

Per il resto in prima serata passano gran repliche, a parte forse il carinissimo “Lady Bird” di Greta Gerwig con Saoirse Ronan e Laurie Metcalf su La5 alle 21, 10. La Ronan, sempre grandiosa, è qui una ragazza che scopre quanto sia poco piacevole crescere a Sacramento in una scuola cattolica.

 

la regina margot la regina margot

Specialmente se non hai ancora 18 anni, non sei né davvero bella né tanto meno ricca e sogni solo di non essere te stessa, di essere un’altra e l’unico piano è scappare il più presto possibile in una grande città a fare la tua vita.

 

Anche se siamo in America nel 2002 e Saoirse Ronan ascolta le canzoni di Alanis Morissette e di Ani Di Franco, non usa i cellulari e non è una millenial, il suo desiderio di mascherarsi da “Lady Bird”, di essere cioè un’altra ragazza, più ricca e diversa da quello che è, rimane lo stesso di tante ragazze di oggi di ogni parte del mondo.

 

arancia meccanica arancia meccanica

In seconda serata vedo che si può scegliere tra “La famiglia” di Ettore Scola, La7 alle 23, 15, con Gassman-Sandrelli-Ardant-Piccolo e “Arancia meccanica” di Stanley Kubrick, Italia 1 alle 23, 45. Stravisti entrambi, ma credo che la scelta sia facile.

 

Spero, invece, che non sia tagliato “Il Decameron” di Pier Paolo Pasolini, Rai Movie alle 00, 50, un film incredibilmente innovativo che ebbe un successo enorme quando uscì, malgrado il divieto ai 18 anni. Ninetto Davoli fa Andreuccio da Perugia, Franco Citti un terribile Ser Ciappelletto, Angela Luce una nudissima Peronella, Pasolini stesso fa un allievo di Giotto, ma sono gli attori sconosciuti, i loro corpi imperfetti e bellissimi assieme a costruire il film.

addio zio tom 1 addio zio tom 1

 

“Il Decameron” lanciò anche un genere, il decamerotico, che produrrà 31 film nel 1972, 13 nel 1973 e uno solo, tardissimo, nel 1975. Inutile dire che al di là dell’incasso, quasi 4 miliardi di lire, uno dei più alti di tutta la storia del cinema italiana, e dei processi e dei tanti tentativi di imitazione, è un film che segnerà tutti gli anni ’70 profondamente.

 

il decameron 2 il decameron 2

Perché lo sguardo di Pasolini sul sesso non ha niente di torbido, di represso, di moralista né di cattolico. La sua è una vera e propria rivoluzione politica, mostrando corpi anche non perfetti, genitali maschili e femminili, una esplosione di gioia legata all’atto sessuale che non ci aspettavamo e che ci colpì liberandoci non poco dagli stereotipi del sesso visto dal buco della serratura sia della commedia che del cinema d’autore.

 

 

pier paolo pasolini il decameron pier paolo pasolini il decameron

Pasolini si serve di Boccaccio, e dopo di Chaucer e delle novelle delle Mille e una notte, per parlarci della vita. Una lezione che il pubblico di allora non dimenticò.

 

Attenzione che su rete 4 all’1, 20 arriva un raro film di Claude Chabrol tratto da un giallo di Ellery Queen, “Dieci incredibili giorni” costruito, come spiega il titolo, sui dieci giorni che servirono a Dio per costruire l'universo. Dio, nel film, è addirittura Orson Welles. Poi ci sono Anthony Perkins, che fa il figlio squilibrato di Theo-Dio Welles, Marléne Jobert, la giovane moglie di Theo-Dio e Michel Piccoli, il professore del figlio.

 

Chabrol pensava di farlo fin dagli anni ’60 con Tom Corteney e Catherine David e, ovviamente Welles, che però gli faceva perdere tempo rimandando sempre le riprese. Ma non lo avrebbe mai potuto fare con un altro attore, “Solo Welles può interpretare Dio”. Purtroppo il film fu un mezzo flop, non convinse nemmeno Chabrol. Da rivedere, però.

 

ultima notte a cottonwood ultima notte a cottonwood

 

Su Cine 34 so che non resisterete alla tentazione di vedere o rivedere “Zora la vampira” dei Manetti bros con Micaela Ramazzotti, G-Max, Chef Ragoo e Carlo Verdone attore e produttore. Non fu un successo, ma fu un tentativo coraggioso di far qualcosa di veramente diverso nel cinema italiano. Grande colonna sonora.

 

Su Rai Movie alle 2, 30 vedo che arriva “La regina Margot” di Patrice Chéreau tratto dal romanzo di Dumas con Isabelle Adjani, Daniel Auteuil, Jean-Hugues Anglade, Virna Lisi e Asia Argento e Claudio Amendola. Non so in quale versione verrà mostrato, visto che Chéreau ridusse il primo montaggio di 160 minuti, visto a Cannes, dove vinse 2 premi, quello del Giuria e il premio a Virna Lisi come miglior attrice, a 138 minuti per l’estero.

dieci incredibili giorni dieci incredibili giorni

 

Poi, vent’anni dopo, prima di morire, lo rimontò definitivamente a 161 minuti. Violento, pieno di sangue e sesso, con un grande cast, non piacque a tutti i critici, ma oltre ai due premi di Cannes, vinse ben 6 César quell’anno.

 

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Imperdibile alle 2, 45 su Iris il raro western “Ultima notte a Cottonwood” con Richard Widmark, Lena Horn, John Saxon firmato “Allan Smithee”. Dietro c’è una storia, perché è su questo film che nacque la leggenda di Allen Smithee. Il film venne iniziato da Robert Totten, che non piaceva affatto al protagonista Richard Widmark. Al punto che dopo 25 giorni di girato Totten se ne andò infuriato, e venne chiamato Don Siegel a finire il film. Capita. Gli ci vollero 9 giorni. Ma quando fu il momento di firmare, Siegel non poteva mettere il nome su un film che aveva girato per così poco.

 

 

stefania sandrelli vittorio gassman lady bird stefania sandrelli vittorio gassman lady bird

E Widmark non voleva il nome di Totten. Così si scelse di firrmarlo come “Allen Smithee”, nome che compare qui per la prima volta, ma che ricomparve spesso a Hollywood quando non si sapeva a chi accreditare un film. Detto questo è un ottimo western. Tutto si chiude col terribile  e discutibile “Addio Zio Tom” di Jacopetti e Prosperi, Iris alle 4, 15. Un film che non si può più trasmettere, giustamente, in prima serata.

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